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Toprak Razgatlioglu: cose turche in Superbike

Marco Gentili
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Toprak Razgatlioglu: cose turche in Superbike

Intervista col neocampione del mondo delle derivate di serie: "Il prossimo anno sarò l'uomo da battere, avrò il numero 1 sulla moto"

Il cognome (Razgatlioglu) è ai limiti dello scioglilingua, a meno che non si sia nati dalle parti di Ankara. E non a caso lo chiamano tutti per nome. Lui è Toprak, ha 25 anni e ha infranto due tabù. Il primo è quello relativo all'imbattibilità di Jonathan Rea, che dopo sei anni da leader maximo del Mondiale Superbike ha dovuto lasciare il passo alla costanza e alla determinazione di questo ragazzo turco. Il secondo è relativo al fatto che ha portato il suo paese agli onori delle cronache sportive: per la prima volta nella storia, tra MotoGP e Superbike, un pilota turco ha terminato la stagione davanti a tutti. Inutile dire che Toprak è diventato un idolo assoluto anche nel suo Paese, dove il motorsport non è certo la prima disciplina per seguito popolare. Negli ultimi mesi anche la stampa generalista turca (in testa il popolarissimo quotidiano Hurriyet) lo ha definito "un eroe nazionale". Noi lo abbuiamo velocemente intercettato a margine di EICMA 2021, dove si è rapidamente dedicato ai cronisti.  
Toprak, la domanda nel tuo caso non è così scontata. A chi dedichi questa vittoria? "A mio padre, che è scomparso nel 2017. Lui è stato il mio più grande tifoso fin dall'inizio, mi ha supportato per tutta la mia carriera sportiva. Spero che mi abbia visto da lassù". A inizio stagione ti saresti immaginato in questa situazione? "Facile dire di sì adesso. Mi sento solo di dire che ho realizzato un sogno, che era anche l'obiettivo che mi sono prefisso quando due anni fa ho firmato con Yamaha, ovvero quello di vincere il Mondiale Superbike". Mentre siamo qui a parlare della tua storica vittoria, i tuoi rivali sono già in pista a testare le moto del prossimo anno. Quali saranno i valori in pista nel 2022? "Chiaramente sarò io l'uomo da battere. E anche per questo, per dare un segnale, ho deciso di schierarmi in griglia col numero uno sulla moto. E ovviamente non sarà facile fare il bis. I miei rivali più pericolosi? Senza dubbio Rea, ma occhio anche a Bautista". Un pensiero alla MotoGP ce lo fai, ogni tanto? "Come ogni pilota, voglio crescere e misurarmi in ambienti sempre più competitivi. In passato ho già girato con le Yamaha da MotoGP in pista. Adesso è prematuro parlarne, ma per il futuro possiamo immaginare un mio passaggio in MotoGP, magari già dal 2023".

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