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Motogp
Indianapolis: vincono Pedrosa, Elias e Terol
di Marco Masetti
il 29/08/2010 in Motogp
Assolo spagnolo a Indianapolis: in MotoGP vince con margine Pedrosa, davanti a Spies e Lorenzo. Rossi è quarto, Stoner cade. in Moto2 Elias ha la meglio su Simon e Redding. 125: ventesima vittoria di un pilota spagnolo, Nico Terol, dopo la caduta di Marquez
Indianapolis: vincono Pedrosa, Elias e Terol
>Indianapolis (USA) - Prima vittoria Honda a Indy e grande prova di Dani Pedrosa che resta l'unico a non piegare il capo di fronte a Lorenzo nella classifica mondiale. Lo spagnolo targato HRC ha ripreso la fuga tentata dal via di Spies e poi ha chiuso il libro delle speranze altrui vincendo la gara e facendo sempre tempi di assoluto livello.
Giornata calda, 35 gradi nell'aria e asfalto molto caldo, tutti alla caccia della Yamaha. Ma quella che schizza come un jet dal ponte di una portaerei è quelle che i 67.000 presenti sognavano, la numero 11 di Ben Spies.
L'americano martella decisissimo e si capisce subito che ci vogliono le contromisure. Lo segue Dovizioso da vicino, che si porta dietro un pimpante Hayden che avrà la gara rovinata dalla perdita di una saponetta.
Ma Pedrosa è li, nel gruppo che conta, per di più davanti alle Yamaha di Lorenzo e Rossi, tallonati dalla Honda San Carlo di Simoncelli e Melandri. Purtroppo la bella gara di Macio dura solo tre giri, poi si sdraia per sfuggire all'attacco di Stoner, partito male, ma in grande rimonta.
Giornata calda, 35 gradi nell'aria e asfalto molto caldo, tutti alla caccia della Yamaha. Ma quella che schizza come un jet dal ponte di una portaerei è quelle che i 67.000 presenti sognavano, la numero 11 di Ben Spies.
L'americano martella decisissimo e si capisce subito che ci vogliono le contromisure. Lo segue Dovizioso da vicino, che si porta dietro un pimpante Hayden che avrà la gara rovinata dalla perdita di una saponetta.
Ma Pedrosa è li, nel gruppo che conta, per di più davanti alle Yamaha di Lorenzo e Rossi, tallonati dalla Honda San Carlo di Simoncelli e Melandri. Purtroppo la bella gara di Macio dura solo tre giri, poi si sdraia per sfuggire all'attacco di Stoner, partito male, ma in grande rimonta.
Pedrosa fa sfoggio del solito motore potentissimo e dell'accelerazione bestiale tipica della sua RC 212V e salta gli ostacoli fino ad inquadrare Spies.
La mamma manager di Ben è nel box, con il rosario in mano, ma nessuna preghiera può fermare all'ottavo giro l'attacco di Pedrosa che dribbla il texano e lo saluta. Nello stesso giro vola a terra anche Stoner, a conferma che questa non è proprio la sua stagione e che la nuova forcella Ohlins è valida ma non può fare miracoli.
La mamma manager di Ben è nel box, con il rosario in mano, ma nessuna preghiera può fermare all'ottavo giro l'attacco di Pedrosa che dribbla il texano e lo saluta. Nello stesso giro vola a terra anche Stoner, a conferma che questa non è proprio la sua stagione e che la nuova forcella Ohlins è valida ma non può fare miracoli.
I media più impressionabili parlavano già a sproposito di Rossi-crisi, ma Valentino, ovviamente è un po' più furbo (anche voi speriamo lo siate) disputa una buona gara, rimontando e girando con tempi interessanti, a livello di quelli di Spies.
Infatti, a sei giri dalla fine, Rossi salta Dovizioso e inizia ad annusare gli scarichi di Lorenzo. Bene, se questa è crisi, ben venga.
La MotoGP è sport senza sorprese, nel quale tutto va costruito con fatica e impegno, passo dopo passo e questo è il vero trionfo della Honda, partita ad inizio stagione con una moto quasi inguidabile e che adesso è notevolissima e di Spies, un rookie che ha fatto strada e che si è giustamente guadagnato un manubrio ufficiale dopo una sola stagione.
Clamoroso ma vero, il terzo posto di Lorenzo è il suo peggior risultato di stagione (Lorenzo crisi?), ma il mondiale lo vede a 251 punti contro i 183 di Pedrosa
Torniamo alla classifica: Rossi è quarto, davanti a Dovizioso e Hayden che porta a casa un magro bottino per la Ducati che si aspettava molto, dal punto di vista promozionale, da questa gara. Settima piazza per Simoncelli che si difende bene dagli attacchi di Bautista, finalmente autorevole con la Suzuki dotata di un nuovo telaio. Poi Espargaro, Barbera e Capirossi con distacchi oltre i 50 secondi e chiusura d'obbligo per gli acciaccati Aoyama e De Puniet che almeno ce l'hanno fatta a chiudere la gara.
Bene, il tempo di imballare tutto il circo e si parte per Misano, si corre tra una settimana!
Infatti, a sei giri dalla fine, Rossi salta Dovizioso e inizia ad annusare gli scarichi di Lorenzo. Bene, se questa è crisi, ben venga.
La MotoGP è sport senza sorprese, nel quale tutto va costruito con fatica e impegno, passo dopo passo e questo è il vero trionfo della Honda, partita ad inizio stagione con una moto quasi inguidabile e che adesso è notevolissima e di Spies, un rookie che ha fatto strada e che si è giustamente guadagnato un manubrio ufficiale dopo una sola stagione.
Clamoroso ma vero, il terzo posto di Lorenzo è il suo peggior risultato di stagione (Lorenzo crisi?), ma il mondiale lo vede a 251 punti contro i 183 di Pedrosa
Torniamo alla classifica: Rossi è quarto, davanti a Dovizioso e Hayden che porta a casa un magro bottino per la Ducati che si aspettava molto, dal punto di vista promozionale, da questa gara. Settima piazza per Simoncelli che si difende bene dagli attacchi di Bautista, finalmente autorevole con la Suzuki dotata di un nuovo telaio. Poi Espargaro, Barbera e Capirossi con distacchi oltre i 50 secondi e chiusura d'obbligo per gli acciaccati Aoyama e De Puniet che almeno ce l'hanno fatta a chiudere la gara.
Bene, il tempo di imballare tutto il circo e si parte per Misano, si corre tra una settimana!
1. Dani PEDROSA SPA HONDA 47'31.615
2. Ben SPIES USA YAMAHA 47'35.190
3. Jorge LORENZO SPA YAMAHA 47'38.427
4. Valentino ROSSI ITA YAMAHA 47'44.248
5. Andrea DOVIZIOSO ITA HONDA 47'53.500
6. Nicky HAYDEN USA DUCATI 48'06.753
7. Marco SIMONCELLI ITA HONDA 48'08.355
8. Alvaro BAUTISTA SPA SUZUKI 48'08.440
9. Aleix ESPARGARO SPA DUCATI 48'16.520
10. Hector BARBERA SPA DUCATI 48'22.983
11. Loris CAPIROSSI ITA SUZUKI 48'27.001
12. Hiroshi AOYAMA JPN HONDA 48'29.518
13. Randy DE PUNIET FRA HONDA 48'35.754
Non Classificati
Mika KALLIO FIN DUCATI 30'57.694
Colin EDWARDS USA YAMAHA 30'09.466
Casey STONER AUS DUCATI 12'01.423
Marco MELANDRI ITA HONDA 3'31.585
2. Ben SPIES USA YAMAHA 47'35.190
3. Jorge LORENZO SPA YAMAHA 47'38.427
4. Valentino ROSSI ITA YAMAHA 47'44.248
5. Andrea DOVIZIOSO ITA HONDA 47'53.500
6. Nicky HAYDEN USA DUCATI 48'06.753
7. Marco SIMONCELLI ITA HONDA 48'08.355
8. Alvaro BAUTISTA SPA SUZUKI 48'08.440
9. Aleix ESPARGARO SPA DUCATI 48'16.520
10. Hector BARBERA SPA DUCATI 48'22.983
11. Loris CAPIROSSI ITA SUZUKI 48'27.001
12. Hiroshi AOYAMA JPN HONDA 48'29.518
13. Randy DE PUNIET FRA HONDA 48'35.754
Non Classificati
Mika KALLIO FIN DUCATI 30'57.694
Colin EDWARDS USA YAMAHA 30'09.466
Casey STONER AUS DUCATI 12'01.423
Marco MELANDRI ITA HONDA 3'31.585
Indianapolis (USA) - Gara rovente e non solo per i 34 gradi che hanno trasformato la pista in qualcosa di molto scivoloso. Si inizia molto carichi, con i due più in alto in classifica alle prese con problemi fisici: Elias ha la febbre che è arrivata anche a 40°, Iannone ha la caviglia sinistra gonfia come un melone. Ma la legge delle corse è questa: si parte e se stai male sono affari tuoi.
Poche curve e succede un patatrac gigante con le cadute di Hayden, Talmacsi, Corsi e altri. Bandiera rossa, tutto fermo e si rientra ai box. Talmacsi ci arriva con una naked, Corsi dolorante.
La direzione gara decide di tagliare per le solite esigenze TV: invece dei previsti 26 giri, si passa a 17. Lasciamo stare commenti e deontologia: la TV comanda e non lo fa in maniera invisibile. Arriva anche la notizia della morte di Lenz (caduto nel warm up della Trofeo Moriwaki Honda e deceduto all'ospedale), ma ai piloti queste cose non si dicono prima della gara.
Questa volta Elias scatta come un razzo, mentre prima Simon era stato il più veloce, e fa capire che anche a mezzo servizio, il bomber della categoria è lui. Lo seguono da vicino Redding, Simon, West e Faubel, i nostri sono indietro, ma hanno voglia di menare le mani.
Intanto si cade allegramente: volano Debon e Ivanov, Faubel e Bradl, Cardus e Teshima, imitati dopo poche giri, da Rolfo e Takahashi. Insomma, in Moto2 si guida troppo con il cuore e 40 moto in pista sono troppe.
Elias si gode l'aria di alta classifica e, al massimo, lascia spazio per poche tornate a Simon. Il tempo di vedere De Rosa volare e tornare mestamente ai box, di ringraziare il cielo per lo scampato pericolo da Wilairot che si trova, dopo una pinzata disperata, con la moto in verticale sulla ruota anteriore, e siamo già al rush finale.
Elias ne ha di più rispetto a Simon e lo batte di giustezza per 4 decimi: una bella prova di forza del sempre più leader del mondiale che anche malmesso dimostra di averne di più. Va sul podio Scott Redding con la moto del team belga VDS, seguito da Iannone, come sempre bravissimo a rimontare anche in condizioni menomate. Con lui arriva, quinto, Simone Corsi, che fa ancora una volta una bellissima gara e precede Gadea, Luthi e Talmacsi. Fa una gran bella figura una wild card americana, Jason Di Salvo, che all'attivo ha cinque presenze tra 125 e 250 ma che da tempo corre nel campionato AMA.
In prova come in gara, nettamente meglio lui di Roger Lee Hayden. Va a punti Anthony West con la MZ che qui ha fatto vedere buone cose, impresa che riesce anche a Corti con la Suter del team Forward. Baldolini è sedicesimo.
Il dopo gara parla la lingua di Toni Elias che ha 186 punti contro i 119 di Iannone e i 108 di Simon e Luthi.
Il mondiale è sempre più nella mani dello spagnolo e della Moriwaki gestita benissimo dal team Gresini. Uno come Toni, però, per la Moto2 è forse troppo: vincere con la febbre a 40 non è impresa facile.
"Non sto bene, soffro, on so come ho fatto a spingere negli ultimi cinque giri. Ci tenevo molto a far bene qui, ma non so come ho fatto". Chi dice queste parole è Elias che ha la faccia davvero stravolta e sofferente, fatica trattenere i conati che ieri lo avevano piegato in due. Piccolo, ma eroico e sempre più campione.
Poche curve e succede un patatrac gigante con le cadute di Hayden, Talmacsi, Corsi e altri. Bandiera rossa, tutto fermo e si rientra ai box. Talmacsi ci arriva con una naked, Corsi dolorante.
La direzione gara decide di tagliare per le solite esigenze TV: invece dei previsti 26 giri, si passa a 17. Lasciamo stare commenti e deontologia: la TV comanda e non lo fa in maniera invisibile. Arriva anche la notizia della morte di Lenz (caduto nel warm up della Trofeo Moriwaki Honda e deceduto all'ospedale), ma ai piloti queste cose non si dicono prima della gara.
Questa volta Elias scatta come un razzo, mentre prima Simon era stato il più veloce, e fa capire che anche a mezzo servizio, il bomber della categoria è lui. Lo seguono da vicino Redding, Simon, West e Faubel, i nostri sono indietro, ma hanno voglia di menare le mani.
Intanto si cade allegramente: volano Debon e Ivanov, Faubel e Bradl, Cardus e Teshima, imitati dopo poche giri, da Rolfo e Takahashi. Insomma, in Moto2 si guida troppo con il cuore e 40 moto in pista sono troppe.
Elias si gode l'aria di alta classifica e, al massimo, lascia spazio per poche tornate a Simon. Il tempo di vedere De Rosa volare e tornare mestamente ai box, di ringraziare il cielo per lo scampato pericolo da Wilairot che si trova, dopo una pinzata disperata, con la moto in verticale sulla ruota anteriore, e siamo già al rush finale.
Elias ne ha di più rispetto a Simon e lo batte di giustezza per 4 decimi: una bella prova di forza del sempre più leader del mondiale che anche malmesso dimostra di averne di più. Va sul podio Scott Redding con la moto del team belga VDS, seguito da Iannone, come sempre bravissimo a rimontare anche in condizioni menomate. Con lui arriva, quinto, Simone Corsi, che fa ancora una volta una bellissima gara e precede Gadea, Luthi e Talmacsi. Fa una gran bella figura una wild card americana, Jason Di Salvo, che all'attivo ha cinque presenze tra 125 e 250 ma che da tempo corre nel campionato AMA.
In prova come in gara, nettamente meglio lui di Roger Lee Hayden. Va a punti Anthony West con la MZ che qui ha fatto vedere buone cose, impresa che riesce anche a Corti con la Suter del team Forward. Baldolini è sedicesimo.
Il dopo gara parla la lingua di Toni Elias che ha 186 punti contro i 119 di Iannone e i 108 di Simon e Luthi.
Il mondiale è sempre più nella mani dello spagnolo e della Moriwaki gestita benissimo dal team Gresini. Uno come Toni, però, per la Moto2 è forse troppo: vincere con la febbre a 40 non è impresa facile.
"Non sto bene, soffro, on so come ho fatto a spingere negli ultimi cinque giri. Ci tenevo molto a far bene qui, ma non so come ho fatto". Chi dice queste parole è Elias che ha la faccia davvero stravolta e sofferente, fatica trattenere i conati che ieri lo avevano piegato in due. Piccolo, ma eroico e sempre più campione.
1. Toni ELIAS SPA MORIWAKI 30'27.480
2. Julian SIMON SPA SUTER 30'27.885
3. Scott REDDING GBR SUTER 30'31.707
4. Andrea IANNONE ITA SPEED UP 30'33.458
5. Simone CORSI ITA MOTOBI 30'34.538
6. Sergio GADEA SPA PONS KALEX 30'36.912
7. Thomas LUTHI SWI MORIWAKI 30'37.295
8. Gabor TALMACSI HUN SPEED UP 30'37.621
9. Jason DI SALVO USA FTR 30'45.044
10. Anthony WEST AUS MZ-RE HONDA 30'45.072
11. Dominique AEGERTER SWI SUTER 30'45.098
12. Mike DI MEGLIO FRA SUTER 30'48.007
13. Claudio CORTI ITA SUTER 30'53.488
14. Axel PONS SPA PONS KALEX 30'55.833
15. Yonny HERNANDEZ COL BQR-MOTO2 30'57.960
16. Alex BALDOLINI ITA I.C.P. 30'58.018
17. Roger Lee HAYDEN USA MORIWAKI 30'59.340
18. Valentin DEBISE FRA ADV 30'59.735
19. Kenny NOYES USA PROMOHARRIS 30'59.980
20. Lukas PESEK CZE MORIWAKI 31'00.009
21. Robertino PIETRI VEN SUTER 31'12.049
22. Joan OLIVE SPA PROMOHARRIS 31'12.436
23. Arne TODE GER SUTER 31'20.473
24. Yannick GUERRA SPA MORIWAKI 31'24.961
25. Roberto ROLFO ITA SUTER 31'43.884
26. Yuki TAKAHASHI JPN TECH 3 31'00.519
Non Classificati
Mashel AL NAIMI QAT BQR-MOTO2 22'46.844
Jules CLUZEL FRA SUTER 20'57.399
Ratthapark WILAIROT THA BIMOTA 14'30.238
Raffaele DE ROSA ITA TECH 3 12'31.460
Stefan BRADL GER SUTER 9'54.467
Ricard CARDUS SPA BIMOTA 3'50.502
Yusuke TESHIMA JPN MOTOBI 3'50.524
Hector FAUBEL SPA SUTER 1'53.275
Alex DEBON SPA FTR 1'58.102
Vladimir IVANOV UKR MORIWAKI 1'58.152
Non partiti
Shoya TOMIZAWA JPN SUTER
Michael RANSEDER AUT SUTER
2. Julian SIMON SPA SUTER 30'27.885
3. Scott REDDING GBR SUTER 30'31.707
4. Andrea IANNONE ITA SPEED UP 30'33.458
5. Simone CORSI ITA MOTOBI 30'34.538
6. Sergio GADEA SPA PONS KALEX 30'36.912
7. Thomas LUTHI SWI MORIWAKI 30'37.295
8. Gabor TALMACSI HUN SPEED UP 30'37.621
9. Jason DI SALVO USA FTR 30'45.044
10. Anthony WEST AUS MZ-RE HONDA 30'45.072
11. Dominique AEGERTER SWI SUTER 30'45.098
12. Mike DI MEGLIO FRA SUTER 30'48.007
13. Claudio CORTI ITA SUTER 30'53.488
14. Axel PONS SPA PONS KALEX 30'55.833
15. Yonny HERNANDEZ COL BQR-MOTO2 30'57.960
16. Alex BALDOLINI ITA I.C.P. 30'58.018
17. Roger Lee HAYDEN USA MORIWAKI 30'59.340
18. Valentin DEBISE FRA ADV 30'59.735
19. Kenny NOYES USA PROMOHARRIS 30'59.980
20. Lukas PESEK CZE MORIWAKI 31'00.009
21. Robertino PIETRI VEN SUTER 31'12.049
22. Joan OLIVE SPA PROMOHARRIS 31'12.436
23. Arne TODE GER SUTER 31'20.473
24. Yannick GUERRA SPA MORIWAKI 31'24.961
25. Roberto ROLFO ITA SUTER 31'43.884
26. Yuki TAKAHASHI JPN TECH 3 31'00.519
Non Classificati
Mashel AL NAIMI QAT BQR-MOTO2 22'46.844
Jules CLUZEL FRA SUTER 20'57.399
Ratthapark WILAIROT THA BIMOTA 14'30.238
Raffaele DE ROSA ITA TECH 3 12'31.460
Stefan BRADL GER SUTER 9'54.467
Ricard CARDUS SPA BIMOTA 3'50.502
Yusuke TESHIMA JPN MOTOBI 3'50.524
Hector FAUBEL SPA SUTER 1'53.275
Alex DEBON SPA FTR 1'58.102
Vladimir IVANOV UKR MORIWAKI 1'58.152
Non partiti
Shoya TOMIZAWA JPN SUTER
Michael RANSEDER AUT SUTER
Indianapolis (USA) - Sembrava che fosse già tutto deciso dopo poche curve: Marc Marquez al comando dopo essere scattato dalla settima pole di stagione. E invece no…
Perché qualcosa può sempre succedere, ad esempio una caduta causata dalla buca della curva sei, fatale a tanti piloti e anche a Marquez che si ritrova a terra nel corso dell'ottavo passaggio.
Sembra tutto finito e invece no…
Intanto al comando ci va, e meritatamente, Nico Terol, miracolato e implacabile a Brno dopo l'infortunio di Barcellona (lesioni a due vertebre e a un polmone) che ha un pensiero solo nella testa: lottare per il mondiale. E Nico, che qui vinse due anni fa il suo primo GP, non si lascia sfuggire la grande occasione per credere ancora al titolo mondiale. E se ne va.
Inseguito, ma da lontano, da Sandro Cortese, tedesco di Calabria al suo miglior risultato, e da Pol Espargaro, meno brillante del solito a causa delle gomme che lo hanno mollato prima del previsto. Tra quelli che ci provano a portare a casa un podio c'è anche Bradley Smith, ma l'inglese, tutto luci e ombre in questa stagione, cade e butta via punti e speranze.
La gara va avanti con Terol in solitario e Cortese che controlla Espargaro, ma dalle retrovie arriva un fulmine: Marc Marquez che, dalla 14esima piazza, rimonta fino alla quinta. Marc è bravissimo, ne ha più degli altri e rischia. Forse troppo sul finale, quando taglia una chicane: la giuria lo penalizza di 20 secondi e adesso la classifica parla così: Marquez a quota 172, Terol a 168, Espargaro a 167, mondiale bello tosto e tutto da giocare, anche se correre a Indy con le 125 fa davvero strano: spazi enormi, spalti deserti e tanti piccoli motorini in pista: siamo fuoriscala!
Ventesima vittoria consecutiva per un pilota spagnolo, arrivo nella top ten per il campione CEV Moncayo e ennesimo tracollo per i nostri piloti che, dal quindicesimo posto di Savadori, scendono fino all'ultimo posto di Marconi, preceduto da Ravaioli e Grotskyj Giorgi (penalizzato da una scivolata nelle battute iniziali). Un'altra brutta figura.
Giornata caldissima, umida, fra un po', in MotoGP sarà davvero rovente!
Perché qualcosa può sempre succedere, ad esempio una caduta causata dalla buca della curva sei, fatale a tanti piloti e anche a Marquez che si ritrova a terra nel corso dell'ottavo passaggio.
Sembra tutto finito e invece no…
Intanto al comando ci va, e meritatamente, Nico Terol, miracolato e implacabile a Brno dopo l'infortunio di Barcellona (lesioni a due vertebre e a un polmone) che ha un pensiero solo nella testa: lottare per il mondiale. E Nico, che qui vinse due anni fa il suo primo GP, non si lascia sfuggire la grande occasione per credere ancora al titolo mondiale. E se ne va.
Inseguito, ma da lontano, da Sandro Cortese, tedesco di Calabria al suo miglior risultato, e da Pol Espargaro, meno brillante del solito a causa delle gomme che lo hanno mollato prima del previsto. Tra quelli che ci provano a portare a casa un podio c'è anche Bradley Smith, ma l'inglese, tutto luci e ombre in questa stagione, cade e butta via punti e speranze.
La gara va avanti con Terol in solitario e Cortese che controlla Espargaro, ma dalle retrovie arriva un fulmine: Marc Marquez che, dalla 14esima piazza, rimonta fino alla quinta. Marc è bravissimo, ne ha più degli altri e rischia. Forse troppo sul finale, quando taglia una chicane: la giuria lo penalizza di 20 secondi e adesso la classifica parla così: Marquez a quota 172, Terol a 168, Espargaro a 167, mondiale bello tosto e tutto da giocare, anche se correre a Indy con le 125 fa davvero strano: spazi enormi, spalti deserti e tanti piccoli motorini in pista: siamo fuoriscala!
Ventesima vittoria consecutiva per un pilota spagnolo, arrivo nella top ten per il campione CEV Moncayo e ennesimo tracollo per i nostri piloti che, dal quindicesimo posto di Savadori, scendono fino all'ultimo posto di Marconi, preceduto da Ravaioli e Grotskyj Giorgi (penalizzato da una scivolata nelle battute iniziali). Un'altra brutta figura.
Giornata caldissima, umida, fra un po', in MotoGP sarà davvero rovente!
1. Nicolas TEROL SPA APRILIA 42'19.223
2. Sandro CORTESE GER DERBI 42'24.218
3. Pol ESPARGARO SPA DERBI 42'30.079
4. Efren VAZQUEZ SPA DERBI 42'34.625
5. Esteve RABAT SPA APRILIA 42'39.135
6. Danny WEBB GBR APRILIA 42'39.316
7. Randy KRUMMENACHE SWI APRILIA 42'39.925
8. Alberto MONCAYO SPA APRILIA 42'46.020
9. Jonas FOLGER GER APRILIA 42'46.889
10. Marc MARQUEZ SPA DERBI 42'59.063
11. Jasper IWEMA NED APRILIA 43'05.376
12. Luis SALOM SPA APRILIA 43'11.779
13. Johann ZARCO FRA APRILIA 43'13.577
14. Jakub KORNFEIL CZE APRILIA 43'13.625
15. Lorenzo SAVADORI ITA APRILIA 43'26.431
16. Marco RAVAIOLI ITA LAMBRETTA 43'43.340
17. Simone GROTZKYJ ITA APRILIA 43'45.113
18. Luca MARCONI ITA APRILIA 44'12.841
Non Classificati
Tomoyoshi KOYAMA JPN APRILIA 27'19.725
Bradley SMITH GBR APRILIA 22'07.702
Adrian MARTIN SPA APRILIA 23'28.349
Zulfahmi KHAIRUDDIN MAL APRILIA 21'13.159
Marcel SCHROTTER GER HONDA 15'04.067
Isaac VIÑALES SPA LAMBRETTA 5'48.275
Louis ROSSI FRA APRILIA 2'57.070
2. Sandro CORTESE GER DERBI 42'24.218
3. Pol ESPARGARO SPA DERBI 42'30.079
4. Efren VAZQUEZ SPA DERBI 42'34.625
5. Esteve RABAT SPA APRILIA 42'39.135
6. Danny WEBB GBR APRILIA 42'39.316
7. Randy KRUMMENACHE SWI APRILIA 42'39.925
8. Alberto MONCAYO SPA APRILIA 42'46.020
9. Jonas FOLGER GER APRILIA 42'46.889
10. Marc MARQUEZ SPA DERBI 42'59.063
11. Jasper IWEMA NED APRILIA 43'05.376
12. Luis SALOM SPA APRILIA 43'11.779
13. Johann ZARCO FRA APRILIA 43'13.577
14. Jakub KORNFEIL CZE APRILIA 43'13.625
15. Lorenzo SAVADORI ITA APRILIA 43'26.431
16. Marco RAVAIOLI ITA LAMBRETTA 43'43.340
17. Simone GROTZKYJ ITA APRILIA 43'45.113
18. Luca MARCONI ITA APRILIA 44'12.841
Non Classificati
Tomoyoshi KOYAMA JPN APRILIA 27'19.725
Bradley SMITH GBR APRILIA 22'07.702
Adrian MARTIN SPA APRILIA 23'28.349
Zulfahmi KHAIRUDDIN MAL APRILIA 21'13.159
Marcel SCHROTTER GER HONDA 15'04.067
Isaac VIÑALES SPA LAMBRETTA 5'48.275
Louis ROSSI FRA APRILIA 2'57.070
Indianapolis: vincono Pedrosa, Elias e Terol
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