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Moto Guzzi: ecco perché la Casa di Mandello fa paura a tutti
Adesso si inizia a ragionare su piattaforme, la base della nuova V100 è duttile e si presta a mille declinazioni, il marchio è ancora fortissimo in Europa e Stati Uniti: il brand dell'Aquila adesso diventa un concorrente con cui fare i conti
Con un ritardo di circa 20 anni rispetto ai concorrenti europei e giapponesi, anche Aprilia e Moto Guzzi hanno incominciato a ragionare ad uno sviluppo prodotto sulla base di piattaforme comuni. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Ma questo ritardo si può perdonare: ricordiamo che, fino a pochi anni fa, Moto Guzzi e Aprilia erano brand ai limiti del decotto, incapaci di proporre modelli all’altezza delle aspettative e del mercato.
Adesso però la musica è cambiata. E se lo scorso anno Aprilia ha sorpreso tutti con la piattaforma 660 (su cui sono state sviluppate una naked, una sportiva stradale e la prossima Tuareg), quest’anno è il momento di Moto Guzzi. La quale, a dire il vero, gode di ottima salute grazie ai risultati di vendita della V85TT e dell’eterna classic V7.