Fabio Quartararo: "Rossi è il mio esempio"
Il significato dei suoi simboli, la passione per Rossi da bambino, l’analisi di questa strana stagione ai tempi del Covid19. Dopo la vittoria di Barcellona, che gli ha ridato il sorriso, il pilota francese si racconta e... guarda (molto più da vicino) al Mondiale
"Valentino è stato il mio esempio, il mio modello quando ero piccolo. Ricordo con nitidezza avevo sei anni e lui ha vinto a Jerez, ecco io in quel momento ho deciso che io avrei voluto essere esattamente come lui, avrei voluto vincere e vincere ancora, senza mai perdere la passione e la motivazione. Lui è stato per me il migliore esempio in assoluto"
Il migliore delle Yamaha
Con Franco Morbidelli in ascesa, Maverick Viñales che alterna alti e bassi e Valentino Rossi che nelle ultime gare ha commesso errori, oggi il migliore fra i piloti Yamaha è proprio lui che guardando indietro ha proprio in Valentino Rossi un suo ispiratore. “Valentino è stato il mio esempio, il mio modello quando ero piccolo. Ricordo con nitidezza avevo sei anni e lui ha vinto a Jerez, ecco io in quel momento ho deciso che anche io avrei voluto essere esattamente come lui, avrei voluto vincere e vincere ancora, senza mai perdere la passione e la motivazione. Lui è stato per me il migliore esempio in assoluto”.Per questo oggi il solo fatto di essere nella MotoGP è un sogno realizzato. “Correre in MotoGP accanto ai top rider è davvero una cosa speciale. Prima quando correvo in Moto 2 era bello ma sinceramente non potevo immaginare che sarei arrivato così in alto in MotoGP e così in fretta già 9 podi alle spalle e tre vittorie… è una sensazione bellissima, mi rende felice, è un sogno per me lottare per il podio con dei piloti che per me erano dei modelli”.
"Se io fossi un animale penso che vorrei essere una tigre. Ne ho una tatuata sul mio braccio"
Perchè Fabio Quartararo lo chiamano "El Diablo"
Sorridente, sempre con modi gentili, eppure sul suo casco c’è disegnato un diavolo e sulla sua tuta compare la scritta El Diablo, ecco perché ci spiega Fabio: “Quando correvo da bambino il mio principale rivale mi chiamava così, e quando anche cambiavamo sport, sia che andassimo in bici o giocassimo a pallone al pomeriggio tutti gli amici hanno iniziato a chiamarmi Diablo, e penso che sia bello mantenere questo soprannome perchè mi fa ricordare questa bella storia”.Sul casco c’è un diavolo, ma se fosse un animale chi vorrebbe essere Fabio? Ecco la sua risposta: “La tigre è il mio animale preferito, dice sorridendo. É bellissima, è aggressiva e ha una forma incredibile. Se io fossi un animale penso proprio che vorrei essere una tigre e per questo ne ho una tatuata sul mio braccio”. Parlando sempre di tatuaggi fra i piloti insieme a Scott Redding è uno di quelli che ne ha di più e non si ferma, anzi sa già quale sarà il prossimo: “Ho lasciato uno spazio l’anno scorso in un posto preciso dicendomi che lì avrei fatto il tatuaggio per la mia prima vittoria. Speravo di non dover aspettare troppo, e poi ho vinto a Jerez quindi è quello il tatuaggio che farò a fine anno”.