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Piloti

Maverick Viñales: il Top Gun del Motomondiale

Fabio Fagnani
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Gli esordi, i successi nel campionato spagnolo, il titolo Mondiale Moto3, l’avventura in MotoGP, le prime vittorie, le ambizioni. Ripercorriamo la carriera del pilota spagnolo

Maverick Viñales Ruiz nasce a Figueres, in Catalogna, il 12 gennaio del 1995. Il piccolo Maverick cresce con il solo supporto del padre Angel e l’aiuto dei nonni poiché la mamma del catalano è stata vittima di un terrificante incidente che l’ha resa disabile e molto lontana dal poter accudire il figlio. La sua passione per le moto inizia da piccolo quando papà Angel con grandi sforzi riesce ad accontentare il suo desiderio e gli permette di correre sulle minimoto. Dopo qualche anno in cui gioca con le moto il papà, vista la grande passione di Maverick, decide di fare le cose sul serio. È il 2009 Maverick ha 14 anni e prende parte al campionato spagnolo di velocità classe 125 e chiude la stagione al secondo posto, riuscendo a firmare la sua prima vittoria sulla pista di Jerez de la Frontera.

Vinales  è campione spagnolo (ed Europeo) della 125 

Papà Angel ha capito che Maverick ha un grande potenziale, quello che Maverick sapeva di avere in cuor suo dal giorno che ha chiesto di guidare una moto. In famiglia anche il cugino Isaac gareggia è con lui in 125 e in quella stagione chiude quarto. Nel 2010 Vinales al suo secondo anno sulle 125 conquista il titolo spagnolo mentre il cugino (nonostante qualche presenza nel mondiale, con la stessa cilindrata) si classifica sesto. A fine stagione riesce anche a conquistare il titolo europeo disputato in gara unica a Albacete. La vittoria del campionato spagnolo e di quello europeo valgono a Maverick la chiamata per il motomondiale. È il 2011 e il giovane catalano esordisce nella classe 125 del motomondiale grazie all’ingaggio del team dell'Aprilia Pev-Blusens-SMX-Paris Hilton.  

L’esordio nel Motomondiale, la prima vittoria

È il primo anno a livello internazionale, eppure Maverick guida già come se avesse un’esperienza prodigiosa in questa categoria. Dopo quattro gare conquista la sua prima vittoria mondiale. È il 15 maggio 2011 e sul circuito francese di Le Mans, con un sorpasso su Nicolás Terol all'ultima curva, riesce a conquistare il successo. Nella gara successiva, in Catalogna chiude secondo dietro a Terol e davanti a Folger. Nel GP di Gran Bretagna, quello immediatamente dopo, parte dalla pole position, ma in gara è sfortunato ed è costretto al ritiro. Serve anche questo per fare esperienza. E infatti, dopo quel KO Maverick conquista una vittoria ad Assen e due terzi posti di fila al Mugello e al Sachsenring. Terol e Zarco hanno un altro passo rispetto a Maverick che comunque rimane lì, vicino ai primissimi. Negli ultimi otto gran premi Maverick conquista un secondo posto a Indianapolis e un terzo posto ad Aragon, ma il bello arriva nelle ultime due uscite del calendario. Due gare perfette, nelle quali con Terol già Campione del Mondo, Maverick Vinales che conquista due vittorie di fila in Malesia, davanti a Cortese e Zarco, e a Valencia chiudendo la gara davanti a Terol e Faubel. Vinales chiude al terzo posto nella classifica generale con 248 punti e ben quattro vittorie nella stagione del debutto mondiale. Numeri che lasciano ampio margine per mostrare il talento e la fame di vittoria di Maverick.  
Dal 2012 la categoria non si chiama più 125, ma Moto3. In questa categoria, con una moto un po’ più potente, Maverick sembra trovarsi meglio ma gli avversari sono forti, agguerriti e hanno la stessa voglia di vincere. La stagione è stupenda e la lotta con Rins e Salom. Il 2012 però non è ancora la sua stagione e nonostante le cinque vittorie e i due secondi posti ha chiuso a 207 punti e al terzo posto in classifica. Il titolo iridato della Moto3 è conquistato dal tedesco Sandro Cortese che ha vinto le stesse gare di Maverick (cinque), ma ha conquistato cinque secondi posti e altrettanti terzi piazzamenti, chiudendo l’annata a 325 punti. 

2013 è Campione del mondo Moto3

Vinales ha capito una grande lezione nel 2012, serve costanza. E appreso questo concetto Maverick cerca di avere la costanza per portare più punti nella sua cascina. Nelle prime due tappe (Qatar e Texas) vincono prima Salom e poi Rins, ma Vinales è sempre al secondo posto. A Jerez arriva la prima vittoria stagionale per Maverick, mentre Rins è costretto al ritiro. Vinales bissa subito il successo a Le Mans e allunga in classifica, ma Salom e Rins sono sempre lì dietro. E anzi Salom nelle successive tre gare è un demonio, le vince tutte (Mugello, Barcellona, Assen) con Rins e Vinales che alternano i gradini del podio. Il campionato è apertissimo e vivo. In Germania vince Rins e Maverick è ancora costretto a inseguire, chiudendo terzo. Vinales non vince più, ma riesce a stare sempre lì e controllare i suoi avversari che prima o poi sbaglieranno e così accade. Si arriva al Gran Premio della Malesia, a quattro gare dalla fine del campionato e la classifica recita così: 259 Salom, 250 Rins, 247 Vinales. Tre piloti in 12 punti e tutto da giocare. A Sepang, però, il distacco tra Vinales e gli avversari aumenta perché Maverick chiude solo quinto mentre Salom vince e Rins chiude secondo. In Australia, a Phillip Island vince Rins, secondo Maverick e terzo Terol. Adesso la classifica dice: Salom 300 punti, Rins 295, Vinales 278. Il Giappone, la penultima tappa del calendario, è il GP della svolta. Come dicevamo prima, prima o poi gli avversari sbagliano. Salom è costretto al ritiro, mentre Rins chiude al 24° posto. Vinales anche questa volta non conquista la vittoria, che spetta ad Alex Marquez, ma chiude ancora una volta secondo e a Valencia le carte sono completamente cambiate perché all’ultima gara della stagione la classifica è questa: Salom 300 punti, Vinales 298, Rins 295. Altro che combattuto, in cinque punti ci sono tre piloti spagnoli e si vola a Valencia per giocarsi il tutto per tutto. Rins parte prima avendo conquistato la pole, Salom secondo e Vinales terzo. Ma il pilota classe 95 nato a Figueres parte a razzo mentre Salom rimane incastrato nelle retrovie. Vinales, Rins e Folger, partito quarto, lottano per tutta la gare. Sorpassi al limite, curve impossibili e sportellate al limite del consentito, all’ultima curva Rins è davanti a Vinales ma in accelerazione il numero 25 sorpassa il 42 e sul traguardo vince la terza gare del campionato, lì dove serviva vincere per davvero. Rins alla fine è superato anche da Folger ma una volta superata la bandiera a scacchi Rins applaude il suo avversario. Maverick Vinales è Campione del Mondo Moto3 con tre vittorie (Spagna, Francia e Comunità Valenciana), otto secondi posti (Qatar, Americhe, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, San Marino, Aragona, Australia e Giappone), quattro terzi posti (Italia, Catalogna, Germania e Indianapolis) e due pole position (Francia e Gran Bretagna) e un totale di 323 punti.  

Il salto in Moto2

Nel 2014 passa in Moto2, alla guida della Kalex del team Pons HP 40; il compagno di squadra proprio di Luis Salom, l’avversario di mille sfide in Moto3. L’avventura nella classe di mezzo del Motomondiale durerà solo una stagione, ma Vinales dimostra una grande capacità di adattamento e grande velocità. Maverick nell’arco della stagione ottiene quattro vittorie (Americhe, Aragona, Australia e Malesia), quattro secondi posti (Catalogna, Paesi Bassi, Indianapolis, Giappone), un terzo posto in Gran Bretagna e una pole position ad Aragon. Il campionato Moto2 del 2014 viene vinto da Tito Rabat davanti a Kallio e Vinales che conquista in totale 274 punti. La prestazione stagionale è comunque molto positiva, tanto da valergli subito la chiamata in MotoGP. Nel 2015 infatti debutta nella massima classe del Motomondiale con il team Suzuki Ecstar.

La chiamata Suzuki, l’era della MotoGP

La prima stagione in MotoGP è difficilissima. Maverick ha 20 anni e davanti a lui ci sono Valentino Rossi e Jorge Lorenzo che lotteranno fino alla fine per la conquista del campionato, Marc Marquez, Dani Pedrosa, Andrea Dovizioso e altri grandi piloti. Chiude la stagione d'esordio al dodicesimo posto con 97 punti. Nel 2016, però, iniziano ad arrivare i primi risultati interessanti: tre terzi posti (Francia, Giappone e Australia) e una vittoria in Inghilterra. Un successo clamoroso per lui e per la Suzuki che non vinceva in MotoGP dal 2007 quando riuscì a conquistare il primo posto con Chris Vermeulen nel GP di Francia. Il secondo anno nella classe più importante del mondo a due ruote è sicuramente positiva: quarto posto con 209 punti, davanti solo i fenomeni: Marquez, Rossi e Lorenzo. Nel 2017 lascia la Suzuki per affiancare Valentino Rossi nella squadra ufficiale della Yamaha, prendendo il posto del connazionale Jorge Lorenzo che passa sulla Ducati Desmosedici.

La svolta Yamaha

L’esordio è travolgente: Maverick, soprannominato Top Gun, vince sia in Qatar, sia in Argentina. 50 punti su 50 a disposizione. Ma il campionato è lungo e pieno di insidie e già in Argentina scivola nella ghiaia. Bisogna attendere Le Mans, giusto qualche settimana, per rivederlo davanti a tutti. Dopo una lotta bellissima con il compagno di squadra Rossi, Vinales riesce a conquistare la vittoria mentre Valentino scivola all’ultima curva esagerando con il gas nella speranza di raggiungere il compagno. Purtroppo per Maverick, quella francese sarà l’ultima vittoria della stagione. Qualche incomprensione tecnica con la sua M1, un po’ di sfortuna e il rientro nella lotta di Marquez, Lorenzo, Rossi e Pedrosa ha fatto sì che Vinales non riuscisse più a star lì davanti. Le tre vittorie su cinque gare non rispecchiano i soli quattro podi nelle restanti tredici tappe del calendario. Maverick conclude la stagione al terzo posto con 230 punti. Nel 2018 il titolo è una questione tra Dovizioso e Marc, ma ben presto diventa qualcosa dominato solo dal fenomeno con il 93 sul cupolino. La Yamaha mostra qualche problema e Maverick non riesce mai a trovare il setting giusto per guidare al meglio. I tanti problemi con la sua M1 lo lasciano spesso fuori dal podio, ma in Australia riesce a conquistare la prima e unica vittoria stagionale. Ottiene il quarto piazzamento nella classifica finale con 193 punti. Ma i problemi rimangono anche nel 2019 nonostante Vinales sia passato dal numero 25 al numero 12. La Yamaha ufficiale ha qualche problema nel deperimento delle gomme e anche nella velocità di punta. Ciononostante Vinales riesce a vincere due gare. La prima ad Assen, in Olanda, dando quasi cinque secondi a Marquez. La seconda in Malesia interrompe i successi consecutivi del numero 93 che alla fine della stagione vincerà il campionato con ben 420 punti. Maverick, invece, dovrà accontentarsi dei 211 punti e del terzo posto finale grazie a un secondo posto in Germania e quattro terzi posti (Spagna, Gran Bretagna, San Marino e Thailandia), oltre alle due vittorie sopra citate. Nel 2020 comporrà ancora il team ufficiale Yamaha con Valentino Rossi, che sia l’anno giusto per potersela giocare con MM93?
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