Perché le pinze radiali sono meglio
Questo problema è risolto dal fissaggio radiale, in cui
le pinze sono fissate al fodero tramite due perni che le attraversano in direzione radiale, verso il centro della ruota. I due perni abbracciano la pinza
assorbendo la quota di forze che tenderebbe ad accorciare o allungare la pinza e la pastiglia;
nel fissaggio assiale non è invece possibile avere un secondo perno all'estremo libero della pinza e scaricare quindi la pinza dall'effetto di queste forze.
Con il fissaggio radiale l’intera struttura, essendo chiusa, diventa estremamente rigida e capace di trasmettere forze superiori.
Esiste ovviamente una “prima volta”:
la pinza radiale debuttò sulla Aprilia RSV 250 nel 1998. La Casa di Noale era stata la più convinta ad accogliere
la proposta di Brembo, che stava provando a portare sulle moto quella soluzione sperimentata con successo in Formula1 (e che altre Case moto avevano bocciato).
Sempre Aprilia fu la prima a mandare in serie questa tecnologia, sulla RSV 1000 del 2002.
Anche la pinza radiale
è abbastanza un "must" nella moto moderna; rispetto all'innovazione costituita dal freno a disco (arrivato però già 10 anni prima del periodo che stiamo prendendo in considerazione) è meno importante ed è se vogliamo un dettaglio, ma a chi capita di provare le moto ancora di fine Anni 90 sa che
anche impianti che sembravano molto performanti frenano decisamente poco rispetto agli standard di oggi, e
buona parte del merito di questo miglioramento va proprio alla pinza radiale (il resto va
alla diffusione dell'ABS, che ha consentito di
rendere la frenata più aggressiva).