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Magny Cours: Il punto di Paolo Flammini
L'attesissimo incontro è avvenuto ma come era logico non ha portato novità sostanziali. La famiglia Flammini continuerà a lavorare per la Superbike…se ci sarà la possibilità di farlo…
Magny Cours – Doveva essere una domenica di festa e, senza nulla togliere al valore sportivo dell'evento, sarà una giornata difficile da vivere in sintonia con il tempo nebbioso e la pioggia scesa copiosa sino dal tardo pomeriggio di ieri. Dopo il terremoto conseguente alla comunicazione in cui è stata ufficializzato il passaggio della gestione Superbike in casa Dorna, non si era ancora fatto sentire il parere dei Flammini che la Superbike l'hanno costruita e fatta diventare un campionato mondiale con la "C" maiuscola. Con grave e significativo ritardo, Paolo Flammini si è materializzato in terra di Francia incontrando i media per un brevissimo incontro durato non più di 15/20 minuti.
La tensione palpabile ed il silenzio profondo calato nella sala hanno fatto da corollario ad una conferenza nella quale alla fine si è detto poco o forse si è detto tutto. Non sono stati divulgati dettagli anche perché, come ormai è di dominio pubblico, ci sarà una presa di posizione ufficiale da parte di Carmelo Epzeleta da Motegi in Giappone, prossimo appuntamento della Moto Gp. Paolo ha confermato che l'impegno da parte sua e della sua famiglia è quello di continuare ad operare per il bene del Campionato e per coloro che lavorano da tempo alla sua organizzazione. Ha tenuto a ribadire che i due campionato rimarranno separati e distinti replicando ciò che è stato scritto nelle comunicazioni ufficiali. Il calendario è stato diramato e le regole per l'immediato futuro già decise, anche se domani ci sarà un meeting con le case per guardare al futuro.
La tensione palpabile ed il silenzio profondo calato nella sala hanno fatto da corollario ad una conferenza nella quale alla fine si è detto poco o forse si è detto tutto. Non sono stati divulgati dettagli anche perché, come ormai è di dominio pubblico, ci sarà una presa di posizione ufficiale da parte di Carmelo Epzeleta da Motegi in Giappone, prossimo appuntamento della Moto Gp. Paolo ha confermato che l'impegno da parte sua e della sua famiglia è quello di continuare ad operare per il bene del Campionato e per coloro che lavorano da tempo alla sua organizzazione. Ha tenuto a ribadire che i due campionato rimarranno separati e distinti replicando ciò che è stato scritto nelle comunicazioni ufficiali. Il calendario è stato diramato e le regole per l'immediato futuro già decise, anche se domani ci sarà un meeting con le case per guardare al futuro.
Ci sono state pochissime domande perché in pochi se la sono sentita di porre quesiti inopportuni ma per una volta, a differenza della consueta disponibilità e collaborazione, l'imbarazzo è stato grande e finito il brevissimo scambio di battute il manager romano è uscito immediatamente dalla stanza seguito da Paolo Ciabatti. Sul suo futuro in seno alla nuova organizzazione Flammini ha detto che la sua posizione sarà discussa nel futuro ma un personaggio come lui, giustamente, non potrà avere un ruolo di secondo piano e la convivenza con il "boss" spagnolo appare difficile e spinosa.
Ognuno è libero di trarre le conclusioni che ritiene più opportune e fare terrorismo mediatico non ha senso. Nell'immediato non cambierà niente, si spera, ma il futuro è tutto da scrivere in quanto due mondiali, SBK e Moto Gp, così dispendiosi ed impegnativi non sono più neppure lontanamente pensabili. Di sicuro, ed è questa solo una nostra personale opinione, si è chiusa un'era, quella delle gare organizzate non solo per business ma anche per passione ed aperte al pubblico per vivere una festa legata ai motori. I cambiamenti non sono per forza negativi, si perderà qualcosa (sicuro) e si guadagnerà qualcos'altro (probabile), ma rimaniamo dell'opinione che quando la finanza entra in certi determinati settori le conseguenza sono nefaste per tutti…la storia insegna.
Ognuno è libero di trarre le conclusioni che ritiene più opportune e fare terrorismo mediatico non ha senso. Nell'immediato non cambierà niente, si spera, ma il futuro è tutto da scrivere in quanto due mondiali, SBK e Moto Gp, così dispendiosi ed impegnativi non sono più neppure lontanamente pensabili. Di sicuro, ed è questa solo una nostra personale opinione, si è chiusa un'era, quella delle gare organizzate non solo per business ma anche per passione ed aperte al pubblico per vivere una festa legata ai motori. I cambiamenti non sono per forza negativi, si perderà qualcosa (sicuro) e si guadagnerà qualcos'altro (probabile), ma rimaniamo dell'opinione che quando la finanza entra in certi determinati settori le conseguenza sono nefaste per tutti…la storia insegna.