Dopo aver approvato il
bilancio annuale (che si è chiuso con un leggero rosso, ma solo per la decisione di distribuire un dividendo ai soci),
Ancma, la Confindustria delle moto, ha fatto sentire la propria voce. In occasione dell’assemblea annuale, l’associazione che rappresenta il mondo delle moto delle bici e degli accessori ha dimostrato tutto il suo dinamismo. Per lei parlano i numeri: “Dopo due anni di crescita, il primo semestre 2018 dovrebbe chiudersi con un 6-7% in più rispetto allo scorso anno – dice il presidente
Andrea Dell’Orto - . Siamo un settore che vale più di 300 mila motocicli prodotti ogni anno, senza contare il boom delle ebike il cui export in un anno è passato da 1000 a 23mila pezzi”.
La mobilità sostenibile
Dell’Orto però ha anche tracciato il solco del ruolo di
Ancma. Che passa inevitabilmente da quello di protagonista nella
mobilità urbana del futuro (“le moto e gli scooter sono fondamentali per decongestionare il traffico metropolitano”) e di protagonista nei tavoli istituzionali che contano (“Vorremmo istituire a livello governativo un tavolo sulla mobilità sostenibile”). Obiettivi senza dubbio ambiziosi. Che però non possono prescindere dai comandamenti di Ancma, sintetizzati in otto punti.
Il codice della strada
In primo luogo Dell’Orto punta sulla
riforma del codice della strada. In particolare, si chiede l’accesso di moto e bici nelle corsie riservate ai mezzi pubblici, la riorganizzazione delle norme che regolano i motocicli in autostrada, la limitazione della presenza di ostacoli fissi artificiali ai bordi della carreggiata, linee guida per la progettazione di infrastrutture adeguate alle esigenze delle due ruote e la costituzione di un registro nazionale presso il Ministero dei trasporti per l’identificazione volontaria delle biciclette. A questo proposito, Ancma chiede anche che si provveda a introdurre
l’obbligatorietà del casco per i bambini alla guida di biciclette fino ai 12 anni.
Sicurezza stradale e sostenibilità
Sul fronte della sicurezza stradale, Ancma chiede l’introduzione di incentivi per l’acquisto di
abbigliamento tecnico per motociclisti e ciclisti, oltre all’introduzione di
infrastrutture sicure come i guardrail salvamotociclisti. Sul fronte delle nuove forme di trasporto e sostenibilità, viene chiesta la realizzazione di una capillare infrastruttura di ricarica, la promozione dell’uso di veicoli elettrici attraverso il welfare aziendale e l’introduzione della mobilità elettrica nelle gare di appalto, ma soprattutto l’incentivazione dei veicoli a bassa emissione. Infine, Ancma chiede una regolamentazione della
micromobilità, un settore che grazie alla diffusione di hoverboard, monoruota e veicoli autobilanciati sfugge a ogni tipo di regolamentazione e controllo.
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