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MotoGP Argentina: certezze, errori e colpi di scena
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A Rio Hondo Maverick Vinales si conferma e Rossi è di nuovo sul podio: ma la seconda prova della stagione ha visto anche i clamorosi errori di Marquez, Lorenzo, Pedrosa. E mentre Yamaha festeggia, Honda e Ducati ufficiali portano a casa uno zero pesante
Certezze, errori e colpi di scena a Rio Hondo, in Argentina, nella seconda prova del Motomondiale.
Tra le prime c'è Maverick Vinales, che dopo aver conquistato la prima gara in Qatar si è messo in tasca un’altra vittoria. Complice l’errore che ha tolto dalla scena Marc Marquez, protagonista con la Honda nelle battute iniziali, l’ex campione della Moto3 ha guidato in solitaria la sua Yamaha fino al traguardo. Seconda vittoria di stagione, terza in MotoGP e primo allungo in classifica.
Un’altra conferma in Argentina è arrivata da Valentino Rossi, meno incisivo nelle prove, ma ancora una volta animale da gara, capace di salire sul secondo gradino del podio, affondando un sorpasso decisivo su Cal Crutchlow, poi terzo. Rossi al 350esimo GP ha fatto un altro record. Fra le conferme ci mettiamo anche la coppiadel team Yamaha Tech3, quel Joahn Zarco impegnato in un testa a testa con Dani Pedrosa e ottimo quinto e il compagno Jonas Folger. Sorride anche Petrucci, 7°, seguito da Redding per la gioia della Pramac. Dopo l’exploit nelle qualifiche, secondo, Karel Abraham ha corso una gara che alla fine, complici le cadute, l’ha visto chiudere decimo. Ma nel GP di Argentina molti sono anche quelli che hanno sbagliato. Portando a casa rabbia al posto dei punti. Il primo di questa lista è di sicuro Jorge Lorenzo. L’avvio di stagione sulla Ducati è più insidioso che mai. In difficoltà nelle qualifiche, l’ex campione del mondo è uscito subito dalla gara dopo un contatto. Serve un reset per un passo avanti. Male anche Marc Marquez. Guidava la corsa con un margine di vantaggio, ma una scivolata alla curva 2 l’ha tolto da giochi. Rabbia e delusione nel team HRC acuite, qualche passaggio dopo, da Dani Pedrosa finito a terra pure lui. Per due Honda ufficiali nella polvere, meglio non è andata alle Ducati. Detto di Lorenzo, Andrea Dovizioso questa volta era lontano dalle posizioni che contano, ma la sua gara è finita prima del previsto quando l’Aprilia di Aleix Espargaro gli è finita addosso facendo una carambola. Per Ducati la migliore Desmosedici al traguardo è stata quella di Alvaro Bautista. Dopo la scivolata rimediata in Qatar Andrea Iannone in Argentina partiva indietro, e complice anche la penalizzazione per il ride trough ha chiuso la gara nelle retrovie. Da rivedere. Certo la seconda prova della stagione è stata davvero particolare, da tempo non accadeva di non vedere al traguardo né le Honda, né le Ducati, né le Aprilia ufficiali e per di più nemmeno una Suzuki ha preso punti.
Chi ha vinto in Qatar ha rivinto in Argentina, non solo nella MotoGP. Nella Moto2 si è imposto di nuovo Franco Morbidelli, autore di una gara magistrale primo italiano a vincere due gare consecutive nella Moto2, mentre nella Moto3 Joan Mir viaggia a vele spiegate. Il Motomondiale ora si prende un attimo di respiro, riaccenderà i motori per il GP di Austin, in Texas, fra due settimane.
Un’altra conferma in Argentina è arrivata da Valentino Rossi, meno incisivo nelle prove, ma ancora una volta animale da gara, capace di salire sul secondo gradino del podio, affondando un sorpasso decisivo su Cal Crutchlow, poi terzo. Rossi al 350esimo GP ha fatto un altro record. Fra le conferme ci mettiamo anche la coppiadel team Yamaha Tech3, quel Joahn Zarco impegnato in un testa a testa con Dani Pedrosa e ottimo quinto e il compagno Jonas Folger. Sorride anche Petrucci, 7°, seguito da Redding per la gioia della Pramac. Dopo l’exploit nelle qualifiche, secondo, Karel Abraham ha corso una gara che alla fine, complici le cadute, l’ha visto chiudere decimo. Ma nel GP di Argentina molti sono anche quelli che hanno sbagliato. Portando a casa rabbia al posto dei punti. Il primo di questa lista è di sicuro Jorge Lorenzo. L’avvio di stagione sulla Ducati è più insidioso che mai. In difficoltà nelle qualifiche, l’ex campione del mondo è uscito subito dalla gara dopo un contatto. Serve un reset per un passo avanti. Male anche Marc Marquez. Guidava la corsa con un margine di vantaggio, ma una scivolata alla curva 2 l’ha tolto da giochi. Rabbia e delusione nel team HRC acuite, qualche passaggio dopo, da Dani Pedrosa finito a terra pure lui. Per due Honda ufficiali nella polvere, meglio non è andata alle Ducati. Detto di Lorenzo, Andrea Dovizioso questa volta era lontano dalle posizioni che contano, ma la sua gara è finita prima del previsto quando l’Aprilia di Aleix Espargaro gli è finita addosso facendo una carambola. Per Ducati la migliore Desmosedici al traguardo è stata quella di Alvaro Bautista. Dopo la scivolata rimediata in Qatar Andrea Iannone in Argentina partiva indietro, e complice anche la penalizzazione per il ride trough ha chiuso la gara nelle retrovie. Da rivedere. Certo la seconda prova della stagione è stata davvero particolare, da tempo non accadeva di non vedere al traguardo né le Honda, né le Ducati, né le Aprilia ufficiali e per di più nemmeno una Suzuki ha preso punti.
Chi ha vinto in Qatar ha rivinto in Argentina, non solo nella MotoGP. Nella Moto2 si è imposto di nuovo Franco Morbidelli, autore di una gara magistrale primo italiano a vincere due gare consecutive nella Moto2, mentre nella Moto3 Joan Mir viaggia a vele spiegate. Il Motomondiale ora si prende un attimo di respiro, riaccenderà i motori per il GP di Austin, in Texas, fra due settimane.
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