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Sicilia
I monti Nebrodi: la terra dei cerbiatti
testo e foto di Flavio Gilardoni
il 12/07/2007 in Sicilia
Oltre 170 km immersi nelle bellezze del parco regionale più grande della Sicilia. Gallery fotografica e road book da scaricare
I Nebrodi sono una catena montuosa a nord della Sicilia, il cui versante settentrionale che s'affaccia sul mar Tirreno presenta in alcuni punti caratteristiche rocce a strapiombo sul mare. Insieme alle Madonie e ai monti Peloritani formano l'Appennino Siculo. L'omonimo Parco Regionale, con la sua ampia superficie di 86.000 ettari - che si estende tra le tre province confinanti di Messina, Catania ed Enna - è il più vasto della Sicilia ed è confinante con il Parco dell'Etna.
Il nostro itinerario inizia da Cesarò nei pressi di Messina, centro facilmente raggiungibile percorrendo la SS120, con la visita dell'interessante centro storico.
Cesarò sorto nei primi decenni del 1300 s'adagia su una rupe scoscesa ed ebbe un'importante valenza strategica nella difesa delle vie di comunicazione tra Valdimone e Val di Mazara contro le invasioni arabe. Oltre alla Chiesa Madre e a San Calogero (patrono del paese), è la statua del Cristo sul Monte ad attirare l'attenzione di tanti turisti desiderosi d'ammirare la valle sottostante dalla cima estrema della rupe. Terminata la visita al centro, si riprende il giro in direzione di Sant'Agata di Militello, poi da qui in avanti comincia la parte più interessante per i mototuristi.
Circa cinquanta chilometri di curve e brevi rettilinei su una strada, asfaltata di recente, che rende la guida ancora più piacevole. Il panorama che si ammira procedendo con un'andatura rilassata è unico nel suo genere. Dopo una ventina di chilometri s'arriva al punto più alto dei Nebrodi, in località Miraglia, a 1.524 m. Qui vale la pena di fermarsi per una sosta, per godere della fresca temperatura, apprezzata in particolare nelle torride giornate sicule d'agosto.
Dal passo parte una strada bianca in direzione del Monte Soro, che con i suoi 1.847 m è il punto più alto della riserva regionale, dove vale la pena di spendere qualche minuto per osservare la vegetazione. Percorsi un paio di chilometri su una strada asfaltata, si parcheggiano i mezzi per proseguire a piedi alla scoperta della natura selvaggia. Chi fosse in possesso di maneggevoli moto da enduro, ha l'opportunità d'inoltrarsi nel mezzo del parco, sino a raggiungere posti incredibili. Noi che avevamo moto stradali abbiamo purtroppo dovuto rinunciare a fare i percorsi sterrati segnati sulle carte, questo però non toglie valore a quello che abbiamo visto. La vegetazione del parco è straordinariamente ricca per le numerose varietà di piante e fiori presenti sul territorio della riserva, con alberi secolari che non fanno che aumentare l'imponenza dello scenario. I Nebrodi, dal greco nebros (cerbiatto) per la presenza massiccia nei secoli scorsi dei suddetti mammiferi, sono conosciuti oltre i confini isolani anche per la presenza dei maialini neri: razza autoctona presente solo in questa zona e, considerato lo stato brado, difficilmente visibile.
Terminata l'escursione nella riserva, si riprende il giro in direzione di San Fratello; una ventina di chilometri di strada molto tortuosa - una vera goduria per i motociclisti - ed eccoci nel centro del paese. Giunti a destinazione si è subito attratti da una realtà inaspettata: i lampioni, presenti sulla strada che attraversa il paese, sono autoalimentati singolarmente da pannelli solari. Oltre questa particolarità il paese non offre molto, quindi proseguiamo il giro per arrivare a Sant'Agata di Militello. Gli ultimi chilometri, prima di giungere sulla costa, si percorrono sul versante settentrionale della catena montuosa, quasi a picco sul mare, con la strada che corre a mezza costa tra i fiori selvaggi che crescono ai lati. L'insieme crea un impatto visivo notevole che rimarrà impresso nella nostra memoria per lungo tempo. Arrivati sulla costa il tour prosegue in direzione di Palermo sulla SS113 fino a Marina di Caronia. Una quindicina di chilometri di misto divertente con un fondo in buone condizioni.
Giunti a Marina di Caronia, si abbandona la statale per inoltrarsi nuovamente sulle alture che sovrastano il mar Tirreno a nord della Sicilia. Contrariamente alla prima parte, dove le strade percorse avevano un fondo in buone condizioni e la larghezza della carreggiata era sufficiente per guidare con relativa tranquillità, questa tratta è caratterizzata da una carreggiata stretta e molto irregolare che costringe il motociclista ad una guida impegnativa per controllare gli improvvisi cambi di direzione causati dal fondo sconnesso.
I primi km di strada sono "incastrati" tra due versanti dei monti contrapposti, che limitano la vista. Nella parte discendente del tracciato che si percorre a velocità ridotta a causa dalle cattive condizioni del fondo, i versanti dei colli sono più distanti, permettendo d'osservare meglio la natura selvaggia presente e d'apprezzarne appieno la ricchezza.
Si procede così fino all'imbocco della SS120 dopo una decina chilometri, passando da Capizzi. Il paese posto ai confini del Parco dei Nebrodi, presenta una periferia caratterizzata da un abusivismo invasivo che deturpa il paesaggio, già poco esaltante, che conferma le la scarsa attenzione nei confronti della natura che hanno da queste parti. Il centro storico di Capizzi è piccolo e si concentra tutto nella piazza principale, dove sorge la chiesa di San Giacomo e una statua dedicata ai caduti della seconda guerra mondiale, collocata davanti all'ingresso.
Dopo il pochissimo tempo richiesto per la visita del centro, il giro riprende in direzione Nicosia. Antica cittadina in provincia di Enna, le cui origini sono tuttora incerte. Da alcune fonti storiche si sa solo che nel 1062 i Normanni furono coinvolti in una feroce battaglia contro i Saraceni per conquistarla. Nicosia è stata comunque sempre al centro di numerose invasioni nel corso dei secoli, e nel suo territorio si sono avvicendati popoli d'estrazione e culture diverse che hanno lasciato un'impronta delle proprie tradizioni e dei propri linguaggi. Ancora oggi si trova traccia nel dialetto locale derivante dai Longobardi, uno degli ultimi popoli conquistatori. Piazza Garibaldi, il punto centrale del centro storico da cui partono le tipiche vie lastricate, è incorniciata tra edifici d'importanza storico-artistica tra i quali spiccano in particolare il Palazzo di Città - attuale Municipio - e la Cattedrale di San Nicolò costruita nel 1340. Da sottolineare che in questi paesi, protagonisti di sanguinose battaglie per la conquista del territorio, i castelli ebbero un'importanza fondamentale. Alla periferia si trovano i resti di uno di questi, edificato su uno sperone roccioso a guardia della valle Demone, che difese la cittadina dalle continue incursioni. Dalla torre principale, nelle belle giornate, si possono ammirare le catene montuose che delimitano la valle. Terminata la visita della cittadina, il giro riprende con l'ultima parte che ci riporta sul Tirreno passando da Mistretta, altra pregevole cittadina dell'entroterra siciliano.
I primi km di strada sono "incastrati" tra due versanti dei monti contrapposti, che limitano la vista. Nella parte discendente del tracciato che si percorre a velocità ridotta a causa dalle cattive condizioni del fondo, i versanti dei colli sono più distanti, permettendo d'osservare meglio la natura selvaggia presente e d'apprezzarne appieno la ricchezza.
Si procede così fino all'imbocco della SS120 dopo una decina chilometri, passando da Capizzi. Il paese posto ai confini del Parco dei Nebrodi, presenta una periferia caratterizzata da un abusivismo invasivo che deturpa il paesaggio, già poco esaltante, che conferma le la scarsa attenzione nei confronti della natura che hanno da queste parti. Il centro storico di Capizzi è piccolo e si concentra tutto nella piazza principale, dove sorge la chiesa di San Giacomo e una statua dedicata ai caduti della seconda guerra mondiale, collocata davanti all'ingresso.
Dopo il pochissimo tempo richiesto per la visita del centro, il giro riprende in direzione Nicosia. Antica cittadina in provincia di Enna, le cui origini sono tuttora incerte. Da alcune fonti storiche si sa solo che nel 1062 i Normanni furono coinvolti in una feroce battaglia contro i Saraceni per conquistarla. Nicosia è stata comunque sempre al centro di numerose invasioni nel corso dei secoli, e nel suo territorio si sono avvicendati popoli d'estrazione e culture diverse che hanno lasciato un'impronta delle proprie tradizioni e dei propri linguaggi. Ancora oggi si trova traccia nel dialetto locale derivante dai Longobardi, uno degli ultimi popoli conquistatori. Piazza Garibaldi, il punto centrale del centro storico da cui partono le tipiche vie lastricate, è incorniciata tra edifici d'importanza storico-artistica tra i quali spiccano in particolare il Palazzo di Città - attuale Municipio - e la Cattedrale di San Nicolò costruita nel 1340. Da sottolineare che in questi paesi, protagonisti di sanguinose battaglie per la conquista del territorio, i castelli ebbero un'importanza fondamentale. Alla periferia si trovano i resti di uno di questi, edificato su uno sperone roccioso a guardia della valle Demone, che difese la cittadina dalle continue incursioni. Dalla torre principale, nelle belle giornate, si possono ammirare le catene montuose che delimitano la valle. Terminata la visita della cittadina, il giro riprende con l'ultima parte che ci riporta sul Tirreno passando da Mistretta, altra pregevole cittadina dell'entroterra siciliano.
Collocata al centro del principale attraversamento tra il massiccio centrale e il Tirreno, era un passaggio obbligato per i mercanti e i soldati. Questo determinò la sua importanza strategica ma anche la difficoltà di resistere alle continue incursioni cui venne sottoposta. Una visita ai resti del castello fa capire l'importanza che aveva la cittadina nella difesa del territorio. Dopo una lunga scalinata s'arriva sullo sperone roccioso dove fu edificato la rocca, e da dove si domina la valle che arriva al Mar Tirreno. Ultimata la visita della cittadina storica s'arriva a Santo Stefano di Camastra, sul mare, dopo una quindicina di chilometri su una strada ampia e ben tenuta che chiude in bellezza il giro dedicato alla scoperta della natura, a tratti selvaggia, del parco regionale tra i più rinomati in Italia.
Cesarò
http://www.comunedicesaro.it/home.php
Chiesa Madre: edificata nel XVII secolo nella piazza principale, ospita al suo interno arredi sacri originali dell'epoca, e una tavola di Cristo in croce attribuito a Giotto
Chiesa di San Calogero: ospita al suo interno una statua del Santo patrono.
Castello ducale: i ruderi sono accessibili attraverso un elegante portale ancora ben conservato.
Cristo sul Monte: statua di bronzo alta 5.50 m. collocata su uno sperone roccioso, chiamato "Pizzipiturro", è meta dei turisti che vogliono ammirare la valle sottostante dalla sommità della rocca.
Sant'Agata di Militello
http://www.comune.santagatadimilitello.me.it/
Duomo: è la chiesa più importante della cittadina. Suddivisa da tre navate all'interno trovano pregevoli stucchi del XIX secolo.
Castello Gallego: imponente costruzione del 1630 fu costruita per la difesa dell'abitato dalle frequenti incursioni provenienti dal Tirreno.
Museo dei Nebrodi: composto da una vasta raccolta di reperti antropologici della zona che spiega quali erano le usanze nei secoli scorsi.
Caronia
http://www.comune.caronia.me.it/layout/home.jsp
Castello: costruito nei primi decenni del 1100 testimonia l'eleganza dello stile normanno. Essendo privato è possibile visitare solo le mura perimetrali.
Scavi Calacte: scavi rinvenuti nel 1992 in località Telegrafo, appartenenti alla città di Calacte del 447 a.C. Sono stati rinvenuti anche delle suppellettili, monete di bronzo e un frammento di colonna marmorea.
I resti della zecca che coniava una moneta propria in epoca romana, testimonia l’importanza della città nei secoli scorsi.
Capizzi
http://sicilia.indettaglio.it/ita/comuni/me/capizzi/capizzi.html
Chiesa di San Giacomo: costruita nella piazza principale del paese, ospita al suo interno una statua di marmo raffigurante la Madonna del Soccorso scolpita nel 1517.
Nicosia
http://www.nicosiaweb.it/
Castello: edificato in epoca bizantina sulla rocca più alta della cittadina, attualmente si presenta con un portale che immette in uno spiazzo detto “piano noce degli armati”. Dell’antica costruzione rimangono solo alcune porzioni, visitabili senza nessuna prenotazione preventiva.
Cattedrale di San Nicola: edificata nel XIV secolo nella piazza principale di Nicosia, è impreziosita dal famoso e antico tetto ligneo dipinto e il crocifisso, chiamato "Padre della Provvidenza", che si può ammirare al suo interno.
Chiesa S.S. Salvatore: sorge su uno sperone di roccia arenaria e dal suo portico d'epoca romana si può ammirare la valle sottostante dove sorge Nicosia. Per raggiungerla occorre percorrere una lunga scalinata ma, una volta giunti alla chiesa, il panorama che si vede, vi ripaga dello sforzo compiuto.
Palazzi e vicoli: pur non avendo delle rilevanze artistiche particolari, la ricchezza dei palazzi nel centro di Nicosia meritano un'attenzione particolare che, con la loro bellezza, creano un valore aggiunto alle vie della cittadina, rendendole affascinanti.
Mistretta
http://www.comune.mistretta.me.it/index2.jsp
Castello: costruito originariamente dagli arabi, fu in seguito ampliato e abbellito dai Normanni, servì per controllare il transito dei soldati e mercanti che passavano dal massiccio centrale al Mar Tirreno. Attualmente rimangono solo delle rovine che si raggiungono tramite una lunga e faticosa scalinata. Nelle giornate limpide si possono vedere le due isole delle Eolie Alicudi e Filicudi.
Villa Garibaldi: ricavata dalla trasformazione del Convento dei Cappuccini, fu dedicata a Garibaldi dove al suo interno sorge un busto marmoreo dell'eroe nazionale.
Vie e palazzi: i palazzi edificati dalle ricche famiglie locali, regalano un fascino particolare che si coglie quando si cammina tra le vie del paese.
Santo Stefano di Camastra
http://www.santostefanodicamastra.com/
Archi antichi: passaggi pedonali con arcate in pietra presenti nella via principale. Le pareti sono decorate con opere di pietra lavica smaltata.
Museo della ceramica: Sorge all'interno del Palazzo Trabia. La raccolta è composta da oggetti d'uso quotidiano della tradizione Stefanese, e dalle ceramiche famose anche oltre i confini siciliani.
La strada salotto: è la via principale del paese. Lastricata con roccia lavica, ogni incrocio è decorato con opere smaltate.
Chiesa Madre: edificata nel XVII secolo nella piazza principale, ospita al suo interno arredi sacri originali dell'epoca, e una tavola di Cristo in croce attribuito a Giotto
Chiesa di San Calogero: ospita al suo interno una statua del Santo patrono.
Castello ducale: i ruderi sono accessibili attraverso un elegante portale ancora ben conservato.
Cristo sul Monte: statua di bronzo alta 5.50 m. collocata su uno sperone roccioso, chiamato "Pizzipiturro", è meta dei turisti che vogliono ammirare la valle sottostante dalla sommità della rocca.
Sant'Agata di Militello
http://www.comune.santagatadimilitello.me.it/
Duomo: è la chiesa più importante della cittadina. Suddivisa da tre navate all'interno trovano pregevoli stucchi del XIX secolo.
Castello Gallego: imponente costruzione del 1630 fu costruita per la difesa dell'abitato dalle frequenti incursioni provenienti dal Tirreno.
Museo dei Nebrodi: composto da una vasta raccolta di reperti antropologici della zona che spiega quali erano le usanze nei secoli scorsi.
Caronia
http://www.comune.caronia.me.it/layout/home.jsp
Castello: costruito nei primi decenni del 1100 testimonia l'eleganza dello stile normanno. Essendo privato è possibile visitare solo le mura perimetrali.
Scavi Calacte: scavi rinvenuti nel 1992 in località Telegrafo, appartenenti alla città di Calacte del 447 a.C. Sono stati rinvenuti anche delle suppellettili, monete di bronzo e un frammento di colonna marmorea.
I resti della zecca che coniava una moneta propria in epoca romana, testimonia l’importanza della città nei secoli scorsi.
Capizzi
http://sicilia.indettaglio.it/ita/comuni/me/capizzi/capizzi.html
Chiesa di San Giacomo: costruita nella piazza principale del paese, ospita al suo interno una statua di marmo raffigurante la Madonna del Soccorso scolpita nel 1517.
Nicosia
http://www.nicosiaweb.it/
Castello: edificato in epoca bizantina sulla rocca più alta della cittadina, attualmente si presenta con un portale che immette in uno spiazzo detto “piano noce degli armati”. Dell’antica costruzione rimangono solo alcune porzioni, visitabili senza nessuna prenotazione preventiva.
Cattedrale di San Nicola: edificata nel XIV secolo nella piazza principale di Nicosia, è impreziosita dal famoso e antico tetto ligneo dipinto e il crocifisso, chiamato "Padre della Provvidenza", che si può ammirare al suo interno.
Chiesa S.S. Salvatore: sorge su uno sperone di roccia arenaria e dal suo portico d'epoca romana si può ammirare la valle sottostante dove sorge Nicosia. Per raggiungerla occorre percorrere una lunga scalinata ma, una volta giunti alla chiesa, il panorama che si vede, vi ripaga dello sforzo compiuto.
Palazzi e vicoli: pur non avendo delle rilevanze artistiche particolari, la ricchezza dei palazzi nel centro di Nicosia meritano un'attenzione particolare che, con la loro bellezza, creano un valore aggiunto alle vie della cittadina, rendendole affascinanti.
Mistretta
http://www.comune.mistretta.me.it/index2.jsp
Castello: costruito originariamente dagli arabi, fu in seguito ampliato e abbellito dai Normanni, servì per controllare il transito dei soldati e mercanti che passavano dal massiccio centrale al Mar Tirreno. Attualmente rimangono solo delle rovine che si raggiungono tramite una lunga e faticosa scalinata. Nelle giornate limpide si possono vedere le due isole delle Eolie Alicudi e Filicudi.
Villa Garibaldi: ricavata dalla trasformazione del Convento dei Cappuccini, fu dedicata a Garibaldi dove al suo interno sorge un busto marmoreo dell'eroe nazionale.
Vie e palazzi: i palazzi edificati dalle ricche famiglie locali, regalano un fascino particolare che si coglie quando si cammina tra le vie del paese.
Santo Stefano di Camastra
http://www.santostefanodicamastra.com/
Archi antichi: passaggi pedonali con arcate in pietra presenti nella via principale. Le pareti sono decorate con opere di pietra lavica smaltata.
Museo della ceramica: Sorge all'interno del Palazzo Trabia. La raccolta è composta da oggetti d'uso quotidiano della tradizione Stefanese, e dalle ceramiche famose anche oltre i confini siciliani.
La strada salotto: è la via principale del paese. Lastricata con roccia lavica, ogni incrocio è decorato con opere smaltate.
I due grandi paesi sulla costa offrono una vasta scelta d'alberghi e ristoranti che soddisfano tutte le esigenze economiche.
Personalmente abbiamo provato due strutture nell'entroterra, segnalate di seguito:
Agriturismo Borgo Favara: in località Nicosia, si trova l'agriturismo che ci ha ospitato. Dotato di tutti i comfort che un turista cerca, ai bordi della piscina posta in giardino, si gode una piacevole vista sulla valle circostante. Provato personalmente, possiamo confermare che la spesa di € 35,00 per il pernottamento, è in linea con i servizi a disposizione nell'agriturismo.
C.da Favara S.P. Agira – Nicosia
Tel. + 39 0935.640420
Cell. + 39 333.91231158
info@borgo.favara.com
www.borgofavara.com
Oasi Basciana: dopo un chilometro circa di strada bianca in piena campagna siciliana, che si percorre anche con una moto stradale, s'arriva all'agriturismo. A gestione familiare, l'accoglienza dei titolari è tale da sentirsi immediatamente a proprio agio.
La spesa di € 25,00 per un pranzo completo, è una cifra bassa in proporzione al rapporto tra la quantità e la qualità, partendo dagli antipasti e concludendo con il dolce, passando dalle portate intermedie. E' facile che caffè e digestivo siano offerti dalla casa. Occorre "minacciare fisicamente" il cameriere per convincerlo che sarebbe il caso d'interrompere l'afflusso d'alimenti dalla cucina, altrimenti si rischia di mangiare ad oltranza.
Agriturismo 'Oasi Basciana'
Contrada Basciana
Nissoria (EN)
Tel. 0935 640275
338-6011566
http://www.oasibasciana.it/
Personalmente abbiamo provato due strutture nell'entroterra, segnalate di seguito:
Agriturismo Borgo Favara: in località Nicosia, si trova l'agriturismo che ci ha ospitato. Dotato di tutti i comfort che un turista cerca, ai bordi della piscina posta in giardino, si gode una piacevole vista sulla valle circostante. Provato personalmente, possiamo confermare che la spesa di € 35,00 per il pernottamento, è in linea con i servizi a disposizione nell'agriturismo.
C.da Favara S.P. Agira – Nicosia
Tel. + 39 0935.640420
Cell. + 39 333.91231158
info@borgo.favara.com
www.borgofavara.com
Oasi Basciana: dopo un chilometro circa di strada bianca in piena campagna siciliana, che si percorre anche con una moto stradale, s'arriva all'agriturismo. A gestione familiare, l'accoglienza dei titolari è tale da sentirsi immediatamente a proprio agio.
La spesa di € 25,00 per un pranzo completo, è una cifra bassa in proporzione al rapporto tra la quantità e la qualità, partendo dagli antipasti e concludendo con il dolce, passando dalle portate intermedie. E' facile che caffè e digestivo siano offerti dalla casa. Occorre "minacciare fisicamente" il cameriere per convincerlo che sarebbe il caso d'interrompere l'afflusso d'alimenti dalla cucina, altrimenti si rischia di mangiare ad oltranza.
Agriturismo 'Oasi Basciana'
Contrada Basciana
Nissoria (EN)
Tel. 0935 640275
338-6011566
http://www.oasibasciana.it/
Località | Istruzioni | Km |
Cesarò | Seguire indicazioni per Sant'Agata di Militello | 0 |
Località Miraglia | Rimanere su SS289 e seguire per S.A.Militello | 15,9 |
San Fratello | Rimanere su SS289 e seguire per S.A.Militello | 33,5 |
Acque dolci | Innesto SS113 girare sinistra direzione Palermo | 49,2 |
Marina di Caronia | Innesto Sp168 girare sinistra direzione Capizzi | 66 |
Capizzi | Rimanere su Sp 168 e proseguire a sud direzione SS120 | 104 |
Cerami | Innesto SS120 girare destra direzione Palermo | 113 |
Nicosia | SS117 direzione Mistretta | 127 |
Mistretta | Proseguire su SS117 direzione Santo Stefano di Camastra | 154,4 |
Santo Stefano di Camastra | Termine dell'itinerario | 171,7 |
I monti Nebrodi: la terra dei cerbiatti
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