Attualità
Giulio Malagoli, lo ricordiamo così
Una vita in Ducati, ha visto crescere il progetto Monster, ha dato la sua impronta a tante moto di Borgo Panigale. Purtroppo non avremo più il piacere di incontrarlo e parlare di moto: Giulio si è ammalato qualche mese fa e si è spento ieri. Aveva soltanto 48 anni e lascia una moglie e due figli, ai quali vanno le nostre condoglianze e il nostro abbraccio
La storia moderna di Borgo Panigale inizia nei primi Anni 90 con la Ducati di Bordi, Domenicali, Preziosi e Mengoli: quelli che si inventano il Desmo a quattro valvole e, più in generale, il bicilindrico sportivo. Dopo, quando l’azienda inizia a consolidarsi, arriva ad alimentarne la crescita un’infornata di giovani ingegneri dall’entusiasmo incontenibile: nomi e volti che abbiamo poi incontrato per anni a capo di aree, progetti o interi filoni di moto. Ragazzi che hanno fatto diventare Ducati quello che è oggi e fra i quali c’è anche Giulio Malagoli, fresco di laurea a Modena e tesi in Ferrari, in quella che allora si chiamava Gestione Sportiva ed era l’ambitissimo reparto corse.
Tra le auto e le moto, di cui è appassionato sin da bambino, Giulio però non ha dubbi: entra in Ducati, dove nel giro di un paio d’anni arriva a tenere le fila del progetto Monster, che in quel momento fa numeri enormi ed è fondamentale per le sorti aziendali. Ingegnere con le idee chiare, Giulio dà la sua impronta a tante moto, partendo dal Monster S4 per poi seguire tutte le nude, compresa la prima Streetfighter e la Diavel, fino al Monster 1200. Poi, nel 2014, viene promosso a direttore marketing prodotto e nel 2020 diventa direttore sviluppo business e prodotto.
Giulio era insomma diventato un manager importante in Ducati, senza perdere quell’entusiasmo e quel modo di porsi schietto che lo facevano sembrare un po’ meno ingegnere, forse anche per quell’aspetto rimasto da ragazzo. Purtroppo, non avremo più il piacere di incontrarlo e parlare di moto: Giulio si è ammalato qualche mese fa e si è spento ieri, lunedì 4 aprile. Aveva soltanto 48 anni e lascia una moglie e due figli, ai quali vanno le nostre condoglianze e il nostro abbraccio.