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Massimo Tartarini: "Col Dragster facciamo rinascere un mito"
Torna lo scooter sportivo che ha ha fatto furore negli Anni 90. Il numero uno di Italjet ci spiega perché non si tratta di un’operazione-nostalgia
Italjet: ve la ricordate? Un pezzo di storia italiana delle due ruote, nata dalla passione di Leopoldo Tartarini, personaggio a dir poco mitologico: ex pilota Ducati, autore di un incredibile giro del mondo assieme a Giorgio Monetti nel 1957 con una Ducati 175, in seguito fondatore della Casa motociclistica in un garage di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese. Una bella storia ambientata in quella che, già 50 anni fa, era la Motor Valley italiana delle due ruote. Poi la chiusura (nel 2003) e la rinascita, grazie alla volontà e alla caparbietà del figlio Massimo. Una storia aziendale che riparte grazie al modello che più la rappresenta, vale a dire il Dragster. Che adesso, dopo aver fatto furore a EICMA 2018, è pronto a tornare nei concessionari. E a rappresentare il primo passo per il rilancio dell’azienda. Che nel frattempo si è spostata di pochi chilometri, trovando casa a Castel Guelfo.
Tartarini, riavvolgiamo il nastro all’EICMA del 2018, quando presentate l’Italjet Dragster.
“Abbiamo finito quel prototipo da esposizione alle 3 del mattino, poco prima dell’apertura della fiera. È subito un successo strepitoso: iniziano a piovere gli ordini, i 499 esemplari della Limited Edition vanno in fumo in poche ore”.
Finora siete stati bravissimi: senza nemmeno fare pubblicità, siete riusciti a vendere un veicolo che non c’è.
“E non ha idea delle richieste che sin da subito ci sono arrivate. Al netto della limited edition, a oggi siamo a 4mila unità preordinate”.
Adesso però lo avete fatto per davvero.
“A EICMA lo abbiamo presentato in versione definitiva, nelle livree rosso/bianco/nero, giallo/antracite e nero/rosso, cui poi nel corso del prossimo anno si affiancheranno altre colorazioni. Le motorizzazioni sono quelle annunciate, ossia 125 e 200 cc progettato da Aprilia, con le massime performance possibili per la rispettiva categoria. In questi anni c’è stata una forte richiesta per motorizzazioni superiori, ma al momento non vogliamo mettere troppa carne al fuoco. Per noi è stato molto difficile gestire tutte le richieste di prodotto, senza averlo a disposizione. Una lezione che ci ha insegnato molto. D’ora in avanti presenteremo le novità solo quando saranno realmente pronte per essere immesse sul mercato”.