Motogp
Marquez, l'uomo mercato che non voleva esserlo
Il pilota simbolo di Honda, tentato dalle sirene Ducati, alle prese con una delle decisioni più difficili della sua carriera: restare o andare via?
La lotta serrata per il titolo mondiale a cinque gare (più le sprint race dalla fine), certo. Ma a tenere banco in questo GP del Giappone è senza dubbio Marc Marquez. Qualche maligno dirà che non si parlava così tanto di lui da anni, dai tempi in cui vinceva tutto. Già, perche il pilota spagnolo - giova ricordarlo - fino alla fine del 2019 aveva ammazzato la MotoGP a forza di vittorie. C'è voluto un infortunio (anzi, una lunga serie di infortuni e sfighe, con interventi chirurgici fatte un po'così, rientri affrettati, nuove operazioni, e ancora disturbi agli occhi) per metterlo fuori gioco. Ma finché c'era lui in forma, Bagnaia e compagnia bella erano i comprimari del big show del Motomondiale.
RESTA IN HONDA O VA VIA?
Oggi le cose sono cambiate: Marquez è in crisi con la Honda, ormai ha 30 anni e non riesce a esprimersi come una volta. L'ultima vittoria è dell'ottobre 2021 a Misano. In termini assoluti nemmeno troppo tempo fa, ma per i tempi turboaccelerati del mondo moderno, è come se fossero passate delle ere geologiche. E allora Marquez lascia la Honda. O forse no, perché poi lui dovrebbe pagare troppe penali. E forse Honda non lo vuole mollare: se va via Marc, con lui se ne va anche Repsol, uno sponsoruccio che vale qualche miliarduccio. E allora meglio non perderlo. Certo, la tentazione Ducati è forte: Marquez col team Pramac? Se ne parla da troppo tempo, forse ci va o forse no, ma le cose troppo annunciate di solito non si concretizzano mai.
Ma che lo spagnolo abbia voglia di un rilancio, personale e professionale, è fuori discussione. Ha voglia di dimostrare di essere ancora un grande, che il suo tempo non è passato. Cerca fiducia, un team che creda in lui. E forse Honda non ci crede più tanto.
MARQUEZ, UN PILOTA SCOMODO PER TUTTI
Insomma, alla fine Marquez si è infilato in un bel cul de sac: separato in casa con la Honda, lo squadrone di cui era bandiera e ambasciatore numero uno (ormai le bandiere non esistono più nemmeno nei motori, signora mia), tentato dalla scappatella con Ducati.
Ma Marquez in Ducati, alla fine della fiera, porterebbe un valore aggiunto reale? Mi spiego: Ducati è ormai talmente forte che vince con tutti, non gli serve un Marquez qualunque per tagliare il traguardo davanti a tutti. E se poi MM mette le corna a Honda e se la fa con Ducati, ma alla fine fa un buco nell'acqua?
Forse meglio fare il separato in casa. Chi è sposato lo sa: il cupo rancore è il cemento su cui si fondano i migliori matrimoni.
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