Motogp
Dove va la MotoGP: breve guida dal 2002 al 2027
La MotoGP si prepara al radicale cambiamento regolamentare del 2027: motori da 850 cc, aerodinamica limitata e molto altro. Ma perché servono queste nuove regole? In questa miniserie proviamo a dare alcune risposte: si parte con un po' di storia della MotoGP e delle sue prestazioni
Dove va la MotoGP? Va verso un regolamento che nel 2027 porterà modifiche radicali alle moto, con l’intento dichiarato di aumentare i sorpassi e quindi lo spettacolo.
Ma cos’è che ha fatto diminuire i sorpassi e lo spettacolo in questo primo quarto di secolo di vita della categoria? Lo diciamo subito: è colpa degli ingegneri. Che ci sono sempre stati, per carità, ma che con l’avvento delle 4T hanno potuto applicare molto più efficacemente idee che erano già state studiate in Formula1… e più o meno con gli stessi effetti.
Elettronica e aerodinamica: la lezione della F1
Parliamo di elettronica e aerodinamica, naturalmente, che avranno un peso molto grande nel nostro racconto anche se tutti siamo appassionati di discussioni sulla meccanica dei motori e sulle ciclistiche, che hanno comunque fatto grossi passi in avanti. Concettualmente, però, dal punto di vista del telaio, delle sospensioni e dei freni le MotoGP sono più vicine alle vecchie 500 2T di quanto non lo siano dal punto di vista elettronico ed aerodinamico – semplicemente perché i telai in alluminio, le sospensioni moderne e i freni in carbonio c’erano già a fine Anni 90, mentre in campo elettronico ed aerodinamico non esisteva quasi nulla.
Erano già molto sviluppati, invece, in ambito Formula1 dove già dalla fine degli Anni 70 erano stati portati avanti gli studi. Di conseguenza, si era mosso come sappiamo il regolamento: fino a fine degli Anni 80, con regolamenti molto più liberi, si erano registrati miglioramenti anche del 20% o 30% nei tempi sul giro nell’arco di 20-25 anni. Poi si iniziarono a vietare le minigonne, l’effetto suolo attivo, i sistemi di frenata indipendenti sulle ruote, i motori turbocompressi; e come si vede in questo grafico che riportiamo, se partiamo dalla prima stagione della MotoGP (2002), il regolamento della F1 è stato molto più efficace nell’imbrigliare le prestazioni, e oggi le F1 girano all’incirca sugli stessi tempi di allora (media tra Australia, Malesia, Canada (citt.), Germania, Ungheria, Italia, Brasile, Giappone).
MotoGP: troppe prestazioni o troppa tecnologia?
La MotoGP, invece, ha continuato a migliorarsi. Certo la Dorna ha introdotto il monogomma, la centralina unica, il limite sull’alesaggio massimo, ha anche provato a ridurre la cilindrata; ma dopo 21 anni, i tempi sul giro si sono abbassati mediamente di 6 secondi al giro, un’enormità (media tra Jerez, Le Mans, Barcellona, Sachsenring, Mugello, Brno, Motegi, Sepang, Phillip Island, Valencia).
Questo significa che gli ingegneri sono riusciti a generare sempre più potenza (motrice e frenante) e a sfruttarla sempre meglio, mettendo il pilota in condizione di avvicinarsi costantemente al giro ideale. In questo percorso, sono successe due cose: le moto sono sempre più faticose da guidare, trasformando piloti che ancora qualche anno fa potevano fumare e avere la pancetta in veri e propri superatleti dalla vita monacale. L’altra cosa è che più ti avvicini al giro ideale, e meno c’è margine per il pilota per improvvisare. Il pilota può solo sbagliare, mentre è più difficile che possa “metterci del suo” – come avviene ancora, ad esempio, nel motocross.
A questo punto sentiamo già le lamentele, ma a meno di non voler fare come gli americani che volutamente corrono con veicoli “a bassa tecnologia” come le Nascar nelle auto o la King of the Bagger nelle moto, bisogna accettare il progresso. La MotoGP non è la 500, le 500 non torneranno più e quel che si può fare è soltanto di governare lo sviluppo della tecnologia per impedire che il pilota passi troppo in secondo piano.
In questo breve ciclo di video vedremo allora che cosa è successo alla MotoGP in questi anni e come il nuovo regolamento 2027 cerca di rispondere a queste sfide tecnologiche e sportive. Lo faremo con quattro focus dedicati a motore, elettronica, aerodinamica, gomme e ciclistica. Vi aspettiamo fra una settimana con la prima puntata!
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