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Trofeo Scrambler e Special, buona la prima!
Un nostro inviato speciale è andato a curiosare alla prima gara di un nuovo campionato off-road dove moderne scrambler e romantiche vintage tassellate sono le protagoniste e... ha vinto!
Pensate a quante moto oggi portano nel loro nome la magica parola “Scrambler”. Dalle Ducati alle nineT di BMW, dalle Triumph alle Moto Morini, alle Mash Five Hundred. E di sicuro ce ne dimentichiamo qualcuna. Senza contare alle tante moto che senza ostentare la magica parola, sono “scrambler dentro”. Stilose, romantiche e con una vaga vena off-road. Immaginate di metterle tutte in una gara, buttando nel mucchio anche qualche special e qualche vecchia endurona. Ecco il neonato Trofeo Moto Scrambler&Special, pensato con l’obiettivo di divulgare i due verbi più belli del mondo del fuoristrada: divertire e condividere. Percorsi non estremi, quindi, adeguati alla tipologia di moto. Si tratta comunque di gare vere e proprie, con tanto di Prove Speciali e di abilità, fettucciati, Controlli Orari.
Noi di Dueruote ci siamo andati proprio come ogni appassionato che abbia voglia di partire in moto, zaino in spalla con l’occorrente e via verso la gara! Unica differenza... una volta arrivati, troviamo i ragazzi di SWM con la loro Six Days 440 ad attenderci, per fornirci i documenti della moto per le classiche operazioni di iscrizione, punzonatura e parco chiuso.
Quello che ci aspettavamo, abbiamo trovato: nel paddock un’atmosfera easy, appassionati veri e moto di tipologie ben differenti. Vediamole.
Le categorie
Nella categoria “Moto Scrambler” sono ammessi i moderni motocicli definiti Scrambler dalle Case costruttrici, con sospensioni di serie. Classe Light fino a 500 cc, Heavy oltre 500. Nella “Moto Special” corrono invece moto riviste con sostanziali modifiche. Anche qui le dimensioni dei cerchi devono essere come da libretto. E poi ci sono le “Old Style”, moto immatricolate fino al 1992 compreso, con doppio ammortizzatore o monoammortizzatore laterale (per ammettere le varie BMW R80/100 G/S). Sono escluse le moto specialistiche da Regolarità ed Enduro. Qualunque sia la categoria, le dimensioni dei cerchi devono rimanere come da libretto.
Diario di gara
Ore 9.30 partenza della gara da svolgersi con un tempo massimo di 1 ora e 45 minuti a giro. Per primo parte il presidente della Federazione Motociclistica italiana Giovanni Copioli, pilota di Motorally, presente ed entusiasta di testare questa nuova formula di gara per capirne le potenzialità, seguito dal nostro (per oggi) compagno di team SWM Franco Gualdi, campione della Regolarità dei tempi d’oro e coordinatore del Comitato Enduro della FMI.
Pronti? Via! Risaliamo la collina per strade asfaltate fino alla prova speciale su erba in contropendenza dove i partecipanti spremono tutto il possibile e l’impossibile dai motori. Qualche risata goliardica e piloti che fanno il tifo per i loro avversari danno la dimensione umana del trofeo. Insomma, c’è voglia di dare gas perché la gara è sempre gara, ma soprattutto di divertirsi.
La Speciale si ripeterà sei volte, ovvero due a giro, una in senso orario e una in senso antiorario. Uscendo dal fettucciato inizia la parte più bella per gli appassionati: un giro di circa 40 km tra asfalto, strade bianche, mulattiere, guadi e sentieri immersi nei colli piacentini, dove a tratti si può godere di magnifici paesaggi e fermarsi anche a fare qualche foto ricordo, visto che i tempi di Controllo Orario son fatti apposta per esser blandi e alla portata di tutti. Da fuoristradisti (l’autore del pezzo è un habitué dell’off-road, ndr), apprezziamo tutto il percorso, comprese alcune mulattiere forse un po’ al limite dello spirito soft della competizione data la loro difficoltà: tratti in salita e discesa con sassi piantati e mossi. Risultano comunque fattibili a passo lento... visto che tutti arrivano al traguardo.
Un salto nel tempo
La Six Days nell’immagine richiama le famose antenate che spopolavano nelle gare off-road degli Anni 70 e 80. In realtà è una tranquilla, fatta per godere dei suoi 30 CV per andare a spasso in città o tra stradine di campagna. Ma non va sottovalutata. Perché il suo monocilindrico raffreddato ad aria ha buoni bassi per tirarci fuori dalle curve e arrampicarsi tra i sassi. E il semplice telaio in tubi, sano nelle geometrie, dà sicurezza. Sospensioni e freni non sono certo racing, ma non lo sono nemmeno su molte delle nostre dirette rivali. Ed è così che strapazzando la 440, battagliando con i nostri rivali fino all’ultima speciale, alla fine ci ritroviamo primi di Classe e Assoluta. Sì, insomma abbiamo vinto!
Secondo nell’Assoluta è Mauro Ballardin su una fascinosa boxer BMW d’annata. Secondo di classe il nostro compagno Gualdi, assente dalle gare da ben 27 anni ma sempre pronto a far vedere di che pasta è fatto, come del resto Copioli, con cui a fine gara riflettiamo un po’: “Mi ritengo soddisfatto di questo inizio - sorride stanco ma soddisfatto il presidente della FMI - penso che questa gara la possiamo considerare la numero zero, il punto da cui partire per creare un qualcosa di buono, ad esempio facendo alcune piccole varianti sul percorso, inserendo più strade bianche, facendo meno km a giro e magari un giro in più per far gustare appieno senza troppi sforzi la manifestazione ai partecipanti, permettendo di fare due ulteriori speciali per divertirsi e dare un tocco di agonismo. Che, diciamolo, non guasta mai”. Siamo d’accordo, la base c’è e di sicuro si andrà a migliorare.
Il calendario Trofeo Scrambler e Special
Dopo le premiazioni non manca il buffet, organizzato (come tutta la gara del resto) dai ragazzi del MC Chieve. Bravi. Il Trofeo Moto Special&Scramber torna il 14-15 luglio a Scandiano (RE) e il 3-4 novembre a Santa Luce (PI). Di sicuro c’è già chi pensa anche all’anno prossimo.
Insomma, avrete tempo di mettervi in garage e nelle lunghe serate invernali preparare la vostra moto. Mi raccomando, che sia comoda, che sia affidabile, che sia una special con i tasselli. Di quelle che vanno tanto di moda adesso, e che è giunto il momento di sporcare, per una buona causa.
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