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Piemonte

Il Basso Monferrato

Testo e foto di MariaVittoria Bernasconi il 16/06/2005 in Piemonte

Da Alessandria a Moncalvo e ritorno: cento chilometri in una ragnatela di strette strade di campagna da percorrere a 'passo di trattore'

Il Basso Monferrato
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La partenza è la piccola grande Alessandria, una cittadina dall'aria tranquilla e i modi gentili, dove gironzolare più per godersi l'aria di paese in un città, che per altri motivi. Eppure anche questa provincia minore ha attrrattive culturali e gastronomiche interessanti. Una volta entrati in città si può lasciare la moto in una delle grandi piazze che girano intorno al centro pedonale, dove abbondano parcheggi a pagamento e non.

Una visita vale sia alle strade del centro, appunto, meta dello shopping e del passeggio domenicale. Ci sono locali storici dove fermarsi a bere un caffè, il mitico negozio di Borsalino, vicino alla fabbrica della Maison o i musei come il Civico, sede di grandi mostre.
Ma saliamo in sella, ma non prima aver assaggiato i baci di dama della pasticcerie locali, o il cioccolato con le nocciole e … la grappa (che qui è artigianale e in moltissime varietà, ma da sorbire solo la sera!).


La prima destinazione è Mirabello Monferrato, un piccolo paese ai piedi delle colline, dove partire con il vero itinerario: abbandonate le strade larghe, ci si immette su una stretta (a tratti sconnessa) strada, che taglia i campi dai colori pittoreschi, che dall'alto si mostrano come una immensa coperta patchwork.



Saliamo infatti alla volta di Lu, resa famosa dalla imperdibile Sagra dell'Uva che si svolge tra settembre e ottobre, dopo la vendemmia. Feste e danze, e fiumi di vino vecchio e nuovo mosto. Passeggiare per i vicoli da cui sale "l'aspro odor dei vini l'anime a rallegrar" è un vero piacere, che ricorda atmosfere passate e ritmi ben diversi da quelli a cui siamo abituati. Qui vale una sosta al Belvedere, in cima al paese: una balaustra da cui si gode il panorama sulla valle e le altre colline, dove indovinare il nome dei paesi confinanti.
La strada prosegue curvando rotonda e poi a picco verso , per deviare all'improvviso (occhio al cartello seminascosto) a sinistra per Camagna. L'asfalto è compatto, spesso nero e nuovo, in altri pezzi un po' sconnesso, ma in generale invoglia a pennellare le curve dolci e morbide, da non forzare, perché dietro l'angolo ci può essere un ingombrante trattore o un carretto del fieno. Il paesaggio corre accanto: filari di viti nuove, frutteti, alberi di noci e pioppete. E ancora, torrenti e strade sterrate ad ogni chilometro, come polverose promesse per gli enduristi più incalliti.


Raggiungiamo Camagna, al cui ingresso c'è un grande murales da costeggiare. Qui si mangia bene, come negli altri paesi, del resto. Ma qui hanno fatto del servire e cucinare un'arte vera, così ci sono locande ed enoteche da intenditori. Ancora avanti senza fermarsi troppo, in direzione Vignale, introdotto da un cartello giallo che lo nomina "città della danza". Qui infatti si svolge uno dei più importanti festival della danza europei, dove compegnie di fama e etoile si esibiscono su un palco all'aperto che riempie il paese. Il festival si svolge tutti gli anni ad agosto, ed è possibile iscriversi anche a seminari e stage con professionisti famosi. Ma non solo arte, qui si fa del gran vino, come si può notare salendo verso il centro: la collina su cui sorge Vignale è tutta ricoperta di vigne (come si evince dal suo nome...).

Da Vignale ci si dirige in direzione Ottiglio per la strada che serpeggia tra i campi e si perde nella foschia leggera. Spesso si incontrano contadini che vanno a lavorare, cani e gatti che gironzolano senza meta. Ma di turisti e traffico neanche l’ombra. Le vie sono sempre sgombre e solitarie: ci si può fermare ad ascoltare il silenzio del vento, senza essere disturbati.
Ottiglio si mostra da lontano, con le case che si arrampicano sul fianco di una collina. Il paese vale un’incursione per le viuzze che s’inerpicano verso la cima, da cui poi si gode un bello scorcio sulla valletta sottostante. Da Ottiglio si prosegue per Moncalvo lungo una strada che merita davvero l’essere in moto: curvoni larghi che si aggrovigliano fino a sparire nei boschi.


Arrivando a Moncalvo si deve imbroccare la svolta giusta per il centro storico, che è una piccola strada che sale a destra. Si arriva direttamente su una grande piazza dove ci sono abbondanti posteggi per le moto. Qui si abbandona il destriero per la visita delle vecchie mura del XIV secolo, con tanto di fossato scavato sotto, dove ora si svolgono tornei di tamburello.
Dopo un giro per il centro pedonale, si riparte alla volta di Grana, che si mostra già da lontano sulla sommità di un colle. La strada per arrivare è dolce e ben asfaltata: ci si avvicina piano al borgo,che prende il nome dal torrente che scorre alla sua sinistra. Entrando il cartello di benvenuto annuncia che la gente è ospitale, si producono vini e si raccoglie il tartufo. Cosa si può desiderare di più?


Effettivamente le gente è davvero cordiale e curiosa: le persone che incontriamo, radunate in piazza per i chiacchiericcio, si informano, vogliono consigliare alcuni posti da vedere assolutamente.
Lasciamo Grana per dirigerci verso Montemagno, piccolissimo borgo sovrastato da un castello del XIII sec. Il posto vale una sosta: una passeggiata tra merli, spalti e garitte: il maniero è visitabile. Ancora meglio farlo in concomitanza con uno dei numerosi eventi organizzati dall’attivissima Pro Loco.


Ancora in sella in direzione Quargnento, dove la strada si stiracchia e si distende, abbandonando le colline. In paese ci si può fermare per l’ultima sosta, nella piazza della chiesa. Poi la strada corre dritta in direzione Alessandria, riportando piano al paesaggio cittadino.

Molti paesi monferrini si riuniscono da qualche anno, in un evento chiamato “Risi e Rose” per celebrare la primavera e i prodotti tipici locali con feste e sagre. Tutto il programma è consultabile su internet, dove si possono trovare anche informazioni varie su tutto il territorio. www.monferrato.org



La terza domenica di giugno si svolge a Moncalvo la Sagra delle Cucine Monferrine, davvero imperdibile per la scelta degli assaggi enogastronomici offerti. Si svolge a Moncalvo nella piazza principale.

Lasciarsi attirare dalle stradine sterrate che tagliano le strade asfaltate: sono piccoli sentieri di sassi e polvere da attraversare senza troppa manetta, ma formano una rete che congiunge la maggior parte dei paesi. Da non fare assolutamente: perdere la via e inoltrarsi nei campi, quasi sempre coltivati. Attenzione alle greggi: qui spesso pascolano greggii di pecore lente e belanti, forse atte a moderare velocità e tensioni cittadine.

Alessandria

Prendere in direzione Casale Monf. - Mirabello sulla S.S 31

0

Mirabello Monf.

Deviare a sinistra per Lu Monf. Sulla S.P 70

18

Lu Monferrato

Proseguire per Conzano

23,5

Conzano

Deviare a sx per Camagna e proseguire fino a Vignale

28

Vignale Monferrato

Continuare fino ad Ottiglio

34

Ottiglio

Prendere per Moncalvo abbandonando la SP 37 e deviando a dx sulla strada Pininfarina

42

Moncalvo

Prendere per Grana passando da Calliano

53

Grana

Proseguire per Montemagno

63

Montemagno

Deviare a sx sulla SP 29 per Viarigi e prodeguire sulle strade interne fino alla SP 50 per Quargnento

6

Quargnento

Proseguire per Alessandria

86

Alessandria

Arrivo

99

 

Camagna
Taverna di Campagna – vicolo Gallina 20 – Tel 0142925645. Piccolo angolo famigliare, gestito dai proprietari che abitano nella casa annessa al ristorante. Specialità del posto
Vineria L’Elfo di Camagna – via Matteotti 27 Tel 0142 925138

Ottiglio
Ristorante Valentino Via Roma 14 tel. 0142/921500

Moncalvo
Osteria Aleramo piazza Carlo Alberto 19; tel. 0141 921344

Montemagno
Ristorante La Braja - Via San Giovanni Bosco, 11 - Tel (0141)63107

Vignale
Bed and Breakfast Ca’ Tronco - www.catronco-vignale.it
Ottiglio
Bed and breakfast La Curt Via Sissarda n° 11/15. Tel 0142/921480 - 328/5453979. Casette rustiche nel centro storico del paese. Luogo incantevole e tranquillo
Montemagno
Bed and Breakfast - Vicolo 5 n.1 - Tel 0141 63272

Camagna
Alla Vineria dell’Elfo, oltre a gustare i piatti tipici, si possono acquistare i vini della fornitissima cantina, che è da visitare: sotto c’è l’ infernot, la tipica grottina scavata nel tufo, dove si mantengono costanti umidità e temperatura. Il Sig. Piero sarà felice di raccontarvi dei vini e delle tradizioni. Tiene serate a tema per le degustazioni di vini pregiati: chiedetegli di inserirvi nell’elenco degli eletti che riceveranno comunicazioni di tali eventi. Tel 0142 925138 www.elfodicamagna.com

Vignale
Nel negozio in piazza “ Terre di Vignale” si possono trovare soprattutto i vini del posto: Grignolino, Bracchetto, Ruchè (che è di Castagnole) Barbera e così via. Il proprietario è un collezionista di bottiglie antiche e moderne, che fa firmare dagli artisti che ogni anno affollano Vignale Danza.

Moncalvo
Oltre ai deliziosi negozietti del centro qui, in piazza grande, tutte le domeniche si può trovare Giuseppe con la sua bancarella di prodotti tipici: dal miele al tartufo bianco.

Montemagno
Una salto alla Distilleria Pietro Mazzetti - via Conte Calvi, n. 31 tel: 0141-63150 Fondata a metà del 1800 è un punto di riferimento: si può visitare, previo appuntamento, lo stabilimento di famiglia. Da assaggiare la Grappa di Ruchè, prodotta dall’omonimo vitigno del posto, e la Grasparosa, con aggiunta di petali di rosa.

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