Piloti
Alex De Angelis: una vita per le moto
125, 250, Moto2, MotoGP, SBK e ora MotoE, ripercorriamo le tappe e la (lunga) carriera del pilota sammarinese nato il 26 febbraio 1984 a Rimini che ha gareggiato in MotoGP fino al 2015
Alex De Angelis è nato a Rimini il 26 febbraio del 1984, ma la sua nazionalità porta i colori della bandiera di San Marino. La passione per le moto viene condivisa sin sa subito con il fratello William grazie al papà Vinicio, da sempre appassionato di motori oltre che preparatore di auto da rally.
All’età di sette anni, papà Vinicio, regala ad Alex e a William, di tre anni più grande, la prima minimoto che entrambi i figli utilizzano per le prime esperienze sulla pista di Miramare, un paesino vicino a Rimini.
L’esordio nel Motomondiale
Alex debutta con le minimoto nel 1995, all’età di undici anni, per poi approdare al Motomondiale nel 1999 nella classe 125, insieme al fratello William, con la Honda RS 125 R del team Matteoni Racing, correndo come wildcard il GP di San Marino, il suo Gran Premio di casa.
La stagione seguente Alex viene promosso da wild card a pilota titolare, continuando a correre nel team Chupa Chups Matteoni Racing e il suo compagno di squadra è Toni Elías. La sua prima stagione è stata segnata da cinque ritiri e da una costanza all’interno della top 15 per diversi gran premi. La miglior posizione ottenuta dal sammarinese sono stati due sesti posti ottenuti nelle due ultime gare della stagione, a Motegi e a Phillip Island. Alex ha chiuso la stagione al 18º posto con 41 punti.
L’anno successivo un sammarinese vince il mondiale di 125 ma non è Alex, bensì Manuel Poggiali che conquista il suo primo titolo con 241 punti. Alex, nel 2001, si ripete nel numero dei ritiri, cinque, riesce a fare dei piccoli passi in avanti ma i suoi migliori risultati rimangono due sesti posti, in Australia e in Brasile, chiudendo al 14º posto con 63 punti.
In 125 è vicecampione alle spalle di Pedrosa
Nel 2002 passa dalla Honda all'Aprilia, nel team Safilo Oxydo Race LCR con compagno di squadra Lucio Cecchinello. Alex migliora in questa stagione riuscendo a restare stabilmente nella top ten e ottenendo un secondo posto in Germania e una pole position in Repubblica Ceca. Il pilota di San Marino riesce a ottenere il miglior risultato in 125, un nono posto con 87 punti. Alex continua il valzer dei team e l’anno successivo passa al team Globet.com Racing. In questa stagione Alex lotta per il titolo mondiale 125, ottenendo sei terzi posti (Spagna, Catalogna, Germania, Repubblica Ceca, Portogallo e Brasile) e quattro pole position. Alex dopo una grande stagione, la migliore della sua carriera, chiude al secondo posto della classifica con 166 punti, alle spalle dello spagnolo Daniel Pedrosa.
Gli anni della 250, il sogno sfiorato
Il miglior anno di Alex vale svolta e la promozione nella categoria di mezzo, salendo in 250 con l'Aprilia RSV 250 del team ufficiale Aprilia Racing. Il sammarinese riesce sin da subito ad avere un buon feeling con la categoria e con la moto di Noale, riuscendo spesso a restare nelle prime cinque posizioni, ma riuscendo a ottenere il podio solo in due occasioni: un terzo posto all’ottava tappa del mondiale in Germania e un secondo posto, migliore posizione in carriera, in Australia. Purtroppo è costretto al ritiro all’ultima gara di Valencia che gli avrebbe potuto fornire la possibilità di chiudere meglio a stagione. Alex chiude, nonostante qualche errore, la sua prima stagione in 250 con il 5º posto con 147 punti.
Nel 2005 viene confermato dal team MS Aprilia Italia Corse, ma per Alex è un’annata molto complicata vista la grande competitività della classe 250. Pedrosa, Stoner e Dovizioso chiudono nelle prime tre posizioni, Jorge Lorenzo conclude quinto e, grazie a due ottimi secondi posti (Germania e Malesia) e due terzi posti (Spagna e Italia), Alex termina la stagione al settimo posto con 151 punti. Un’annata molto complicata ma anche piena di insegnamento per il sammarinese che nel 2006 sceglie di spostarsi nel team Master - MVA Aspar. La stagione inizia benissimo, con un secondo posto ottenuto in Spagna ma in Qatar è costretto al ritiro e per altri quattro gran premi non esprime la sua miglior performance ottenendo al massimo un quinto posto in Francia. Da Le Mans in poi riesce a salire sul podio cinque volte di fila con quattro secondi posti (Mugello, Assen, Donington e Sachsenring) e un terzo posto in Catalogna. Durante la stagione riesce spesso a rientrare nella lotta per il titolo mondiale con Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso. Alex, dopo un ritiro a Brno, ottiene altri cinque podi consecutive: due terzi posti (Malesia e Portogallo), due secondi posti (Australia e Giappone) e una vittoria (la prima nella sua carriera) ottenuta a Valencia. Alex termina la stagione al 3º posto con 228 punti, la sua migliore stagione nella classe di mezzo.
Nel 2007 Alex parte alla grande! Nelle prime dieci uscite stagionali riesce ad andare ben sette volte a podio: cinque secondi posti (Qatar, Italia, Catalogna, Gran Bretagna, Olanda) e due terzi posti (Francia e Germania). In queste prime dieci gare i peggiori, se così possiamo chiamarli, del sammarinese sono tre quarti posti ottenuti in Spagna, Turchia e Cina. Insomma, un inizio di stagione incredibile che lancia Alex verso la possibile conquista del mondiale di 250. Poi però le cose cambiano, Alex non riesce più a trovare lo stesso feeling con la moto della prima parte di stagione e dal Gran Premio della Repubblica Ceca in poi riesce solamente a ottenere un secondo posto nell’ultimo gran premio della Comunità Valenciana, quando ormai il titolo era già di proprietà del maiorchino Jorge Lorenzo. Punti persi in queste ultime sette gare che lo hanno costretto a consegnare il secondo posto ad Andrea Dovizioso per soli 25 punti. Un peccato per il sammarinese perché nella prima parte di stagione sembrava essere davvero un pretendente al titolo insieme a Jorge Lorenzo, ma le gare premiano chi è più costante e soprattutto chi riesce a vincere. Lorenzo infatti è riuscito nel 2007 a ottenere ben nove vittorie, solo due Dovizioso e nessuna vittoria per Alex De Angelis.
Il salto nella MotoGP
L’anno successivo arriva il grande salto per Alex che avrebbe voluto vincere di più prima di esordire in MotoGP, ma i tempi per il passaggio alla top class sono maturi e il team San Carlo Honda Gresini decide di affidargli la Honda RC212V con Shinya Nakano come compagno di squadra. Il suo debutto in MotoGP lo vede spesso nelle retrovie. Conquista due quarti posti come miglior risultato al Mugello e al Sachsenring, ma si ritira cinque volte nell’arco della stagione e chiude due volte fuori dalla zona punti (16° in Cina e 17° in Giappone). Chiude la stagione al 14º posto con 63 punti, ottenendo la metà dei punti del suo compagno di squadra. Nel 2009 Nakano decide di passare alla Superbike, lasciando la MotoGP. Il nuovo compagno di squadra di Alex diventa Toni Elías, proprio come nella sua prima vera stagione da pilota titolare in 125 con il team Chupa Chups Matteoni Racing. In questa stagione Alex riesce sempre a portare la sua Honda in zona punti ed è costantemente nella top ten. Riesce a ottenere come miglior risultato un secondo posto a Indianapolis, che gli vale il primo podio in MotoGP. A fine stagione si ritrova all’ottavo posto con 111 punti, ma ancora dietro al suo compagno di squadra, questa volta di soli quattro punti. Dopo due anni in cui è cresciuto, stando coi migliori piloti al mondo, nel 2010 decide di fare un passo più indietro e viene ingaggiato dal RSM Team Scot con una Force GP210 in Moto2, la categoria che ha sostituito la 250. L’inizio di campionato non è affatto positivo per Alex che è costretto a saltare diversi gran premi per infortuni e problemi della moto. Infatti, la prima parte di stagione è molto difficile e ottiene un decimo posto come miglior risultato. Poi viene chiamato per tre gran premi in MotoGP (Germania, Stati Uniti, Repubblica Ceca) dal team Interwetten Honda MotoGP per sostituire l'infortunato Hiroshi Aoyama. Tornato in Moto2, Alex si ritira a Indianapolis, ma vuole concentrarsi al meglio per la gara nel circuito di casa, a San Marino, dove Alex è suo malgrado protagonista dell'incidente che il 5 settembre 2010 toglie la vita Shōya Tomizawa, durante il Gran Premio di San Marino all'autodromo di Misano Adriatico. La sua stagione continua in sella alla moto del team JiR Moto2 e riesce a ottenere un quarto posto in Giappone, un secondo posto in Malesia e la prima vittoria in Moto2 a Phillip Island, in Australia, la sua seconda in carriera. Vittoria che dedica al giapponese Tomizawa scomparso qualche gara prima. Alex chiude la stagione con un terzo posto in Portogallo e un sesto posto a Valencia, terminando undicesimo con 95 punti.
Nel 2011 viene confermato come pilota del team JiR Moto2 e continua a guidare l'unica MotoBi in Moto2. Comincia la stagione con un buon quarto posto in Qatar dietro a un podio comandato da Stefan Bradl e al secondo e al terzo posto Andrea Iannone e Tom Luthi. Per sette gran premi consecutivi (otto con il Qatar) non riesce a raggiungere il podio fino alla tappa tedesca dove riesce a chiudere terzo. Dalla Repubblica Ceca al Giappone conquista tre quarti posti per poi riuscire a vincere a Phillip Island dopo aver conquistato la pole position. Alex chiude la stagione al 4º posto con 174 punti.
Dopo due anni positivi con la MotoBi del team JiR, nel 2012 passa al team Forward Racing alla guida di una Suter MMX per poi passare dal GP d'Olanda ad una FTR M212, con compagno di squadra Yūki Takahashi. Il sammarinese non riesce a guidare al suo meglio in sella alla nuova moto e la stagione non continua nel modo in cui si aspettava. Arriva un podio in Germania che risolleva l’entusiasmo e la fine della stagione regala una vittoria in Malesia. In questa stagione è costretto a saltare il Gran Premio d'Australia, dove aveva vinto le due edizioni precedenti in Moto2.
Nel 2013 rimane nello stesso team alla guida di una Speed Up SF13, ma la stagione è piatta, senza grandi prestazioni né delusioni. Nella stessa stagione sale in MotoGP dal team Ignite Pramac Racing per correre con la Ducati Desmosedici. Alex ha corso nel GP degli Stati Uniti in sostituzione dell'infortunato Ben Spies ed è riuscito a chiudere a punti la gara, chiudendo undicesimo posizione. La stagione 2013 non è stata molto positiva, gli unici posizionamenti degni di nota sono due quinti posti (Germania e Australia) e conclude la stagione al 14º posto con 81 punti. Nel 2014 inizia il suo quarto anno in Moto2 passa al team Tasca Racing, alla guida di una Suter MMX2. Alex partecipa solo alle prime dieci gare del campionato per poi passare in MotoGP al posto di Colin Edwards per il team Forward Racing. Nelle prime dieci tappe della Moto2 il pilota di San Marino si ritira due volte e per altre due volte non chiude in zona punti. Ottiene come miglior risultato un quinto posto sul circuito di Assen. Da Brno in poi, Alex sale in sella alla Yamaha con specifiche Open e nelle ultime otto gare, che riesce a portare a termine, ottiene solo un nono posto come suo miglior risultato. Chiude la sua stagione con 20° posto e 37 punti (in dieci gran premi) e un 21° posto con 14 punti (in otto gare).
Dopo una stagione spezzata in due tra Moto2 e MotoGP nel 2015 sceglie di passare al team Octo IodaRacing nella top class che gli affida una ART. Alex riesce a conquistare solo due volte la zona punti con due 15° posti per poi saltare, per un brutto incidente riportato nelle prove libere nel gran premio del Giappone, quattro gare per una contusione polmonare e alcune fratture a vertebre e costole. Alex chiude la stagione al ventottesimo posto in classifica con solo due punti. Una stagione molto negativa anche prima dell’infortunio riportato a Motegi.
L’avventura in SBK, l’esordio in MotoE
Nel 2016 Alex sceglie di lasciare il mondo dei prototipi per approdare al campionato delle derivate di serie con il team IodaRacing in Superbike in sella a una Aprilia RSV4 RF. Una scelta coraggiosa quella di Alex che, infatti, si trova in difficoltà nella categoria. De Angelis ottiene il suo primo podio nel mondiale Superbike in Germania chiudendo secondo alle spalle del vincitore Jonathan Rea. Termina la sua stagione d'esordio nel mondiale Superbike al tredicesimo posto con 96 punti. Rimane in Superbike anche nel 2017 ma cambia squadra, firmando un contratto con il team Pedercini Racing SC-Project guidando una Kawasaki ZX-10R. La scelta di Alex non è stata fortunata perché dopo un inizio difficile, termina la collaborazione col team dopo il Gran Premio degli Stati Uniti.
Passa dalla Superbike alla Moto2 sempre nel 2017 in sella ad una Kalex Moto2 del team Tasca Racing in sostituzione dell'infortunato Xavier Siméon e al Gran Premio di San Marino in sella ad una Suter MMX2 del team Dynavolt Intact GP, in sostituzione dell'infortunato Marcel Schrötter. Chiude il mondiale Superbike 19° con 32 punti e 32° in Moto2 con 5 punti.
Pilota nell’anima, dal 2018 De Angelis collabora con Sky Sport come inviato nel paddock e nella corsia box per raccontare aneddoti e retroscena sulle scelte dei team e nello stesso anno conferma la sua presenza al campionato di MotoE in sella alla Energica del team Alma Pramac.
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