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Otto ore di duello a Suzuka

il 29/07/2006 in Sbk

Sono iniziate le ostilità che domani si trasformeranno in una battaglia senza tregua per circa 220 giri del circuito giapponese. Honda preparatissima e con un nugolo di macchine e piloti, ma la Yamaha non vuole lasciarle la decima vittoria consecutiva

Otto ore di duello a Suzuka
Kiyonari, Team Seven Stars Honda

foto Alex Photo

SUZUKA – “Siamo qui per battere di nuovo la Honda.” Akihisa Kato, numero uno della divisione Motorsport Yamaha, non la manda a dire. La Yamaha è tornata per rompere il dominio della grande rivale. Una dittatura che va avanti da nove, lunghi anni. Perché il segnale di riscossa sia forte e chiaro, la Yamaha ha richiamato gli stessi interpreti dell’ultimo trionfo, quello del ’96: Colin Edwards e Noriyuki Haga.

Quella vittoria fu una mezza sorpresa e lanciò definitivamente nell’olimpo quella che divenne la coppia più giovane ad aver espugnato la 8 ore: 43 anni in due. Allora Colin ne aveva 22, Nori-Chan 21.
Adesso sono più maturi, ma affamati come allora: se vincono la Yamaha farà un momumento da sistemare nella piazza centrale di Iwata.


Sogni. Per farli diventare realtà, Colin e Nori dovranno attraversare indenni una gara lunga quanto un’oceano, otto ore che di “endurance” non hanno niente. Assomigliano piuttosto a quattro GP della MotoGP messi uno in fila all’altro, o, se volete, a cinque manche SBK corse a perdifiato. A testa, ovviamente! E soprattutto riuscire ad affondare la corazzata Honda, impresa ai limiti del possibile.
La bilancia tecnica pende largamente a favore del gigante di Tokyo: la CBR-RR è più veloce della YZF-R1, almeno sette-otto chilometri sul principale rettilineo. Inoltre l’HRC e le squadre satellite hanno svolto un numero di test considerevolmente più alto: hanno preso parte alla 300 chilometri dell’undici giugno scorso, che non a caso si chiama “Road To Suzuka”, facendo test privati prima e dopo. L’ultimo anche due settimane fa, costato tra l’altro la frattura del braccio destro a Yuki Takahashi, ufficiale Honda 250GP, sostituito all’ultimo dall’ancora acciaccato Makoto Tamada.

Colin e Nori invece hanno fatto solo tre giorni di test all’inizio di luglio, due dei quali per altro avversati dal maltempo. Però hanno recuperato bene durante le sessioni di qualifica. Giovedi la Yamaha non era in palla (14° tempo) ma venerdi le prestazioni sono nettamente migliorate ed ad Haga sono cominciati a luccicare gli occhi dopo aver stabilito il terzo tempo assoluto. Meglio delle Honda HRC relegate in nona e decima posizione, qualificate per un soffio alla Superpole che oggi ha deciso la prima parte dello schieramento di partenza che avverrà con la procedura stile Le Mans: le moto tenute in piedi da un meccanico al muretto e il pilota che scatta dall’altra parte della pista.

La Superpole (che qui chiamano Top10 Trial) non ha in realtà alcun rilievo: cosa volete che sia un giro secco di fronte ai 210-220 circa che dovranno essere affrontati domani? La distanza può variare in base alle circostanze: maltempo (sono previsti temporali nella prima parte della corsa), incidenti e conseguenti ingressi in pista della safety car. Shinici Ito ha ripetuto la pole 2005 con la Honda CBR-RR del team satellite FCC relegando la gemella HRC di Kiyonari-Tamada al secondo posto, per appena 45 millesimi di secondo. Ito ha girato in 2’08”515, Edwards-Haga sono settimi in 2’09”252. Il texano ha girato leggermente più forte del Samurai che ha segnato 2’09”307: per la qualifica vale il tempo più veloce di ciascun equipagggio.


Potrebbe decidere la strategia, settore dove la HRC è fortissima. Il fattore piloti invece sembra pendere nettamente dalla parte della Yamaha. L’equipaggio Honda di punta ha mostrato un Kiyonari in buona forma, ma Tamada ancora non al meglio per l’infortunio al ginocchio rimediato cadendo nella MotoGP al Sachsenring. L’altra squadra HRC, con l’anziano Okada e il poco conosciuto Deguchi, non sembra all’altezza.
Così la HRC rischia di prendere paga anche dalle squadre satellite: la FCC se la giocò anche lo scorso anno fermandosi a metà cammino per un guasto. Poi ci sono le due CBR-RR affidate a team satellite sponsorizzate dai cartoon: la Toy Story aveva il miglior tempo venerdi con i giovani Yasuda-Konishi, poi c’è la Masked Rider, una serie molto in voga in Giappone, con Tokudome-Yamaguchi.
Sulla strada della Honda non c’è solo la Yamaha ma anche la velocissima(e ambiziosa) Yoshimura Suzuki di Aoki-Watanabe: parte con il sesto tempo.
Un’ultima nota sul regolamento. Da quest’anno la 8 ore si corre con moto rispondenti al regolamento Japan Superbike scelto dai costruttori locali per rilanciare la grande classica del Sol Levante che nelle ultime stagioni aveva perduto interesse nonostante Valentino Rossi, debuttante nel 2000 e vittorioso nel 2001. Molti particolari del motore (albero, pistoni, frizione, centralina, valvole e sistema di alimentazione) devono essere prodotti in larga serie e venduti al pubblico in kit. Niente più sofisticazione tecnica e costi alle stelle: è tempo di crisi anche quaggiù e neppure la Honda può più permettersi pazzie. Ultima considerazione: perché le norme giapponesi non prevedono gli air restrictors che la Honda (attraverso la MSMA) vorrebbe imporre nel Mondiale a partire dal 2008?

COSI’ AL VIA: 1. FCC Honda CBR-RR (Ito-Tsujimura) 2’08”515 media 163,060 km/h; 2. SEVEN STARS Honda CBR-RR (Kiyonari-Tamada) 2’08”560; 3. TOY STORY Honda CBR-RR (Yasuda-Konishi) 2’08”616; 4. FCC Honda CBR-RR (Teshima-Kamada) 2’08”851; 5. YSP&PRESTO Yamaha R1 (Nakatomi-Nakasuga) 2’09”149; 6. YOSHIMURA Suzuki GSX-R (Watanabe-Aoki) 2’09”195; 7. BLUE TEAM Yamaha R1 (Edwards-Haga) 2’09”252; 8. SEVEN STARS Honda CBR-RR (Okada-Deguchi) 2’09”487; 9. MASKED RIDER Honda CBR-RR (Tokudome-Yamaguchi) 2’10”137; 10. CHALLANGER Yamaha (Osaki-Fujiwara) 2’11”163…ect. (è stato indicato per primo il pilota più veloce nella Superpole)

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