Attualità
L'UE boccia i guard rail salvamotociclisti!
La proposta di una norma d'omologazione europea delle barriere stradali che tenesse in considerazione anche le esigenze dei motociclisti è stata bocciata. Hanno vinto le paure commerciali dei fabbricanti?
Il Comitato Europeo Normazione (CEN) ha rimandato la votazione sul nuovo protocollo di omologazione dei guard rail, che introduceva dei test specifici per i motociclisti. Lo ha fatto riducendo la proposta di protocollo (1317-8) a semplice specifica tecnica (Technical paper).
Avevamo atteso a lungo e con la massima fiducia questo mese di giugno, per la riunione del Comitato Tecnico incaricato (TC226), invece è arrivata questa inattesa doccia fredda. Un'occasione persa.
Dopo tre anni di lavoro, a un passo dal successo, hanno vinto i lobbysti dei costruttori di barriere, spaventati dal fatto che i loro prodotti potessero finire fuori mercato. Su 14 paesi il voto contrario è stato espresso da 8 stati: Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Finlandia, Svezia e Irlanda. Hanno invece coerentemente (e inutilmente) difeso il protocollo Francia, Belgio, Norvegia, Italia, Portogallo e Spagna.
Il segretario generale della Federazione Europea delle Associazioni di Motociclisti (FEMA), Aline Delaye, ha espresso un commento particolarmente sconsolato. "Posso solo prendere atto di questa decisione con grande amarezza. Credo che i membri del CEN abbiano perso un'occasione storica per fare la storia della sicurezza della moto. Ora quello che sarà di queste specifiche tecniche per me è un mistero. E ho dei dubbi sulla legittimità degli argomenti portati avanti da coloro che hanno votato no allo standard europeo. Ma questa è la situazione". Già, la FEMA è fra le parti che più hanno lavorato perché l'ottavo capitolo della norma 1317 si concretizzasse. E oggi la Delaye non può non far notare come il Comitato Tecnico abbia preso questa decisione così impopolare nonostante una risoluzione europea (319) invitasse a mettere a punto uno standard come quello appena bocciato. Nonostante il protocollo 1317-8 avesse già dimostrato in Spagna, dove è applicato da anni, la sua efficacia. Nonostante le numerose testimonianze prodotte per ribadire l'esigenza di promulgare quanto prima questo standard e, infine, nonostante i tanti tecnici ed esperti che, dall'interno del CEN o dai singoli stati, si sono adoperati per trovare dei punti di contatto fra le diverse proposte che venivano portate avanti.
Era tutto pronto, ci hanno fregati.
Dopo tre anni di lavoro, a un passo dal successo, hanno vinto i lobbysti dei costruttori di barriere, spaventati dal fatto che i loro prodotti potessero finire fuori mercato. Su 14 paesi il voto contrario è stato espresso da 8 stati: Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Finlandia, Svezia e Irlanda. Hanno invece coerentemente (e inutilmente) difeso il protocollo Francia, Belgio, Norvegia, Italia, Portogallo e Spagna.
Il segretario generale della Federazione Europea delle Associazioni di Motociclisti (FEMA), Aline Delaye, ha espresso un commento particolarmente sconsolato. "Posso solo prendere atto di questa decisione con grande amarezza. Credo che i membri del CEN abbiano perso un'occasione storica per fare la storia della sicurezza della moto. Ora quello che sarà di queste specifiche tecniche per me è un mistero. E ho dei dubbi sulla legittimità degli argomenti portati avanti da coloro che hanno votato no allo standard europeo. Ma questa è la situazione". Già, la FEMA è fra le parti che più hanno lavorato perché l'ottavo capitolo della norma 1317 si concretizzasse. E oggi la Delaye non può non far notare come il Comitato Tecnico abbia preso questa decisione così impopolare nonostante una risoluzione europea (319) invitasse a mettere a punto uno standard come quello appena bocciato. Nonostante il protocollo 1317-8 avesse già dimostrato in Spagna, dove è applicato da anni, la sua efficacia. Nonostante le numerose testimonianze prodotte per ribadire l'esigenza di promulgare quanto prima questo standard e, infine, nonostante i tanti tecnici ed esperti che, dall'interno del CEN o dai singoli stati, si sono adoperati per trovare dei punti di contatto fra le diverse proposte che venivano portate avanti.
Era tutto pronto, ci hanno fregati.