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Winter test Superbike a Valencia

il 28/03/2006 in Sbk

Tirano come matti. E cadono. Oggi a terra anche Bayliss, Corser e Haga, che comunque guidano la classifica dei tempi al termine della seconda giornata. Nella Supersport, Charpentier straccia il record e stacca Sofuoglu, mentre Roccoli resiste al quarto po

Winter test Superbike a Valencia
Ayrton Badovini

foto Alex Photo


Troy Bayliss

Valencia -
I due Troy hanno preso molto sul serio i test Superbike di Valencia. Forse anche troppo, visto che oggi sono scivolati entrambi. Corser al mattino, a bassa velocità, tanto che l'australiano è riuscito a riportare la Suzuki al box solo un po' ammaccata. Bayliss invece si è steso proprio alla fine della sessione pomeridiana dopo aver realizzato, come lunedi, il miglior tempo di giornata in 1'34"987.

Ancora siamo lontani dal fantascientifico 1'34"3 che il ducatista aveva stampato nelle prove di febbraio, ma resta un altro giorno per provare a fare meglio. Al mattino, sempre per restare in tema di ruzzoloni, era finito nella polvere anche Noriyuki Haga rialzatosi senza un graffio e con danni molto limitati alla R1. Il vertice della classifica è rimasto immutato rispetto a lunedi con Bayliss sempre davanti, Corser e Haga ad inseguire.

Le indicazioni più interessanti sono arrivate nel pomeriggio quando Ducati e Suzuki hanno compiuto simulazioni sulla distanza di gara. Bayliss è scattato alle 15.30, l'orario di gara-2. L'australiano ha compiuto la distanza completa (23 passaggi) aggiungendone anche due di lancio. Rispetto a gara 1 del 2005, vinta con largo margine da Troy Corser, Bayliss è stato di 15"2 più rapido. Ma mentre la F06 si stava fermando è entrata in pista la Suzuki. Il campione del Mondo ha compiuto solo quattordici giri ma ad un ritmo stratosferico, superiore a quello di Bayliss. Corser è partito a razzo e nei primi-cinque sei passaggi ha guadagnato compessivamente due secondi. Poi i tempi si sono stabilizzati e le differenze sono dell'ordine dei centesimi. Nella fase finale Corser però è stato di nuovo leggermente più rapido portando il suo margine (dopo quattordici giri) a 2"8. Dunque se si fosse gareggiato oggi, la Suzuki avrebbe battuto la Ducati, anche abbastanza nettamente.


Domani le due squadre si impegneranno di nuovo sulla lunga distanza per trovare la soluzione di gomma ideale per la sfida vera il programma su questa pista il 23 aprile. "Dal mattino al pomeriggio le condizioni cambiano molto e vogliamo avere un quadro della situazione molto preciso per poter scegliere le coperture migliori" ha detto il ds Ducati, Davide Tardozzi. La marca italiana quindi non vuole ripetere il flop dell' Australia quando Bayliss perse la prima gara già ipotecata per il cedimento della posteriore. La Yamaha ha incassato sette decimi dalla Ducati ma il ritmo di Haga è molto buono, segno che forse la squadra ha imboccato la strada giusta per lo sviluppo di ciclistica e motore.
Lunedi Alex Barros aveva portato la Honda al terzo posto prima di distruggere la CBR-RR in una violenta caduta. Oggi il brasiliano aveva una sola moto a disposizione, il lavoro di selezione del materiale è stato lento e alla fine è stato l'unico a non migliorare rispetto al giorno prima (undicesima posizione). Sono lontani anche Muggeridge (ottavo) e Toseland (dodicesimo) nonostante che la Honda abbia realizzato (con Muggeridge) la velocità più alta transitando a 301 km/h.
Anche Lorenzo Lanzi ha fatto un passetto indietro (settimo) vedendo crescere il divario da Bayliss ad oltre un secondo. Per il resto della pattuglia italiana è notte fonda, compreso Roberto Rolfo relegato in ventunesima posizione. Speriamo che le belle prestazioni offerte dal piemontese e da Michel Fabrizio (diciannovesimo tempo) in Qatar e Australia non siano state un abbaglio.

I record Supersport delle Honda Ten Kate non stupiscono più e anche nei test di Valencia il campione del Mondo Sèbastien Charpentier è irraggiungibile. Nella seconda giornata il talento francese ha ritoccato il primato ufficioso del tracciato girando in 1'37"437, due decimi sotto la pole 2002 di Fabien Foret che, guarda caso, in quella stagione guidava proprio la CBR degli olandesi. Allora c'erano le gomme ultrasoffici, adesso è il fantascientifico potenziale della Honda a fare la differenza.


Charpentier è di un altro pianeta e oggi ha approfondito il solco che lo divide dal compagno di squadra Kenan Sofuoglu finito a quasi un secondo dal caposquadra. La Yamaha ha fatto un bel salto in avanti rispetto al primo giorno ma Kevin Curtain, terzo tempo, resta a quasi un secondo dal capofila. Con la stessa R6, ma gestita dal team italiano, continua a metttersi in bella evidenza Massimo Roccoli quarto tempo davanti all'ufficiale Broc Parkes. Arretra in ottava posizione Gianluca Vizziello che lunedi era incappato in un volo rovinoso. Il sanmarinese William De Angelis ha il decimo tempo con la Honda della formazione ceka Intermoto.
In una categoria dove ormai il migliore (Charpentier) gira costantemente un secondo più forte di tutti, gli altri italiani sono ai margini della classifica.


Il caso del giorno è legato a Gianluca Nannelli che era nella lista dei piloti attesi a scendere in pista e invece non si è presentato. Il vincitore di Imola 2005 è rimasto a casa e interpellato telefonicamente non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Pare che il team Yamaha Edo Racing abbia gettato la spugna per mancanza di budget e che la Yamaha Italia stia attivamente cercando una soluzione per permettere al Nanna di continuare la stagione.

Ribaltone nei test Superstock: Claudio Corti, primatista lunedi, non riesce a migliorare il suo 1'39"609 mentre il campione d'Italia Alessandro Polita cala quasi un secondo e si installa al comando delle operazioni con 1'39"394. Le prove di Valencia propongono una rivalità destinata a fare scintille: Corti, 18 anni, ha la Yamaha alle spalle ed è candidato a salire sulla Superbike ufficiale 2007.


Polita corre con la Suzuki e proverà il suo talento anche nella top class affrontando da outsider di lusso il tricolore che scatta a Imola il 9 aprile. La terza forza di questi test è Ayrton Badovini, terzo tempo con la MV Agusta prima di dover gettare la spugna per una innocua caduta. Emulato pochi minuti dopo dal compagno di squadra Giuseppe Barone.


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