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Motogp
MotoGP, Argentina: pista nuova, ma stesso film?
di Matt Cape
il 22/04/2014 in Motogp
Nel fine settimana il Motomondiale prenderà le misure al nuovo tracciato de Rio Hondo, ma il rischio di un nuovo assolo di Marquez è qualcosa di concreto
MotoGP, Argentina: pista nuova, ma stesso film?
Dopo i primi due GP dell'anno vinti dal Numero 93, il tris appare abbastanza scontato. Per diversi motivi. Prima di tutto perché Marc Marquez ha dimostrato uno spirito di adattamento ai nuovi circuiti mai visto prima. Il campione del mondo, che aveva stupito tutti dominando al debutto ad Austin nel 2013, si è poi confermato anche in questa stagione, senza lasciare spazio agli avversari. Per questo il binomio Marquez-Honda mette seri incubi a tutti, anche in vista della terza tappa. Notti insonni, che passano soprattutto i ragazzi della Yamaha, ben consapevoli di avere anche un problema di prestazioni e durata delle gomme. Un bel guiaio da provare a risolvere a tempo di record.
Anche facendo pressione sulla Bridgestone, che sente già il fiato sul collo anche da parte degli altri team. Perché lo spauracchio delle "gomme a pezzi" di Phillip Island 2013, e le carcasse sbriciolate sulla spalla dell'anteriore destra in Texas, dicono che c'è qualcosa di più di un problema di usura eccessiva... E le dichiarazioni vaghe dello stesso gommista giapponese non chiariscono i dubbi. E soprattutto diminuiscono la fiducia dei riders! A tal proposito si rincorrono le voci di radio-paddock, che vorrebbero la fine dell'era del monogomma, oppure di un cambio di marca al termine della stagione. Intanto la Bridgestone porterà in Argentina le mescole dure, facendo riferimento ai dati dei test dello scorso anno, racccolti dagli "inviati" Crutchlow, Bradl e Bautista.
Nel dubbio, quindi, i ragazzi della MotoGP dovranno affidarsi a "quello che passa il convento". Un vero grattacapo per Jorge Lorenzo, che sul fronte pneumatici ha da tempo un diavolo per capello. Situazione di nervosismo extra, che ha condizionato non poco il suo avvio di stagione. Quindi, dopo una caduta e una partenza anticipata, il maiorchino dovrà tentare di fare un weekend d'attacco e senza errori, per provare a ristabilire un minimo di equilibrio al vertice.
E se la sua amata M1 lo assisterà, anche Valentino Rossi potrebbe diventare un cliente scomodo per la lotta al podio. Il Dottore è apparso in grande forma e il team tecnico guidato da Gulbusera sembra aver trovato la chiave giusta per dargli ciò che gli serve per stare con i primi. Gomme permettendo, s'intende, per evitare una seconda parte di gara "a gambero" come in Texas. Detto che il duo Yamaha metterà nel mirino, prima di tutto, un Dani Pedrosa da non sottovalutare. Il pregio dello spagnolo è quello di essere un passista di lusso. In scia al compagno di box e pronto ad approfittare degli eventi per fare risultati strategici. Già, ma Dani fin qui è restato un po' troppo scarico sul fronte del confronto diretto per la vittoria. Dunque sarebbe bello se proprio in Argentina, Pedrosa decidesse di andare finalmente al testa-a-testa con Marquez.
Considerando che i suddetti ragionamenti dovranno tenere conto delle caratteristiche di compatibilità tra le varie moto e il nuovo tracciato... Ma in ogni caso, sarà una sorvegliata speciale la Ducati, che dopo il podio di Austin deve valutare bene ogni mossa. Lo spettro della limitazione dei litri di benzina è ancora lontano, ma è innegabile che il podio di Austin abbia dato grinta e motivazione ad Andrea Dovizioso e company. Anche se purtroppo non ci sarà Cal Crutchlow, impegnato in una sofferta riabilitazione della mano destra, fratturata nell'ultima corsa (mignolo operato con inserimento di una vite. Oltre ad un intervento extra per la risuluzione di una sindrome compartimentale ormai cronica). L'inglese non andrà in Argentina e sulla sua Ducati salirà il collaudatore della Ducati Michele Pirro. C'è infine grande attesa per Andrea Iannone, che con la D16 ha fatto vedere due ottime gare. Ma anche per il pilota di Vasto la questione gomme è un aspetto critico da non sottovalutare...
Nel dubbio, quindi, i ragazzi della MotoGP dovranno affidarsi a "quello che passa il convento". Un vero grattacapo per Jorge Lorenzo, che sul fronte pneumatici ha da tempo un diavolo per capello. Situazione di nervosismo extra, che ha condizionato non poco il suo avvio di stagione. Quindi, dopo una caduta e una partenza anticipata, il maiorchino dovrà tentare di fare un weekend d'attacco e senza errori, per provare a ristabilire un minimo di equilibrio al vertice.
E se la sua amata M1 lo assisterà, anche Valentino Rossi potrebbe diventare un cliente scomodo per la lotta al podio. Il Dottore è apparso in grande forma e il team tecnico guidato da Gulbusera sembra aver trovato la chiave giusta per dargli ciò che gli serve per stare con i primi. Gomme permettendo, s'intende, per evitare una seconda parte di gara "a gambero" come in Texas. Detto che il duo Yamaha metterà nel mirino, prima di tutto, un Dani Pedrosa da non sottovalutare. Il pregio dello spagnolo è quello di essere un passista di lusso. In scia al compagno di box e pronto ad approfittare degli eventi per fare risultati strategici. Già, ma Dani fin qui è restato un po' troppo scarico sul fronte del confronto diretto per la vittoria. Dunque sarebbe bello se proprio in Argentina, Pedrosa decidesse di andare finalmente al testa-a-testa con Marquez.
Considerando che i suddetti ragionamenti dovranno tenere conto delle caratteristiche di compatibilità tra le varie moto e il nuovo tracciato... Ma in ogni caso, sarà una sorvegliata speciale la Ducati, che dopo il podio di Austin deve valutare bene ogni mossa. Lo spettro della limitazione dei litri di benzina è ancora lontano, ma è innegabile che il podio di Austin abbia dato grinta e motivazione ad Andrea Dovizioso e company. Anche se purtroppo non ci sarà Cal Crutchlow, impegnato in una sofferta riabilitazione della mano destra, fratturata nell'ultima corsa (mignolo operato con inserimento di una vite. Oltre ad un intervento extra per la risuluzione di una sindrome compartimentale ormai cronica). L'inglese non andrà in Argentina e sulla sua Ducati salirà il collaudatore della Ducati Michele Pirro. C'è infine grande attesa per Andrea Iannone, che con la D16 ha fatto vedere due ottime gare. Ma anche per il pilota di Vasto la questione gomme è un aspetto critico da non sottovalutare...
Infine dovrà cercare di riprendersi il team Gresini, che con Bautista e Redding per ora ha raccolto meno di quanto il potenziale facesse pensare. In sfida con il team Tech3, con Smith e Pol Espargaro, che sembrano in netta crescita. Come anche Bradl, che vorrebbe tornare a lottare per il podio. Mentre la variabile Espargaro Aleix resta per ora incognita. Anche se lo spagnolo ha tutta l'intenzione di tornare in lotta con i migliori alla prima occasione.
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