Valentino Rossi: "Per la cena dei sogni inviterei loro 3!"

Le gioie (e le paure) di questa stagione, come si vede allo specchio al mattino, su quale pilota punterebbe in futuro e per gioco con chi sceglierebbe di passare una serata… Il campione si racconta

Quando sei una leggenda, quando hai vinto nove Mondiali, quando hai creato un’azienda come la VR46, un team in Moto2 e Moto3 (ne sogni uno in MotoGP), un’Academy che sforna campioni come Morbidelli e Bagnaia e ancora molto altro, ecco forse potresti dire sono arrivato. Potresti e invece sei ancora lì a cercare di migliorare. A cercare nuove sfide. A lottare, a rischiare e a metterti in gioco. Con avversari che non hanno nessun timore reverenziale e che magari, proprio per quello che sei e rappresenti provano ancora più gusto nello starti davanti. Ma tu non molli. E vai avanti capace di stare là dove pochi al mondo possono stare. Veloce e consapevole. Questo è Valentino Rossi, questo è il pilota che a 41 anni, domenica quando sentiva l’odore della vittoria a Barcellona ci ha provato ancora una volta. Non è andata come sperava, ma se non lo avesse fatto, se non avesse corso così anche domenica, forse non sarebbe mai diventato il campione che è. Quello che il prossimo anno si metterà ancora alla prova sulla Yamaha nel team Petronas con a fianco quel Franco Morbidelli, il primo allievo che ha fatto crescere e diventare un Campione.

I momenti più belli e più brutti (per ora) di questo 2020

In questa stagione senza soste che mette a dura prova piloti e meccanici e in cui manca, per ora, Marc Marquez, Valentino Rossi ha vissuto momenti molto belli insieme a grandi paure, come ci racconta: “Il podio è Jerez è stato veramente bello, dopo tanto tempo, e poi che gusto la battaglia con Franco e Pecco a Misano è stata bellissima, è stato come essere un sabato pomeriggio al Ranch. Poi penso sempre all’errore che ho fatto domenica scorsa che è stato un vero peccato…”.  In questa stagione ha anche avuto una grande paura. Quella domenica in Austria quando nell’incidente fra Johann Zarco e Franco Morbidelli lui e Maverick Viñales hanno visto le moto impazzite passargli a pochi centimetri. Tanta paura. Ma anche queste sono le gare. "È stato uno shock, mi sono spaventato, io e Maverick abbiamo veramente rischiato tantissimo. Ma il mondo delle corse, il mio mondo, è anche questo, lo so bene, da sempre”. Ancora oggi quando si volta indietro quando gli chiediamo qual è stato il momento più bello, non ha dubbi: “Penso che la prima vittoria del 2004, la prima con la Yamaha, sia stato il momento più bello di tutta la mia carriera, ero emozionato come non mai. Mi sono fermato appoggiandomi a quel muretto con la mia moto dove avevo deciso che mi sarei fermato se avessi vinto. E stavo ridendo, non piangendo. È stato bellissimo”.

Su chi punta Valentino Rossi?

Con qualche giorno di pausa prima di tornare in pista a Le Mans guardando al futuro, quando gli chiediamo su quale pilota vorrebbe puntare, dice: “Penso che sceglierei Luca Marini, se dovessi scegliere un solo pilota sceglierei mio fratello. Se dovessi o potessi fare un team per un solo pilota sceglierei lui. Anche nella MotoGP penso potrebbe fare grandi cose”. Il fatto che oggi Luca Marini sia in testa al campionato nella Moto2 è segno che Rossi sa bene su chi investire.

Una sera a cena con...

Spostando la discussione. Facendo un gioco di fantasia quando gli domandiamo: chi vorresti invitare una sera a cena? Valentino ride, raduna le idee e poi risponde: “Sicuramente Leonardo di Caprio, io adoro gli attori di Hollywood e sono molto interessato a parlare con loro della loro vita. Ho incontrato Brad Pitt ma Di Caprio mai e mi piacerebbe tanto perché penso che sia una persona molto interessante. Poi Ayrton Senna, lui è il mio eroe. Purtroppo, non l’ho mai incontrato, ma sarebbe stato davvero bello. Poi vorrei invitare a cena Anne Hathaway, ci sono tante belle donne ma vorrei invitare lei”.

Quando mi guardo allo specchio

La forza di Valentino è da sempre anche nel suo approccio alla vita, e prima di salutarci quando gli chiediamo come vede lui se stesso allo specchio quando si sveglia? Una breve pausa, una risata e poi ci dice: “Quando mi alzo, di solito non penso molto, sono sempre mezzo addormentato, vorrei dormire sempre fino a tardi, quindi quando mi guardo allo specchio alla mattina non è che io sia proprio sveglio al 100% ma generalmente mi sveglio felice, sono felice alla mattina. Quello che purtroppo noto nello specchio è che anche io sto invecchiando mannaggia… però non sono poi così male per avere 41 anni dai”.