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Motogp
Yonny Hernandez: l’uomo della pioggia
il 15/01/2015 in Motogp
A poche settimane dall’inizio dei test di Sepang Giacomo Guidotti, crew chief del team Pramac Ducati, analizza il 2014 del pilota colombiano e svela un suo segreto
A meno di tre settimane dai primi test della MotoGP che si svolgeranno sul tracciato di Sepang in Malesia, Giacomo Guidotti, crew chief del team di Yonny Hernandez, rivive la stagione sulla Ducati del pilota colombiano e lancia uno sguardo al futuro.
“Abbiamo incontrato un pilota molto fresco per l'ambiente MotoGP. E le necessità di un team praticamente ufficiale come il nostro sono decisamente maggiori rispetto a quelle che può avere una scuderia privata. Lo abbiamo accolto offrendogli tutto il nostro bagaglio di esperienza cercando di metterlo nelle condizioni per poter crescere fin da subito. E giorno dopo giorno Yonny ha mostrato una crescita costante evidenziando quanto ampio sia il suo margine. Il fine settimana di Barcellona, in cui è stato sempre tra i primi, ci siamo resi definitivamente conto del suo talento. Forse è un circuito amico, ma da lui ci aspettiamo che riesca a tenere quel livello in ogni Gran Premio".
Ci sono piloti a cui la pioggia non piace, invece Hernandez...
“Questo è un capitolo da analizzare approfonditamente. È vero che sotto la pioggia è tra i più veloci. Forse dipende dalla sua grande sensibilità nel pilotare la moto, forse il suo stile di guida lo avvantaggia in condizioni di scarso grip. Ma i numeri dicono che non ha mai ottenuto quello che poteva ottenere. Insomma: sul bagnato va forte ma deve capitalizzare questa sua attitudine”.
Come sono andati i suoi primi test con la Desmosedici 14.2?
“A Valencia abbiamo trovato condizioni un po’ particolari. Il clima non ci ha aiutato. Il passaggio alla 14.2 è stato positivo ma non abbiamo avuto il tempo per esplorarlo a fondo. Il poco tempo che abbiamo avuto a disposizione è servito soprattutto per una presa di contatto in termini ergonomici più che di prestazioni.
Cosa ti aspetti da Yonny a Sepang per il 2015?
“L’obiettivo primario è quello di costruire un rapporto moto pilota più stretto possibile nel minor tempo possibile in modo da ottimizzare le prestazioni. Lo sviluppo deve essere assorbito velocemente da Yonny anche perché la moto è indubbiamente migliore rispetto a quella con cui ha concluso la passata stagione. Inizieremo con la messa a punto di Valencia. Poi ci dedicheremo al software per studiare le novità tecniche che ci offrirà Ducati. Per i tempi ne riparliamo a Sepang 2”.
Ci sono piloti a cui la pioggia non piace, invece Hernandez...
“Questo è un capitolo da analizzare approfonditamente. È vero che sotto la pioggia è tra i più veloci. Forse dipende dalla sua grande sensibilità nel pilotare la moto, forse il suo stile di guida lo avvantaggia in condizioni di scarso grip. Ma i numeri dicono che non ha mai ottenuto quello che poteva ottenere. Insomma: sul bagnato va forte ma deve capitalizzare questa sua attitudine”.
Come sono andati i suoi primi test con la Desmosedici 14.2?
“A Valencia abbiamo trovato condizioni un po’ particolari. Il clima non ci ha aiutato. Il passaggio alla 14.2 è stato positivo ma non abbiamo avuto il tempo per esplorarlo a fondo. Il poco tempo che abbiamo avuto a disposizione è servito soprattutto per una presa di contatto in termini ergonomici più che di prestazioni.
Cosa ti aspetti da Yonny a Sepang per il 2015?
“L’obiettivo primario è quello di costruire un rapporto moto pilota più stretto possibile nel minor tempo possibile in modo da ottimizzare le prestazioni. Lo sviluppo deve essere assorbito velocemente da Yonny anche perché la moto è indubbiamente migliore rispetto a quella con cui ha concluso la passata stagione. Inizieremo con la messa a punto di Valencia. Poi ci dedicheremo al software per studiare le novità tecniche che ci offrirà Ducati. Per i tempi ne riparliamo a Sepang 2”.
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