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Moto Parilla Trilix: la prova!
Abbiamo provato la nuova Trilix un'e-bike pieghevole con telaio a traliccio che non passa inosservata, per muoversi comodi e veloci in città (e non solo) con un tocco di stile
È un nome storico per gli appassionati quello di Moto Parilla, Casa motociclistica nata a Milano nel 1946 che dal 2017 ha ripreso l’attività con le e-bike, come la futuristica Carbon e la pieghevole Trilix.
Entrambi i modelli di e-bike Moto Parilla oggi a catalogo fanno del design un loro punto forte: la Carbon si caratterizza per un telaio in carbonio e alluminio con sospensione posteriore cantilever e forcella a parallelogramma, mentre la Trilix è una e-bike pieghevole con telaio a traliccio in alluminio, scelto non solo per motivi tecnici, ma anche per il forte legame con la tradizione telaistica delle moto italiane, come la prima Ducati Monster per citare un modello iconico della storia motociclistica italiana. La Trilix ha non solo un design che si ispira alla tradizione italiana, ma è anche progettata e (quasi interamente) prodotta in Italia, con le uniche ovvie eccezioni di alcuni componenti provenienti da aziende estere.
IL TELAIO
Il telaio a traliccio in alluminio è composto da due elementi principali collegati al centro da un robusto perno di rotazione che permette di piegare la Trilix in due per un trasporto più agevole e per facilitare la vita di chi vuole parcheggiarla in casa o ufficio o semplicemente per salire in ascensore o su un treno. Sono pieghevoli anche i pedali e chiaramente il manubrio, con un meccanismo tipico di questa tipologia di bici, grazie ad una leva a sgancio rapido con blocco di sicurezza. Il motore è centrale con batteria alloggiata in una borsa impermeabile nella culla a traliccio anteriore. È prevista una duplice scelta all’acquisto per il formato delle ruote, che possono essere da 20” di diametro per 2,00” di larghezza, come sulla bici del nostro test, oppure da 16” Plus, più piccole di diametro, ma molto più larghe, con una maggiore impronta a terra per affrontare ad esempio più tranquillamente le rotaie nei contesti cittadini. La bici completa in versione Classic, senza accessori extra, pesa 19,5 kg, un peso tutto sommato abbastanza contenuto per qualche manovra di sollevamento della bici quando necessaria.
Il telaio a traliccio è stato scelto non solo per motivi tecnici, ma anche per il forte legame con la tradizione telaistica delle moto italiane, come la prima Ducati Monster
LA DOTAZIONE
La trasmissione, sul modello Vip del nostro test, è una Enviolo a variazione continua che abbiamo già imparato a conoscere su altre e-bike (la Trilix Classic utilizza una trasmissione sempre interna al mozzo, ma a tre rapporti): il comando al manubrio è di tipo rotante e aziona il meccanismo interno al mozzo posteriore in versione Trekking con un intervallo di rapporti del 380%, compreso fra 0,5 e 1,9. Una corona anteriore da 52 denti trasmette la spinta alla ruota posteriore tramite una tradizionale catena, soluzione che richiede una maggiore attenzione dal punto di vista della pulizia e della lubrificazione rispetto alla cinghia, spesso usata con i cambi interni al mozzo. Sia la forcella che il cannotto reggisella sono ammortizzati per offrire un maggiore confort sulle strade cittadine o se dovessimo eventualmente affrontare qualche leggero sterrato. I freni sono dei Tektro idraulici con dischi da 160 mm e pinze a due pistoncini, con una potenza perfetta per fermare la Trilix in spazi piuttosto contenuti. Vengono fornite le luci anteriore e posteriore della Spanninga da montare su un supporto anteriore quella frontale e sul cannotto reggisella con una fascia elastica la posteriore, non eccessivamente potenti, ma sufficienti per farsi vedere in città. La luce anteriore si può montare anche sul manubrio nel caso si voglia acquistare il portapacchi anteriore che utilizza lo stesso supporto della luce.
MOTORE E BATTERIA
Il motore centrale è un Bofeili con sensore di coppia, potenza di 250W e coppia massima di 75 Nm. Si abbina a una batteria molto compatta con un packaging specifico per Moto Parilla, per alloggiarla nella culla anteriore del telaio a traliccio dentro ad una borsa impermeabile in Cordura: le celle sono delle 21700 di LG, la batteria funziona con tensione di 36 V e ha una capacità di 15 Ah/540Wh. Il comando al manubrio con display integrato per l’assistenza elettrica è molto compatto, minimale quasi, con un tasto di accensione/spegnimento, un altro per scorrere le informazioni disponibili e l’ultimo per variare la quantità di assistenza fra i cinque livelli disponibili, indicati da cinque piccole frecce, ma non identificati dai classici nomi come Eco o Turbo come in genere si usa.
Il motore centrale Bofeili da 250W e coppia massima di 75 Nm si abbina a una batteria da 15 Ah/540Wh con un packaging specifico per Moto Parilla, per alloggiarla nella culla anteriore del telaio a traliccio dentro ad una borsa impermeabile in Cordura
MOTO PARILLA TRILIX: PRIMA DELLA PROVA
Con il suo design prima di tutto, la Moto Parilla Trilix ha attirato molti sguardi e domande in giro per la città, siamo stati fermati più volte per sapere qualcosa in più su marca, modello e altre caratteristiche tecniche, insomma, la Trilix non passa inosservata. La bici viene consegnata con la ruota anteriore e il cannotto reggisella da montare, e con la batteria da inserire nella borsa centrale e collegare a un cavo per alimentare il motore, l’assemblaggio è facilissimo e non ha richiesto particolari conoscenze tecniche.
Abbiamo subito preso confidenza con il sistema che consente di piegarla per capire come trasportare la bici in macchina o in ascensore: la procedura è veloce e può essere utile, a seconda dello spazio disponibile, sfilare il cannotto reggisella per renderla ancora più compatta, perché altrimenti diventa soprattutto più bassa, ma non si compatta troppo in lunghezza. Lo abbiamo fatto ad esempio per metterla nel bagagliaio della macchina, mentre per spingerla a mano una volta piegata è sempre utile lasciare la sella al suo posto perché funge da maniglia per sostenere la bici. Una volta piegata bisogna sempre avere l’accortezza di far avanzare la bici solo sulla ruota anteriore perché se si appoggia anche la posteriore i pedali tendono a ruotare e possono impattare sul telaio, ma questo è un problema tipico delle pieghevoli in cui la ruota posteriore, quando ruota indietro trasportando la bici da piegata, fa ruotare anche i pedali. Un piccolo problema specifico della Moto Parilla Trilix è invece relativo al manubrio che quando è piegato si aggancia al telaio con un supporto non molto stabile e quindi a volte si sgancia mentre si trasporta la bici piegata.
MOTO PARILLA TRILIX: LA PROVA
Salire e scendere dalla bici è piuttosto agevole vista la compattezza del telaio, non proprio uno step-through, ma certamente abbastanza basso da agevolare le manovre in questo senso. La posizione di guida è comoda con il busto piuttosto eretto e la bici è da subito abbastanza maneggevole, soprattutto considerando il manubrio non troppo largo tipico delle bici pieghevoli.
Il motore Bofeili con i suoi 75 Nm di coppia spinge bene fin dalle prime pedalate con un ritardo praticamente impercettibile, e la praticità del cambio a variazione continua Enviolo è sempre un grande vantaggio per cambiare marcia anche senza smettere di pedalare o addirittura da fermi, arrivando ad esempio al semaforo ancora con un rapporto più lungo per poi scalare una volta che ci si è fermati. L’intervallo di rapporti è abbastanza ampio, ma se si superano i 25 km/h, cioè quando il motore stacca, a volte ci siamo trovati a pedalare a frequenze un po’ elevate.
L'AUTONOMIA
L’autonomia si è dimostrata elevata grazie ai 540 Wh della batteria, con un utilizzo giornaliero di una decina di km è possibile ricaricare la bici tranquillamente ogni due settimane se non si esagera con l’assistenza o poco più spesso se lasciamo lavorare di più il motore, comunque non è necessario tenerla frequentemente in carica a casa o al lavoro.
I freni Tektro sono decisamente potenti, più che adeguati all’utilizzo e anche molto modulabili, veramente un bell’impianto frenante per fermare la bici sempre in sicurezza.
LA PROVA IN SINTESI
In breve, la Moto Parilla Trilix spicca per un sistema di assistenza alla pedalata molto valido, con motore potente e batteria capiente per una grande autonomia, un telaio molto ben rifinito dal design inconfondibile e una guida comoda, sicura e maneggevole, valida sia per districarsi nel traffico, sia a velocità più sostenuta. Il sistema di piegatura, pur se molto facile da utilizzare, pecca un po’ di stabilità a causa del manubrio che non sempre rimane al suo posto durante il trasporto.
ALLESTIMENTI E PREZZI
All’acquisto della Trilix si possono scegliere due allestimenti di base: Classic con cambio al mozzo a tre rapporti o la Vip con il cambio Enviolo (quella del nostro test) a variazione continua, e inoltre due pacchetti extra da abbinare a Classic e Vip che sono il Tecno o il Pratica: il pacchetto Tecno aggiunge alla dotazione di base una videocamera posteriore e un supporto portatelefono mentre il Pratica ha più spazio di carico grazie al portapacchi anteriore e alla borsa imbottita e termica. Entrambi i pacchetti, sia il Tecno che il Pratica, prevedono inoltre borraccia e portaborraccia da alloggiare sul manubrio. I colori disponibili sono quattro, Matte Black, Metallic Orange, Pearly White e Blue Aqua. Il prezzo è di 2.280 euro per la Trilix Classic, e 2.736 euro per la Trilix Vip con sovrapprezzi di 142 euro per il pacchetto Tecno e 283 euro per il Pratica. Tutte le Trilix sono ulteriormente personalizzabili con i tanti accessori in catalogo.
PREGI
Motore con spinta vigorosa
Trasmissione Enviolo a variazione continua
Autonomia
DIFETTI
Quando è piegata il manubrio non è sempre ben saldo al telaio
Batteria
Ioni di litio LG
Valore energetico: 540Wh
Capacità nominale: 15Ah
Tensione: 36V
Autonomia max 120km ca.
Tempi di ricarica (0-100%): 5h
Peso: n.d.
Caricabatteria in dotazione: 3A
Motore
Bofeili centrale
Potenza: 250W
Velocità max: 25km/h
Coppia max: ca. 75Nm
5 modalità di assistenza
Peso: n.d.
Comando al manubrio con display
Ciclistica
Materiale telaio: Alluminio
Forcella: ammortizzata in alluminio
Freni: idraulici a disco Tektro a due pistoni da 160 mm
Cambio: Enviolo a variazione continua
Trasmissione: catena
Pneumatici: CST BMX Race, 20”x2,00"
Taglie: unica
Peso bici: 19,5kg
Luci: Spanninga anteriore e posteriore
Parafanghi: opzionali
Tutto ciò che serve per muoversi agilmente in città: dalle biciclette elettriche agli scooter, dai monopattini ai mezzi in sharing. Dueruote e Quattroruote uniscono le proprie competenze per offrire una guida alla mobilità urbana nell’era post-Covid.
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