Attualità
Revisione moto: sicuri di essere in regola?
Tra decreti nazionali e direttive europee, il caos è ancora grande. Eppure per le moto non sono più previste deroghe. Ecco la situazione definitiva sulle revisioni scadute nel 2020
Tra le varie scadenze che ci siamo portati dietro dallo scorso anno, oltre a quella del bollo auto, c’è senza dubbio anche quella della revisione. A rendere necessaria la sua proroga, com’era ovvio nei mesi del lockdown, l’impossibilità di recarsi nelle officine autorizzate o nelle sedi della Motorizzazione per procedere al controllo periodico della funzionalità (che, come tutti sanno, si effettua per legge quattro anni dopo la prima immatricolazione e successivamente ogni due, tassativamente entro il mese indicato sul libretto di circolazione).
A complicare le cose, però, sono arrivati numerosi provvedimenti nel corso dei mesi. I primi sono stati di iniziativa nazionale. Ma a questi si sono aggiunte due normative europee (il regolamento 698 in vigore da maggio 2020 e il successivo 267 in vigore da marzo 2021) che, per loro natura, hanno un livello sovraordinato: in pratica, gli Stati dell’unione hanno deciso di adottarli e farli propri, armonizzandoli alle regole in vigore in quel momento. Tanto per restare in Italia, solamente nell’ottobre 2020 il Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibile ha coordinato le norme una volta per tutte.
IL CAOS NELLE MULTE
Tali normative diverse - sia sulle tempistiche sia sulle tipologie di veicoli coinvolti - hanno ingenerato molta insicurezza su ciò che era prorogato non solo tra gli utenti, ma anche nelle stesse forze dell’ordine. Le quali, in molti casi, hanno comunque elevato le contravvenzioni per mancata revisione sui veicoli in proroga. Sanzioni che, come sappiamo, sono salatissime: a norma di codice, la circolazione su di un veicolo con omessa revisione è punita con una sanzione amministrativa minima di 173 euro e massima di 694, con la sospensione del veicolo dalla circolazione come sanzione accessoria. Cifre che si moltiplicano in caso di recidiva: il minimo, in questo caso, diventa 346, mentre il massimo 1.388 euro.
QUAL E' LA SITUAZIONE
Ad ogni modo, la situazione era così ingarbugliata che il Ministero dell’Interno si è dovuto scomodare con una circolare interpretativa. Lo scorso 9 marzo 2021, il dicastero ha fatto chiarezza: le direttive europee escludevano motocicli e ciclomotori dalle ulteriori proroghe. In sostanza, gli ultimi a beneficiare di un allungamento dei termini per la revisione sono stati i possessori di moto e ciclomotori che avevano la scadenza a dicembre 2020 (spostata a fine febbraio 2021). Per tutti coloro che hanno una moto o uno scooter con revisione in scadenza da gennaio 2021 in avanti, non ci sono attenuanti, permessi o slittamenti di sorta: devono mettersi in regola quanto prima, se non lo hanno ancora fatto.
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