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Motogp
GP e luce artificiale. Che senso ha?
di Luigi Rivola
il 06/03/2008 in Motogp
Uno spreco enorme per niente, anzi per peggiorare la sicurezza, visto che si tratterà di correre in una situazione anomala rispetto agli altri Gran Premi. La ricerca convulsa dello spettacolo attraverso la sua degenerazione
Una volta pensavo che il mio desiderio inappagato nella vita sarebbe stato provare a pilotare un caccia F 104. Adesso che gli F 104 on ci sono più, sostituiti dagli F 16, penso a come sarà triste la mia esistenza senza aver visto il GP del Qatar 2008 in notturna.
Sopravviverò? Sì, perché la mia tempra è forte, ma mi sarò perso un capitolo fondamentale della storia del motociclismo agonistico.
Sopravviverò? Sì, perché la mia tempra è forte, ma mi sarò perso un capitolo fondamentale della storia del motociclismo agonistico.
L'unica mia consolazione è che nel volgere di pochi anni questi maghi dello spettacolo, così abili nel trasformare un evento serio e di per sé coinvolgente in una specie di barzelletta, proseguendo su questa strada inventeranno chissà che cosa per non annoiare i loro seguaci: magari una corsa al buio sull'olio...
Il sogno dell'F16 rimane, quello della corsa in notturna in Qatar invece, spero lo abbiate già capito, non è un sogno, ma un incubo.
Perché simili abomini? Cui prodest? I piloti non ci guadagnano nulla (non credo proprio che abbiano ricevuto una gratifica per correre con la luce artificiale); gli organizzatori nemmeno: in Qatar le tribune sono vuote di giorno e non si riempiranno di notte. Ci sarà maggior seguito televisivo in ambito internazionale? Può darsi, ma non sarà altro che una conferma di degenerazione culturale.
Questi perversi eccessi esaltano i peggiori aspetti del consumismo, ossia del nostro sistema, che personalmente penso che abbia anche tanti aspetti positivi degni di essere messi a fuoco. Che senso ha correre di notte illuminando la pista con potentissimi e "ultraspreconi" fari, quando basterebbe correre di giorno come si fa ovunque, salvaguardando anche meglio la sicurezza?
Le corse non sono e non devono essere pagliacciate.
Arriveremo alle corse al buio totale coi cruscotti delle moto in braille? Ma chi ha avuto queste belle pensate? Davvero si ritiene che per incrementare l'audience occorrano idee di questo genere? E la Federazione Internazionale è d'accordo?
A tanti miei colleghi alla perenne e affannosa ricerca del "personaggio" e dello "spettacolo" tutto questo piacerà. A me no. Mi rifiuto di mandare il cervello all'ammasso e ripeto: che senso ha correre al buio illuminato da lampade costose e di altissimo consumo in un posto in cui una cosa che certamente non manca mai – oltre al petrolio – è il sole?
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