Aprilia Racing si prepara all'off-road riportando la Tuareg in Dakar

Fin dai primi modelli degli anni ’70, Aprilia ha sempre dimostrato un amore verso le competizioni off-road potendo vantare in meno di 10 anni di titoli italiani nelle classi 125 e 250 e podi nel Campionato del Mondo Cross. Si salta poi al 1989 per la prima apparizione di tuareg nella Paris-Dakar per arrivare al triennio 2010-2012 in cui Aprilia ha partecipato con la bicilindrica RXV Rally 450 conquistando subito tre vittorie di tappa e il terzo posto assoluto nel 2010, sfiorando la clamorosa impresa del trionfo all’esordio. Dal 2012, Aprilia rimane ancora l'ultima italiana ad aver vinto una tappa nella Dakar.

Il ritorno nel mondo rally nel campionato italiano 2022 è stato solo un punto di lancio per gareggiare nuovamente, dopo oltre 10 anni, nelle grandi competizioni. Il 2023 sarà infatti un anno di studio e preparazione per lanciare la Tuareg 660 in mezzo al deserto in occasione della Dakar 2024.

Come dichiarato da Romano Albesiano - Direttore Tecnico Aprilia Racing: “Raccogliamo il testimone di una storia di grande successo. Aprilia è l’ultima marca italiana ad aver vinto una tappa alla Dakar e risale al 2010 l’ultimo podio nella classifica generale. Ora siamo solo ai primi passi di un progetto totalmente nuovo e la stagione 2023 servirà proprio ad avviare il percorso che dovrà riportarci alle grandi gare nel deserto, ma certamente la moto che nascerà si fonderà sui valori che da sempre rappresentano Aprilia nelle gare, ovvero l’innovazione al servizio della performance”.

Piloti e team esperti

A competere con la Tuareg 660 ci saranno due piloti già esperti del mondo off-road. Jacopo Cerutti, classe 1989, affiancherà il team di preparazione per personalizzare la moto grazie all’esperienza acquisita in gara. Il comasco è infatti pluricampione italiano Motorally e conta quattro titoli italiani, un europeo Enduro e già sei partecipazioni alla Dakar.

Assieme a lui Francesco Montanari, pilota di enduro a livello nazionale e ha partecipato al Tricolore Motorally del 2022 in sella alla Tuareg 660.

Dietro le quinte un reparto tecnico ben preparato si occuperà della preparazione della moto. Lo sviluppo è affidato ad Aprilia Racing in collaborazione di GCorse dei fratelli Gianfranco e Vittoriano Guareschi, che hanno già avuto modo di lavorare sulla Tuareg nel corso del 2022. La stagione 2023 del Tricolore Motorally sarà dedicata tutta alla preparazione delle due Tuareg 660 che verranno affidate ai piloti.

Cerutti, fiero di partecipare in questa occasione, dice: “Sono felicissimo di far parte di questo progetto, legarsi a un marchio italiano al 100% e con una storia sportiva così importante è un grande orgoglio. Dopo le esperienze con le enduro 450 sarà una nuova sfida per me, salirò su una bicilindrica che ha un grandissimo potenziale e avrò un ruolo centrale sul fronte dello sviluppo. Per un pilota sono stimoli eccezionali e non vedo l’ora di cominciare”.

Off-road, pista e amatoriale

Il progetto del 2023 dedicato alle competizioni off-road non occupa tutte le forze di Aprilia che si distribuisce nella scuola per i campioni su pista e un supporto dedicato ai neoarrivati nel mondo del fuoristrada.
Sarà infatti presente sui campi dell’Italiano Motorally con una propria struttura dedicata ad offrire supporto a tutti i partecipanti in sella ad una Tuareg 660 nella classe GPX, dedicata ai nuovi arrivati.
Un’iniziativa pensata per avvicinare ulteriormente appassionati nel mondo del motociclismo. Assieme a questa sono già in lista il Campionato Italiano FMI Aprilia Sport Production e il Trofeo Aprilia RS 660.

In questo contesto Massimo Rivola - Amministratore Delegato Aprilia Racing dichiara: “Col progetto ‘Back to Africa’ Aprilia Racing torna al mondo off road, alle competizioni che ne decretarono la nascita. Vogliamo continuare a crescere nel motomondiale e nelle gare in pista. Vogliamo scovare nuovi talenti nel nostro Campionato SP 250 e nel Trofeo RS 660, ma accanto a queste attività apriamo un progetto tutto nuovo con la straordinaria Aprilia Tuareg. È un ulteriore segno di sviluppo per un reparto corse”.