Attualità
Rottamare è un peccato
Sono molte le moto andate dallo sfasciacarrozze per accaparrarsi l’incentivo statale. Peccato, perché in futuro avrebbero potuto guadagnare valore (e in alcuni casi lo hanno già fatto). Il punto sul mercato dell'usato con i dati ACI
Il mercato delle due ruote inizia il 2023 a gas spalancato, con un esplosivo +37,72% delle immatricolazioni a gennaio, rispetto allo stesso mese del 2022. Sono 21.314 i mezzi (moto, scooter e ciclomotori) venduti nuovi di pacca dalle concessionarie. Certo, in questo dato stratosferico probabilmente una bella parte l’hanno fatta anche gli incentivi per l'acquisto di moto e scooter endotermici Euro5 a fronte di una rottamazione di un Euro3 o precedente. Cinque milioni bruciati in mezz'ora, come scrivevamo pochi giorni fa. E infatti a gennaio sono aumentate anche le radiazioni, che hanno chiuso il primo mese dell’anno con un incremento del 10,4% rispetto a gennaio 2022: sono 9.416 i mezzi che vanno dallo sfasciacarrozze, in gran parte sacrificati per prendere l’incentivo. In certi casi è meglio così, perché si tratta di veicoli messi male e oggettivamente difficili da recuperare, ma in altri casi è un vero peccato. Eggià, perché a volte, abbagliati dall’incentivo, si rottamano mezzi che potrebbero avere un loro perché e una dignità. Le moto sono moto, sono oggetti di passione, e piange il cuore – in alcuni casi – vederle andare senza targa sulla bisarca per il loro ultimo viaggio.