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SBK, Losail: Giugliano, un lampo rosso in pole

di Matt Cape il 01/11/2014 in Sbk

Davide riscrive il record della pista. Baz si accoda e Sykes si ferma in terza piazza. Soffre Guintoli, 5°, ma va peggio a Melandri, che parte 8°

SBK, Losail: Giugliano, un lampo rosso in pole
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Tra i due litiganti, Aprilia e Kawasaki, è la Ducati che gode! Il nuovo giro record di Losail, in 1:57.033, è un vero capolavoro di Davide Giugliano. La notte esalta l'italiano e la sua Panigale 1199R, che sfreccia come un fulmine rosso tra i riflettori nel deserto. Al punto di tenere dietro un carichissimo Baz e prendendo oltre 2 decimi di margine sulla ZX-10R. Detto che lo scudiero di casa Kawasaki ha fatto una bella prova, e ha tutta l'intenzione di voler andare a disturbare Davide fin dal via della corsa... Mentre Sykes fa strategia, spingendo e risparmiandosi allo stesso tempo. Tom prende 4 decimi dal migliore, ma si tiene del margine e non rischia. Consapevole che il diretto rivale per il titolo è lontano e con qualche difficoltà di troppo.
Sente eccome la pressione, Guintoli, che ancora una volta si ritrova dietro, in quinta piazza, con 8 decimi di ritardo dalla vetta. Non azzarda il francese, bravo a capire che una seconda fila è comunque meglio che buttarsi per terra. Evitando di rischiare di farsi male, realisticamente per ottenere appena poco di più. Ma è il passo di gara che non lo convince del tutto, dopo aver trovato suo malgrado un'Aprilia meno efficace di quella vista nelle ultime gare. Le super prestazioni della RSV4 qui sembrano svanite., e un dominio in gara sembra onestamente molto difficile. Ma nelle gare tutto può succedere e Sylvain deve ricordarselo bene, cercando di rimanere carico, motivato e pronto alla lotta. Una sfida decisiva, in cui tutti vogliono dare il massimo fino alla fine.

Intanto, proprio Davies dimostra con il quarto tempo, che la Rossa qui non va assolutamente sottovalutata. Mentre le Honda di Haslam e Rea, che occupano rispettivamente il sesto e settimo posto, hanno mostrato l'ennesimo segno di fatica in qualifica. Facendo comunque meglio di un Melandri sotto tono, perso nei meandri del setting e congelato all'ottavo posto. Vero che la situazione del ravennate non è facile, ma Marco ha la faccia di chi non ha nessuna intenzione di mettersi in una posizione scomoda. Sia nei confronti del team, sia del compagno di box...

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