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Sbk
Michele Pirro, il pilota sempre pronto
di Stefano Borzacchiello, foto Ducati Press
il 23/06/2015 in Sbk
Michele Pirro, leader del CIV SBK e collaudatore Ducati, in poche settimane è passato dall’Italiano alla MotoGP. E quando ormai pensava di farsi un weekend al mare, è stato catapultato in SBK… Tre moto, tre gomme diverse, sempre lo stesso obiettivo: dare il massimo per Ducati
Michele Pirro, il pilota sempre pronto
Forse non ha stabilito un primato, ma di sicuro è uno dei pochi piloti - se non il solo - che nella stessa stagione, per di più a distanza di poche settimane, è passato da correre nel Campionato Italiano SBK (di cui è il leader) alla MotoGP al Mugello, al Mondiale SBK, pochi giorni fa a Misano. Parliamo di Michele Pirro. Pugliese di San Giovanni Rotondo, 28 anni, Pirro è già stato campione italiano della STK1000 e della SS e ha esperienze che vanno dalle 125, alle derivate, alla Moto2 fino alla MotoGP. Da sempre rappresentante delle Fiamme Oro, in pista ha dimostrato di essere oltre che veloce, molto sensibile: capace di sentire la moto come pochi e di saperla raccontare nei dettagli. Qualità rare che gli hanno aperto le porte della Ducati, per cui è il collaudatore per la MotoGP.
Lo scorso fine settimana a Misano Pirro è stato protagonista della SBK (due volte ottavo), ma si è trovato a correre nel Mondiale… quasi per caso. È andata così: Luca Scassa aveva ottenuto una wildcard per correre, Ducati aveva preparato una terza Panigale per lui. Il fine settimana di Scassa è però finito prima di iniziare: in una caduta nel secondo turno di libere del venerdì ha rimediato la frattura della clavicola destra. Fine dei giochi per l’aretino, e Pirro che era venuto a far visita al team Aruba.it proprio il venerdì prima di andare in vacanza… è stato il pilota della provvidenza. La Panigale preparata per Scassa non sarebbe rimasta ferma nel box: avrebbe corso con lui.
“Venerdì sera quando me l’hanno detto non è che abbia dormito tanto… Avevo altri programmi, ero venuto a Misano per fare un giro e sabato mi sono ritrovato in pista per le prove del mondiale SBK. Non avevo ancora provato una SBK con le Pirelli. Nel CIV corro con Michelin, la MotoGP usa le Bridgestone, questa mi mancava. Ora posso dire di aver provato tre gomme e tre moto. Mi è spiaciuto molto per Scassa, ma per me alla fine è stata una bella opportunità, e ringrazio Ducati per avermela data”.
Com’è andata?
“Bene! Sono stato veloce subito nelle prove (e due volte ottavo in gara, ndr), peccato un po' per la qualifica dove non ho sfruttato la gomma da tempo... forse non mi sono fidato e non conoscendo bene la moto e suoi limiti non mi andava di rovinare tutto. La mia priorità rimane la MotoGP e il lavoro di sviluppo per Ducati, fare delle cavolate non aveva senso”.
Ma come fai a passare da una moto all’altra e ad abituarti al volo?
“Devi saperti adattare velocemente. Se non ti adatti in fretta anche nei test, puoi prendere delle strade sbagliate. In questo modo invece riesci a lavorare e a portare a un buon limite quello che devi provare. Per dirti sabato mattina dopo 15 giri ho tirato come Davies e Giugliano, poi è ovvio, per fare un ulteriore step serve la messa a punto e vanno limati i decimi. E non avendo mai provato la gomma da qualifica, ho faticato di più”.
“Venerdì sera quando me l’hanno detto non è che abbia dormito tanto… Avevo altri programmi, ero venuto a Misano per fare un giro e sabato mi sono ritrovato in pista per le prove del mondiale SBK. Non avevo ancora provato una SBK con le Pirelli. Nel CIV corro con Michelin, la MotoGP usa le Bridgestone, questa mi mancava. Ora posso dire di aver provato tre gomme e tre moto. Mi è spiaciuto molto per Scassa, ma per me alla fine è stata una bella opportunità, e ringrazio Ducati per avermela data”.
Com’è andata?
“Bene! Sono stato veloce subito nelle prove (e due volte ottavo in gara, ndr), peccato un po' per la qualifica dove non ho sfruttato la gomma da tempo... forse non mi sono fidato e non conoscendo bene la moto e suoi limiti non mi andava di rovinare tutto. La mia priorità rimane la MotoGP e il lavoro di sviluppo per Ducati, fare delle cavolate non aveva senso”.
Ma come fai a passare da una moto all’altra e ad abituarti al volo?
“Devi saperti adattare velocemente. Se non ti adatti in fretta anche nei test, puoi prendere delle strade sbagliate. In questo modo invece riesci a lavorare e a portare a un buon limite quello che devi provare. Per dirti sabato mattina dopo 15 giri ho tirato come Davies e Giugliano, poi è ovvio, per fare un ulteriore step serve la messa a punto e vanno limati i decimi. E non avendo mai provato la gomma da qualifica, ho faticato di più”.
CIV, MotoGP, collaudatore...
“In Ducati hanno creduto in me affidandomi un ruolo fondamentale nello sviluppo della moto. Poi con l’arrivo di Gigi Dall’Igna, ho visto nascere una MotoGP molto competitiva: ora l'obiettivo rimane quello di vincere una gara e sono convinto che si può fare. Io in Ducati lavoro con gente di altissimo livello, sono cresciuto molto, sono contento!”.
Cosa significa da pilota, fare la vita del collaudatore?
“Io resto sempre un pilota, faccio solo un lavoro leggermente diverso per arrivare all'obiettivo di vincere in MotoGP. A volte mi spiace non partecipare a tutti i gran premi ma ora il mio compito è fare il collaudatore e se ci saranno delle opportunità, come al Mugello o qui a Misano, l'importante è farsi trovare pronto. Mi piace quello che faccio, cerco di essere sempre al meglio, di allenarmi, di essere un professionista”.
Sei riuscito a farti un’idea della differenza fra gomme Michelin e Pirelli?
“No, anche perché questa moto è completamente diversa da quella del CIV: là uso quasi una stock, nel Mondiale una SBK vera, non sarebbe corretto quindi dare dei giudizi.”.
“In Ducati hanno creduto in me affidandomi un ruolo fondamentale nello sviluppo della moto. Poi con l’arrivo di Gigi Dall’Igna, ho visto nascere una MotoGP molto competitiva: ora l'obiettivo rimane quello di vincere una gara e sono convinto che si può fare. Io in Ducati lavoro con gente di altissimo livello, sono cresciuto molto, sono contento!”.
Cosa significa da pilota, fare la vita del collaudatore?
“Io resto sempre un pilota, faccio solo un lavoro leggermente diverso per arrivare all'obiettivo di vincere in MotoGP. A volte mi spiace non partecipare a tutti i gran premi ma ora il mio compito è fare il collaudatore e se ci saranno delle opportunità, come al Mugello o qui a Misano, l'importante è farsi trovare pronto. Mi piace quello che faccio, cerco di essere sempre al meglio, di allenarmi, di essere un professionista”.
Sei riuscito a farti un’idea della differenza fra gomme Michelin e Pirelli?
“No, anche perché questa moto è completamente diversa da quella del CIV: là uso quasi una stock, nel Mondiale una SBK vera, non sarebbe corretto quindi dare dei giudizi.”.
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