Sbk
Italia, Superpole a Laconi
La mattina è Haga a dare il ritmo su una pista che tarda ad asciugarsi, poi il francese estrae gli artigli. Chili rompe due motori e non partecipa alla Superpole. Secondo Vermeulen, più indietro James Toseland. Debutta nel Mondiale l'MV Agusta 1000 di A
Con un giro praticamente perfetto Régis Laconi ha centrato la pole e rasserenato la vigilia degli uomini Ducati. La Honda è sempre lì - Chris Vermeulen secondo tempo - ma intanto la prima posizione, per quello che vale, è in cassaforte. Laconi partirà per la quinta volta al palo quest'anno, soddisfazione che gli mancava dal GP di Silverstone, nel giugno scorso. Ma è presto per cantare vittoria perché anche sulle rive del Santerno Chris Vermeulen sta facendo volare la CBR-RR. Nella Superpole il 22enne australiano ha pagato appena 112 millesimi ed è apparso estremamente veloce nelle brevi simulazioni di gara compiute nella sessione di "libere" pomeridiana. "Spero che la temperatura non salga troppo perché con il calore le prestazioni delle gomme cambiano parecchio e non è facile adeguare la messa a punto" ha detto Laconi, mettendo l'accento sul tema tecnico predominante: chi avrà azzeccato la mossa giusta? Adesso, con la monofornitura Pirelli, non si può sbagliare niente e gli equilibri cambiano da un'ora all'altra: in Olanda Laconi era stato velocissimo nel warm up, poi in gara non fu in grado di arginare i tre rivali nella corsa al titolo. Quindi non è detto le due manche non riservino sorprese.
Ci conta, ad esempio, Noriyuki Haga che è "solo" quarto ma dice di essere messo molto bene come passo gara. "Ho sprecato la Superpole pasticciando un po' con la scelta delle gomme, ho messo quella da tempo più morbida, sarebbe stata meglio l'altra". Toseland è l'unico dei candidati all'iride che non parte in prima fila ma non si scompone più di tanto, anche lui è convinto di poter ribaltare i valori in gara. C'è qualcuno che bluffa e lo scopriremo domani pomeriggio. Le prove cominciate con una caduta dopo mezzo giro hanno avuto un epilogo grottesco per Chili che ha rotto due motori nel giro di quindici minuti nelle libere del pomeriggio e non ha potuto fare la Superpole. "Il primo era nuovo, il secondo in effetti era un po' stancuccio"ha ammesso Pierfrancesco. "Partire in quarta fila non sarebbe la fine del mondo, il problema è che non sono proprio veloce, non credo di essere in grado di rimontare molte posizioni." Giornata di gloria invece per Giovanni Bussei che ha catapultato in sesta posizione la Ducati 998 messa in pista da Nando De Cecco. "Non mi sorprendo affatto, ero convinto di poter stare con i migliori" ha detto il torinese. Che precede gli ottimi Lucio Pedercini e Gianluca Nannelli che ha debuttato senza troppi timori reverenziali sulla 999 del team Caracchi.
Dopo la pioggia della notte la pista è ancora bagnata all'inizio della seconda sessione di qualifica. Poi esce un pallido sole e nel finale restano solo chiazze umide. A questo punto i più veloci attaccano. Régis Laconi, con gomma soffice, realizza un ottimo 1'50"805 che lo proietta in vetta e gli permetterà di entrare in pista per ultimo in Superpole. Tra i big il francese è l'unico a migliorare la prestazione rispetto a venerdì. Nella classifica parziale della sessione Haga è 6°, Toseland 11° e Vermeulen 12°, con Mc Coy secondo davanti a Corser. Ma ai fini della classifica è il giapponese a tallonare Laconi, Vermeulen è quarto, Toseland settimo e Chili ottavo. In Superpole anche la Yamaha R1 di Romboni, oltre alla Kawasaki di Nannelli e alla Ducati di Bussei. Rovinosa caduta di Giancarlo De Matteis che però si rialza senza danni. Ventiseiesima l'MV F4 1000 di Andrea Mazzali.
Una notizia di mercato: il manager dell'Alstare Francois Batta nicchia, ma la Suzuki ha già deliberato il rientro in Superbike 2005. E' già partita la caccia a due top rider: il candidato numero uno è Troy Corser che si è stancato di fare il comprimario con la Foggy Petronas e, a 33 anni, vuole tornare protagonista. Batta ha sondato anche il terreno con Noriyuki Haga che però è vicinissimo alla firma con Yamaha. Le alternative sono Neil Hodgson (che piace allo sponsor Corona) e Troy Bayliss. In giro per il paddock di Imola in cerca di una guida 2005 ci sono anche Jeremy McWilliams e Franco Battaini. La MotoGP sta perdendo pezzi e la Superbike prepara un campionato 2005 stellare.
C'è sempre Karl Muggeridge in vetta ai tempi della Supersport. Il fuoriclasse australiano, 30 anni, in questa sua stagione trionfale ha centrato la pole in sette occasioni su otto e neppure ad Imola si vede all'orizzonte qualcuno in grado di fermarlo. Con la CBR-RR della Ten Kate Muggas ha dato 408 millesimi di distacco alla Yamaha R6 guidata dallo scatenato Kevin Curtain, il 38enne australiano che proprio qui a Imola un anno fa aprì la seconda fase della sua carriera. Curtain infatti era quasi un ex, faceva qualche garetta in patria quando ricevette la chiamata della Yamaha Germany per sostituire il giubilato Jorg Teuchert. Non aveva mai visto Imola, né guidato la R6 "tedesca" ma ruggì centrando un imprevedibile terzo posto guadagnandosi lo stipendo per il 2005. E anche per la prossima stagione, visto che la Yamaha Germany lo ha già confermato. Dietro Curtain ci sono le Honda di Parkes e Charpentier ma la loro presenza al vertice non fa notizia.
Ha invece sorpreso parecchio il quinto crono del "miracolato" Jurgen Van de Goorbergh e, in negativo, il nono di Michel Fabrizio che qui debutta sulla Honda ufficiale della Megabike. Jurgen non doveva neppure esserci, giovedi volevano operarlo di appendicite. Ma invece il malore era causato da una colica, così - lasciato l'ospedale firmando lo scarico di responsabilità - l'olandese è potuto tornare in pista. Ad un certo punto era in vetta ai tempi! Fabrizio invece ha battezzato la sua prima giornata da pilota ufficiale Honda con una scivolata alla Rivazza nella fase finale della qualifica. "Mi è partito l'anteriore" si è limitato a dire il 19enne romano. In MotoGP lo avevano dipinto come un mezzo fenomeno perché aveva disputato belle gare sotto l'acqua. Qualcuno avrà pensato che, dopo aver avuto l'onore di correre accanto agli "eletti" della top class, la Supersport dovesse riservargli solo onori. Ed invece Michel ha già capito quanto vadano forte Muggeridge e compagni: il primo verdetto parla di 1"763 di ritardo. Rivede un po' di luce invece Lorenzo Lanzi, ottavo con la Ducati 749R: in Olanda il romagnolo non aveva praticamente corso, pensava solo all'esordio in SBK in America con la Ducati ufficiale. Il debutto è rinviato al dieci ottobre, restano due gare Supersport e tanto vale farle al meglio, deve aver pensato il buon Lorenzo.
Manca Vizziello e la Yamaha perde l'imbattibilità in qualifica che durava dall'inizio della stagione. Riccardo Chiarello centra la prima pole nell'Europeo Superstock under 24 precedendo le R1 del turco Kenan Sofuoglu e di Lorenzo Alfonsi che deve fare almeno 17 punti tra Imola e Magny Cours per superare l'assente Vizziello e conquistare il titolo. La prima fila è completata dalla Kawasaki di Luca Scassa. Oggi i ragazzini della stock hanno girato sull'asciutto dopo il diluvio di lunedi. Seconda fila quasi tutta italiana con Polita, Dionisi e Iannuzzo. Il debuttante Massimo Roccoli si è dovuto accontentare del nono tempo.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.