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Motogp
Test Sepang 3: tempone di Hayden
il 13/02/2004 in Motogp
2'02'041! L'americano con la Honda ufficiale conclude la prima tornata di test privati in Malesia con un crono incredibile. Poi, attaccatissimi, Biaggi, Gibernau, Edwards. Quinto tempo per Rossi 'appiedato' dal nuovo motore. Pista malese ancora ostica

Nicky Hayden, l'ex scudiero di Rossi e oggi, in pratica, prima guida della Honda
Sepang (Malesia) - E' da un pezzo che vi diciamo che la Honda fa paura e continueremo a farlo, specie dopo aver visto in azione Nicky Hayden. Il ragazzo americano pianta il tempone la mattina alle 9 e mezzo con l'asfalto a 30 gradi e tutti a dire che rispetto al pomeriggio quando i gradi sono almeno 25 di più è facile.
Ma scendere dalle parti dei 2 e 2 (secondo molti cronometraggi artigianali Nicky è a 2' 01" e 999) è roba da fantascienza o giù di li. Comunque la tribù Honda ha anche fatto di meglio: come sempre, a fine turno, con la seconda moto uscita dal box a zero chilometri, Max Biaggi piazza un altro crono da paura, mentre Sete Gibernau che è poco lontano, mette in fila una raffica di giri che, pensando alla gara, significa vittoria quasi certa, mentre, a un soffio, c'è anche Colin Edwards a conferma che il team di Fausto Gresini è la squadra che coralmente fa di più con due punte di altissimo livello. E stiamo parlando di gente divisa da mezzo secondo dalla vetta, non da una vita.
In questo senso acquista una particolare luce il risultato di Valentino Rossi che è a sette decimi dal suo ex scudiero Hayden con la nuova moto dotata di motore quattro valvole e scoppi ravvicinati. Fin che è rimasta in pista la Yamaha numero 46 ha fatto vedere buone cose, ma anche una carenza di cavalli che, tanto per capirsi, la faceva staccare sul dritto dalla Ducati di circa 15 orari. Poi il motore ha esalato l'ultimo respiro e Vale è andato in pista da spettatore a vedere gli altri. Anche lui avrà le sue paure per il futuro (quasi come chi scrive, appena rientrato dal circuito in auto con Abe: se il giapponese andasse forte in pista come va su strada sarebbe sempre sul podio!!!!).
La superiorità Honda è confermata anche da Makoto Tamada, sesto con la 211 gommata Bridgestone, che va forte nonostante abbia disputato il turno con la febbre a causa di un attacco influenzale. Solo Alex Barros è indietro, ma questo lo sapevamo già: il brasiliano è alle prese con una convalescenza in moto, quindi si limita solo a riprendere il passo giusto senza forzare.
Fa piacere vedere Carlos Checa lottare per non restare indietro. Lui il motore nuovo non ce l'ha e accusa solo tre decimi da Rossi (che di classe ne ha di più): buon segno, vuol dire che il Toro ha ritrovato orgoglio e motivazioni.
Chi i temponi non li ha fatti e veleggia a un secondo e mezzo da Hayden è Loris Capirossi con la Ducati, con Bayliss che gira su crono molto simili. Parlare di delusione Ducati sarebbe ingiusto e per tanti motivi. Ad esempio la moto è alla prima uscita vera dopo la sgambata di Guareschi a Valencia, poi la pista malese è tradizionalmente ostica alle rosse. Come non bastasse, la Michelin ha deciso che anche Troy e Loris avranno i pneumatici 16.5 e qui iniziano i problemi... Capirex non ama queste gomme che rendono agile la moto ma che gli tolgono confidenza nel veloce. Come non bastasse, gli hanno fatto provare una raffica di soluzioni diverse mandando un po' in tilt il pilota, peraltro come onestamente ammesso, imitato anche da Bayliss. Ora la Ducati deve lavorare su due fronti: far crescere la bellissima Desmosedici GP4 e, al tempo stesso accordarla alle nuove gomme che Honda e Yamaha hanno già metabolizzato. Un bel casino che forse verrà risolto in Australia a Phillip Island dove si girerà il 17, 18 e 19 febbraio, tracciato amatissimo da moto e piloti di Borgo Panigale.
Scendendo in basso, si trova Akiyoshi, cicciottello ma grintoso tester Suzuki che conferma le buone doti della rinnovata V4 giapponese. Alla squadra però manca un pilota di punta con Roberts e Hopkins in infermeria. Lavilla è volenteroso, ma deve ancora abituarsi al passo delle MotoGp.
Altri ex Superbike che non vanno troppo bene sono quelli del Team D'Antin, Hodgson e Xaus con le Ducati 2003. Oggi meno guai tecnici, ma i due si devono ancora sintonizzare con le nuove moto che confermano, una volta di più che le Ducati non amano Sepang. Strani i caratteri: Hodgson ha una flemma da gentiluomo di campagna inglese, mentre il caliente Xaus sembra morso dalla tarantola. Ha ragione il team manager quando dice che il suo vero compito è armonizzare i due e trovare il bandolo della matassa. E' probabile il miglioramento a Phillip Island, pista che i due conoscono bene.
Chiudono la fila le Aprilia e qui il discorso si fa complesso. L'ingegner Witteveen è fiducioso e crede che il metodo di lavoro trovato sia giusto, però i tempi non ci sono: tre secondi e passa sono molti, senza scherzi. Onestamente aggiungiamo che McWlliams caduto ieri e colpito alla schiena dalla moto ha una costola incrinata e soffre per una forte contusione (però ha guidato stringendo i denti tutto il giorno). Quindi il vecchio Jeremy più di tanto non poteva fare. Byrne, in compenso è ancora acerbo, però è molto volenteroso e si è fatto oltre 60 giri senza fiatare e cadere. Secondo noi siamo indietro, e il fatto che si sia fatto meglio di quanto fatto da Edwards nelle qualifiche del Gp dello scorso anno, non è una giustificazione sufficiente. Nella MotoGp di oggi è difficile fare meglio delle Honda (che sono sei) Ducati e Yamaha sono in crescita, quindi sarà dura trovare la zona punti. Nel dubbio crediamo a Jan e aspettiamo, ai test Irta di marzo, novità e piloti più in palla.
Marco Melandri vive un'altra giornata opaca. Dal suo box fanno sapere che a fine turno, quando era già uscita la bandiera, Marco ha sparato il giro buono. Vero, lo abbiamo visto, ma si trattava pur sempre di un 2'04"5, onesto, ma nulla di più. L'obiettivo della sua squadra è evitare che Macio vada giù di morale. Ma tutti i torti non li deve avere, visto che Abe (quello che per strada guida come un criminale) fa peggio di lui di mezzo secondo e dichiara che per loro qualcosa di nuovo ci sarà solo e forse, alla prima gara. In casa Yamaha si lavora solo per uno e lo sanno tutti.
I TEMPI DELLA TERZA GIORNATA
(2'02"585 Biaggi nei test di Sepang del 22 gennaio 2004
2'02"750 Rossi nei test di Sepang del 26 gennaio 2004)
Hayden (Honda) 2'02"041
Biaggi (Honda) 2'02"108
Gibernau (Honda) 2'02"496
Edwards (Honda) 2'02"597
Rossi (Yamaha) 2'02"746
Tamada (Honda) 2'02"962
Checa (Yamaha) 2'03"100
Capirossi (Ducati) 2'03"530
Bayliss (Ducati) 2'03"554
Barros (Honda) 2'03"558
Akiyoshi (Suzuki) 2'03"792
Itoh (Honda) 2'04"076
Nakano (Yamaha) 2'04"625
Hodgson (Ducati) 2'04"674
Melandri (Yamaha) 2'04"753
Lavilla (Suzuki) 2'04"756
Hofmann (Kawasaki) 2'04"817
Xaus (Ducati) 2'04"929
Abe (Yamaha) 2'05"059
Byrne (Aprilia) 2'05"150
McWilliams (Aprilia) 2'06"574
Pitt (moriwaki) 2'06"912
Watanabe (Suzuki SBK) 2'07"705
In questo senso acquista una particolare luce il risultato di Valentino Rossi che è a sette decimi dal suo ex scudiero Hayden con la nuova moto dotata di motore quattro valvole e scoppi ravvicinati. Fin che è rimasta in pista la Yamaha numero 46 ha fatto vedere buone cose, ma anche una carenza di cavalli che, tanto per capirsi, la faceva staccare sul dritto dalla Ducati di circa 15 orari. Poi il motore ha esalato l'ultimo respiro e Vale è andato in pista da spettatore a vedere gli altri. Anche lui avrà le sue paure per il futuro (quasi come chi scrive, appena rientrato dal circuito in auto con Abe: se il giapponese andasse forte in pista come va su strada sarebbe sempre sul podio!!!!).
La superiorità Honda è confermata anche da Makoto Tamada, sesto con la 211 gommata Bridgestone, che va forte nonostante abbia disputato il turno con la febbre a causa di un attacco influenzale. Solo Alex Barros è indietro, ma questo lo sapevamo già: il brasiliano è alle prese con una convalescenza in moto, quindi si limita solo a riprendere il passo giusto senza forzare.
Fa piacere vedere Carlos Checa lottare per non restare indietro. Lui il motore nuovo non ce l'ha e accusa solo tre decimi da Rossi (che di classe ne ha di più): buon segno, vuol dire che il Toro ha ritrovato orgoglio e motivazioni.
Chi i temponi non li ha fatti e veleggia a un secondo e mezzo da Hayden è Loris Capirossi con la Ducati, con Bayliss che gira su crono molto simili. Parlare di delusione Ducati sarebbe ingiusto e per tanti motivi. Ad esempio la moto è alla prima uscita vera dopo la sgambata di Guareschi a Valencia, poi la pista malese è tradizionalmente ostica alle rosse. Come non bastasse, la Michelin ha deciso che anche Troy e Loris avranno i pneumatici 16.5 e qui iniziano i problemi... Capirex non ama queste gomme che rendono agile la moto ma che gli tolgono confidenza nel veloce. Come non bastasse, gli hanno fatto provare una raffica di soluzioni diverse mandando un po' in tilt il pilota, peraltro come onestamente ammesso, imitato anche da Bayliss. Ora la Ducati deve lavorare su due fronti: far crescere la bellissima Desmosedici GP4 e, al tempo stesso accordarla alle nuove gomme che Honda e Yamaha hanno già metabolizzato. Un bel casino che forse verrà risolto in Australia a Phillip Island dove si girerà il 17, 18 e 19 febbraio, tracciato amatissimo da moto e piloti di Borgo Panigale.
Scendendo in basso, si trova Akiyoshi, cicciottello ma grintoso tester Suzuki che conferma le buone doti della rinnovata V4 giapponese. Alla squadra però manca un pilota di punta con Roberts e Hopkins in infermeria. Lavilla è volenteroso, ma deve ancora abituarsi al passo delle MotoGp.
Altri ex Superbike che non vanno troppo bene sono quelli del Team D'Antin, Hodgson e Xaus con le Ducati 2003. Oggi meno guai tecnici, ma i due si devono ancora sintonizzare con le nuove moto che confermano, una volta di più che le Ducati non amano Sepang. Strani i caratteri: Hodgson ha una flemma da gentiluomo di campagna inglese, mentre il caliente Xaus sembra morso dalla tarantola. Ha ragione il team manager quando dice che il suo vero compito è armonizzare i due e trovare il bandolo della matassa. E' probabile il miglioramento a Phillip Island, pista che i due conoscono bene.
Chiudono la fila le Aprilia e qui il discorso si fa complesso. L'ingegner Witteveen è fiducioso e crede che il metodo di lavoro trovato sia giusto, però i tempi non ci sono: tre secondi e passa sono molti, senza scherzi. Onestamente aggiungiamo che McWlliams caduto ieri e colpito alla schiena dalla moto ha una costola incrinata e soffre per una forte contusione (però ha guidato stringendo i denti tutto il giorno). Quindi il vecchio Jeremy più di tanto non poteva fare. Byrne, in compenso è ancora acerbo, però è molto volenteroso e si è fatto oltre 60 giri senza fiatare e cadere. Secondo noi siamo indietro, e il fatto che si sia fatto meglio di quanto fatto da Edwards nelle qualifiche del Gp dello scorso anno, non è una giustificazione sufficiente. Nella MotoGp di oggi è difficile fare meglio delle Honda (che sono sei) Ducati e Yamaha sono in crescita, quindi sarà dura trovare la zona punti. Nel dubbio crediamo a Jan e aspettiamo, ai test Irta di marzo, novità e piloti più in palla.
Marco Melandri vive un'altra giornata opaca. Dal suo box fanno sapere che a fine turno, quando era già uscita la bandiera, Marco ha sparato il giro buono. Vero, lo abbiamo visto, ma si trattava pur sempre di un 2'04"5, onesto, ma nulla di più. L'obiettivo della sua squadra è evitare che Macio vada giù di morale. Ma tutti i torti non li deve avere, visto che Abe (quello che per strada guida come un criminale) fa peggio di lui di mezzo secondo e dichiara che per loro qualcosa di nuovo ci sarà solo e forse, alla prima gara. In casa Yamaha si lavora solo per uno e lo sanno tutti.
I TEMPI DELLA TERZA GIORNATA
(2'02"585 Biaggi nei test di Sepang del 22 gennaio 2004
2'02"750 Rossi nei test di Sepang del 26 gennaio 2004)
Hayden (Honda) 2'02"041
Biaggi (Honda) 2'02"108
Gibernau (Honda) 2'02"496
Edwards (Honda) 2'02"597
Rossi (Yamaha) 2'02"746
Tamada (Honda) 2'02"962
Checa (Yamaha) 2'03"100
Capirossi (Ducati) 2'03"530
Bayliss (Ducati) 2'03"554
Barros (Honda) 2'03"558
Akiyoshi (Suzuki) 2'03"792
Itoh (Honda) 2'04"076
Nakano (Yamaha) 2'04"625
Hodgson (Ducati) 2'04"674
Melandri (Yamaha) 2'04"753
Lavilla (Suzuki) 2'04"756
Hofmann (Kawasaki) 2'04"817
Xaus (Ducati) 2'04"929
Abe (Yamaha) 2'05"059
Byrne (Aprilia) 2'05"150
McWilliams (Aprilia) 2'06"574
Pitt (moriwaki) 2'06"912
Watanabe (Suzuki SBK) 2'07"705

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