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Giro di poltrone in MotoGP: ormai i direttori tecnici sono le nuove superstar del Motomondiale

Christian Cavaciuti e Marco Gentili il 07/10/2024 in Motogp
Giro di poltrone in MotoGP: ormai i direttori tecnici sono le nuove superstar del Motomondiale
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Honda punta su Albesiano per rilanciarsi in grande stile, Aprilia sceglie l'ex KTM e Ducati Sterlacchini. E Dall'Igna? Costa troppo per tutti. Vediamo perché senza un buon direttore tecnico nessuno può vincere in MotoGP

Ormai la MotoGP assomiglia sempre di più al calcio: se vuoi vincere non bastano i fuoriclasse, devi avere il tecnico giusto. Il pilota fa ancora la differenza, ma di suo può metterci qualche decimo: e se la base tecnica della moto paga un secondo al giro dalle rivali, nemmeno il miglior pilota del mondo ce la fa. Vedi il caso di Honda, che negli ultimi anni non è riuscita a imporsi nemmeno con Marc Marquez (non proprio l'ultimo arrivato) in sella.

Intendiamoci: il direttore tecnico ha avuto sempre molto peso; ma oggi il livello della MotoGP si è così alzato che questa figura ha assunto sempre maggiore importanza: deve avere visione su tante aree diverse (meccanica, elettronica, aerodinamica, pneumatici) ed è decisivo per la crescita della moto, del team e dei piloti. E' insomma - permetteteci la forzatura - il vero lasciapassare per la vittoria. 

Ecco spiegate le recenti mosse di Honda e Aprilia, che hanno dato il via a un "valzer di poltrone" non molto diverso dal valzer delle selle dei piloti, il cui mercato si è concluso da poco. La Casa giapponese ha deciso di puntare su Romano Albesiano, reduce da un lungo periodo in Aprilia; dal canto suo la Casa di Noale ha scelto Fabiano Sterlacchini, ex KTM e ancor prima braccio destro di Gigi Dall'Igna in Ducati. Ricordiamoci questo nome, perché tornerà spesso in luce.

 

ALBESIANO, LA SCOMMESSA DEI GIAPPONESI

Dopo aver dominato le ultime stagioni del Mondiale 500, HRC (il team Honda ufficiale in MotoGP) aveva vinto la qualunque anche in MotoGP, con 10 titoli in 18 anni tra il 2002 e il 2019. Dopo, il nulla: complice l'infortunio di Marquez, la scelta di piloti promettenti ma non ancora top rider (figlia a quanto pare di un momentaneo disinteresse da parte del quartier generale nei confronti della sua divisione sportiva) e un'evoluzione limitata della moto, i risultati non sono mai arrivati.

Ma in Casa Honda l'aria è cambiata: lo si intuisce prima dal tentativo di strappare Dall'Igna a Ducati, poi dalla scelta di puntare su un big della direzione tecnica come Romano Albesiano, protagonista della rinascita sportiva di Aprilia: Casa che, a ben vedere, è stata tra le poche a cercare di interrompere il monologo Ducati di queste ultime stagioni. 

Per Albesiano, quello di Honda è chiaramente un progetto di lungo periodo: sta a lui allestire una moto vincente cucita attorno (per ora) a Mir e Marini. Non avrà l'assillo di vincere subito: per portare a casa risultati apprezzabili potrebbero servire almeno due anni.

 

APRILIA: UN EX DUCATI PER TENTARE DI VINCERE IL MONDIALE

Leggermente diversa la situazione di Aprilia, che nel 2024 era partita benissimo e aveva illuso tutti (specialmente dopo la doppietta sprint-gara in Texas) di poter interrompere lo strapotere Ducati. Le cose però sono andate diversamente: l'unico lampo dopo l'exploit di Austin è arrivato da Espargaro nella sprint in Catalogna. Il prossimo anno però la situazione sarà ben diversa: in sella ci saranno Marco Bezzecchi e soprattutto Jorge Martin, oggi il miglior pilota al mondo con Pecco Bagnaia e probabilmente Marc Marquez.

Le pressioni da gestire saranno superiori rispetto a quest'anno, è fuori di dubbio. E per mettere i piloti in condizione di rendere al meglio, Noale punta su Fabiano Sterlacchini, malamente uscito da KTM a metà stagione ed ex braccio destro di Gigi Dall'Igna in Ducati e nei mesi scorsi a sua volta in trattativa per finire in Honda. Alla fine le caselle sono andate a posto così: Honda si porta a casa la visione e il metodo di lavoro di Aprilia (qualcosa di impensabile anche solo poche stagioni fa) e Aprilia riparte da un ex ducatista, a sua volta depositario di grande esperienza e capacità di evoluzione della moto.

 

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