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Motogp
Capirossi: "Ringiovanito di 15 anni"
di Marco Masetti
il 23/01/2008 in Motogp
Il passaggio alla Suzuki ha dato nuovo entusiasmo all'italiano che ha le mani piagate per il tanto provare. "La moto è bellissima e i giapponesi molto reattivi"
Capirossi: "Ringiovanito di 15 anni"
Sepang (Malesia) - L'errore ci sta, complice il rincoglionimento da fuso orario… Imbocco il box Ducati per salutare Loris Capirossi. Ci sta, dopo tanti anni, invece il veterano è vestito di azzurro puffo (lo sponsor Rizla) e abita alla Suzuki. Faremo l'abitudine anche a questo, naturalmente. A fine turno il ragazzo di Borgo Rivola esce dal box e, miracolo, parla. Non che prima fosse muto, ma quando era alla Ducati era costretto a recitare frasi di circostanza, problema che adesso non si pone minimamente.
Del resto la Suzuki ha sempre avuto fama di squadra molto aperta sotto il profilo delle dichiarazioni dei piloti. Solo così si spiega un comunicato ufficiale di qualche tempo fa nel quale Hopkins dichiarava: "Today I've ride like a pussy", tradicibile in "oggi ho guidato come una fighetta"!
Loris debutta così: "Dopo i primi test con la Suzuki ho detto che la moto nuova non mi piaceva e loro, in un mese e mezzo, mi hanno proposto tre carene diverse, un numero imprecisato di telai e forcelloni e una gestione elettronica secondo le mie richieste.
Loris debutta così: "Dopo i primi test con la Suzuki ho detto che la moto nuova non mi piaceva e loro, in un mese e mezzo, mi hanno proposto tre carene diverse, un numero imprecisato di telai e forcelloni e una gestione elettronica secondo le mie richieste.
Pensavo che gli italiani fossero i più reattivi, ma questi della Suzuki sono ancora più rapidi! Abbiamo fatto un lavoro di scrematura scegliendo la carena migliore, e il comportamento del motore lavorando sulla gestione elettronica. Un passo alla volta, ma andiamo davvero molto bene".
- L'elettronica è importante: tu che richieste hai fatto?
"Ho chiesto una gestione su misura e il traction control che prima non avevano".
- Hai fatto la stessa richiesta che facevi alla Ducati?
"Malizioso… Diciamo che il motore nuovo, che era un po' aggressivo, adesso è più dolce. La base di partenza è una centralina messa a punto dai collaudatori nella pista di prova in Giappone e per ora va bene così, antispin compreso".
- Cosa ti ha colpito della nuova Suzuki?
"E' bellissima e costruita benissimo. Penso che qualunque meccanico saprebbe smontarla e rimontarla senza bisogno di istruzioni particolari. Ogni cosa è al suo posto, molto razionale. Per un appassionato come me, si tratta di una moto che da gusto, anche solo a guardarla".
- Va più piano della Ducati?
"Non ci siamo ancora incontrati sul dritto, ma di potenza ne ha, eccome. Diciamo che va forte".
- Quanto a morale, come ti senti?
"Ringiovanito di 15 anni in poche settimane: mi sono buttato d'impegno e alla fine ho le mani piagate. E dire che fisicamente sono in gran forma. Il problema è che non puoi allenare le mani". - Ti senti il capitano della Suzuki?
"No, sono in una squadra dove c'è anche Chris (Vermeulen) e anche lui è forte. Ci aiutiamo molto a provare cose diverse, per fortuna abbiamo idee molto simili e quello che va bene a me, piace anche a lui e viceversa".
- Cos'è la Ducati per te adesso?
"Dimenticata! No, non è giusto dire questo, sono stati anni fantastici con loro e anche nell'ultima stagione ho fatto ottimi risultati, non dimentichiamolo. Se vogliamo far confronti, posso dire che hanno motori diversi e non solo per l'angolo della V più aperto nel motore Ducati rispetto al nostro. La Ducati fa più giri e forse è più potente, noi forse ne abbiamo meno, ma il motore è rotondo e ha coppia: diciamo che la Suzuki si guida meglio. Però adesso penso che domani c'è da provare un nuovo telaio e modifiche elettroniche. E in più ci sono leveraggi e forcelloni. Accidenti, come lavorano alla Suzuki!".
- L'elettronica è importante: tu che richieste hai fatto?
"Ho chiesto una gestione su misura e il traction control che prima non avevano".
- Hai fatto la stessa richiesta che facevi alla Ducati?
"Malizioso… Diciamo che il motore nuovo, che era un po' aggressivo, adesso è più dolce. La base di partenza è una centralina messa a punto dai collaudatori nella pista di prova in Giappone e per ora va bene così, antispin compreso".
- Cosa ti ha colpito della nuova Suzuki?
"E' bellissima e costruita benissimo. Penso che qualunque meccanico saprebbe smontarla e rimontarla senza bisogno di istruzioni particolari. Ogni cosa è al suo posto, molto razionale. Per un appassionato come me, si tratta di una moto che da gusto, anche solo a guardarla".
- Va più piano della Ducati?
"Non ci siamo ancora incontrati sul dritto, ma di potenza ne ha, eccome. Diciamo che va forte".
- Quanto a morale, come ti senti?
"Ringiovanito di 15 anni in poche settimane: mi sono buttato d'impegno e alla fine ho le mani piagate. E dire che fisicamente sono in gran forma. Il problema è che non puoi allenare le mani". - Ti senti il capitano della Suzuki?
"No, sono in una squadra dove c'è anche Chris (Vermeulen) e anche lui è forte. Ci aiutiamo molto a provare cose diverse, per fortuna abbiamo idee molto simili e quello che va bene a me, piace anche a lui e viceversa".
- Cos'è la Ducati per te adesso?
"Dimenticata! No, non è giusto dire questo, sono stati anni fantastici con loro e anche nell'ultima stagione ho fatto ottimi risultati, non dimentichiamolo. Se vogliamo far confronti, posso dire che hanno motori diversi e non solo per l'angolo della V più aperto nel motore Ducati rispetto al nostro. La Ducati fa più giri e forse è più potente, noi forse ne abbiamo meno, ma il motore è rotondo e ha coppia: diciamo che la Suzuki si guida meglio. Però adesso penso che domani c'è da provare un nuovo telaio e modifiche elettroniche. E in più ci sono leveraggi e forcelloni. Accidenti, come lavorano alla Suzuki!".
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