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Motogp
Guidotti: "L'esordio di Petrucci definirlo positivo è riduttivo"
il 14/11/2014 in Motogp
Al termine della tre giorni di test di Valencia della MotoGP, Francesco Guidotti, il team manager di Pramac Racing commenta l'esordio sulla D16 di Petrucci, ma annuncia che la prima guida della squadra sarà il pilota colombiano Yonny Hernandez
La tre giorni di test MotoGP a Valencia ha rappresentato lo spartiacque naturale tra la stagione 2014 e la stagione 2015. I dati raccolti durante queste prove sono l'occasione per Francesco Guidotti, il Team Manager del team Pramac Ducati di fare un primo bilancio sulle prestazioni dei suoi piloti: il riconfermato Yonny Hernandez e il neoacquisto Danilo Petrucci. Il suo commento parte proprio dal pilota colombiano.
"La prima guida della squadra sarà Yonny Hernandez che per il secondo anno farà parte di Pramac Racing Team dopo essere diventato pilota ufficiale Ducati . A lui è stata affidata la Ducati Desmosedici Gp 14.2 che negli ultimi cinque GP 2014 è stata guidata da Andrea Dovizioso e da Andrea Iannone. Danilo Pertucci salirà in sella alla Ducati Desmosedici Gp 14.1 utilizzata da Cal Crutchlow durante tutta la stagione. La mission del Team è quella di creare i presupposti per la crescita tecnica e sportiva dei nostri piloti. La speranza è che Yonny Hernandez e Danilo Petrucci possano seguire le orme di Andrea Iannone, protagonista di una crescita costante attraverso i due anni trascorsi in Pramac Racing Team".
"La prima guida della squadra sarà Yonny Hernandez che per il secondo anno farà parte di Pramac Racing Team dopo essere diventato pilota ufficiale Ducati . A lui è stata affidata la Ducati Desmosedici Gp 14.2 che negli ultimi cinque GP 2014 è stata guidata da Andrea Dovizioso e da Andrea Iannone. Danilo Pertucci salirà in sella alla Ducati Desmosedici Gp 14.1 utilizzata da Cal Crutchlow durante tutta la stagione. La mission del Team è quella di creare i presupposti per la crescita tecnica e sportiva dei nostri piloti. La speranza è che Yonny Hernandez e Danilo Petrucci possano seguire le orme di Andrea Iannone, protagonista di una crescita costante attraverso i due anni trascorsi in Pramac Racing Team".
Come sono andati i test di Valencia di Hernandez?
"Ha sfruttato bene il poco tempo a disposizione avendo avuto la moto solo martedì, per di più durante una giornata in cui la pioggia è caduta incessantemente. Solo nell'ultima giornata, quindi, ha preso confidenza con il mezzo ed ha capito subito che la moto è migliore. Ma è chiaro che ci sia ancora molta strada da fare in termini di personalizzazione sui bilanciamenti e sulle geometrie. Il suo Team ha lavorato approfonditamente sull'aspetto tecnico e a fine serata Yonny si è sentito a suo agio. La certezza è che ci sia ancora molto margine e i dati lo confermano. Il tempo registrato (1'31.834) è più che buono".
Come commenti l'esordio sulla Ducati di Danilo Petrucci?
"Definirlo positivo è forse riduttivo. Quella di Danilo è una posizione completamente nuova, con uno stile di guida che va modificato. Ma è stato bravo ad imboccare subito la strada giusta con un settimo tempo (1,31.665, a 6 decimi dal miglior tempo di Marquez) di tutto rispetto per un pilota che ha avuto a disposizione pochi giri per prendere confidenza con la nuova realtà. Perché qui non stiamo parlando solo di una nuova moto ma anche un sistema di lavoro diverso e delle numerose regolazioni su cui poter intervenire. Anche sul bagnato i dati registrati sono molto positivi al di la del primo tempo ottenuto nel secondo giorno di test. Danilo ha rotto il ghiaccio e lo ha fatto con determinazione".
Tornando a Yonny Hernandez che aspettative avete?
"Deve proseguire nella crescita iniziata nel 2014 con una moto che aveva obiettivamente dei limiti a livello di prestazioni. Con la Gp 14.2 ci aspettiamo che faccia un salto di qualità. Ma Yonny deve crescere e maturare sia a livello di guida che di approccio alla gara durante il quale deve essere più concreto ed efficace per poter combattere nelle zone della classifica che contano. Risultati? È chiaro che le aspettative sono quelle di vederlo sempre nelle prime dice posizioni".
E cosa ti aspetti invece da Danilo Petrucci?
"La speranza è che possa andare sempre a punti in tutte le gare. Bisognerà però vedere anche il livello degli avversari, inevitabilmente destinato a salire. La sua Gp 14.1 guidata da Crutchlow ha fatto registrare grandi progressi negli ultimi 5 Gp della stagione. Non abbiamo dubbi sul fatto che possa crescere ancora. E' giusto sottolineare il fatto che Danilo non ha mai guidato una moto da corsa vera e questo dovrà comportare un riassetto ed un bilanciamento nel suo stile di guida. La Gp 14.1 deve essere guidata in maniera più moderna rispetto alle moto con meno potenza su cui è stato in sella finora. E poi avrà intorno un entourage di primo ordine con tanti dati provenienti dalla stagione 2014 che potranno essere sfruttati. Ci sono quindi tutti i presupposti perchè possa superare ogni difficoltà".
"Ha sfruttato bene il poco tempo a disposizione avendo avuto la moto solo martedì, per di più durante una giornata in cui la pioggia è caduta incessantemente. Solo nell'ultima giornata, quindi, ha preso confidenza con il mezzo ed ha capito subito che la moto è migliore. Ma è chiaro che ci sia ancora molta strada da fare in termini di personalizzazione sui bilanciamenti e sulle geometrie. Il suo Team ha lavorato approfonditamente sull'aspetto tecnico e a fine serata Yonny si è sentito a suo agio. La certezza è che ci sia ancora molto margine e i dati lo confermano. Il tempo registrato (1'31.834) è più che buono".
Come commenti l'esordio sulla Ducati di Danilo Petrucci?
"Definirlo positivo è forse riduttivo. Quella di Danilo è una posizione completamente nuova, con uno stile di guida che va modificato. Ma è stato bravo ad imboccare subito la strada giusta con un settimo tempo (1,31.665, a 6 decimi dal miglior tempo di Marquez) di tutto rispetto per un pilota che ha avuto a disposizione pochi giri per prendere confidenza con la nuova realtà. Perché qui non stiamo parlando solo di una nuova moto ma anche un sistema di lavoro diverso e delle numerose regolazioni su cui poter intervenire. Anche sul bagnato i dati registrati sono molto positivi al di la del primo tempo ottenuto nel secondo giorno di test. Danilo ha rotto il ghiaccio e lo ha fatto con determinazione".
Tornando a Yonny Hernandez che aspettative avete?
"Deve proseguire nella crescita iniziata nel 2014 con una moto che aveva obiettivamente dei limiti a livello di prestazioni. Con la Gp 14.2 ci aspettiamo che faccia un salto di qualità. Ma Yonny deve crescere e maturare sia a livello di guida che di approccio alla gara durante il quale deve essere più concreto ed efficace per poter combattere nelle zone della classifica che contano. Risultati? È chiaro che le aspettative sono quelle di vederlo sempre nelle prime dice posizioni".
E cosa ti aspetti invece da Danilo Petrucci?
"La speranza è che possa andare sempre a punti in tutte le gare. Bisognerà però vedere anche il livello degli avversari, inevitabilmente destinato a salire. La sua Gp 14.1 guidata da Crutchlow ha fatto registrare grandi progressi negli ultimi 5 Gp della stagione. Non abbiamo dubbi sul fatto che possa crescere ancora. E' giusto sottolineare il fatto che Danilo non ha mai guidato una moto da corsa vera e questo dovrà comportare un riassetto ed un bilanciamento nel suo stile di guida. La Gp 14.1 deve essere guidata in maniera più moderna rispetto alle moto con meno potenza su cui è stato in sella finora. E poi avrà intorno un entourage di primo ordine con tanti dati provenienti dalla stagione 2014 che potranno essere sfruttati. Ci sono quindi tutti i presupposti perchè possa superare ogni difficoltà".
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