Quotazione Moto&Scooter

Cerca

Seguici con

ADV

Tutto ciò che serve per muoversi agilmente in città: dalle biciclette elettriche agli scooter, dai monopattini ai mezzi in sharing. Dueruote e Quattroruote uniscono le proprie competenze per offrire una guida alla mobilità urbana nell’era post-Covid.

Vai allo speciale
Urban Mobility

Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"

Fabio Fagnani il 12/11/2020 in Urban Mobility
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Chiudi

Intervista allo Urban Mobility Manager dell’azienda svizzera: "Abbiamo assistito a questa situazione già in altri Paesi. CI vuole tempo per far capire l'utilità di un mezzo così innovativo"

Un’azienda solida che da sempre si occupa di micromobilità e che non è arrivata alla ribalta per caso, solo per rincorrere un mercato che sta davvero sorprendendo, ma che è da sempre attenta ai dettagli, all’estetica al design, alla longevità del prodotto, all’innovazione tecnologica e non alla rincorsa della moda. Micro, società svizzera nata nel 1996 e attiva dal 2013 in questo settore, si pone come alternativa premium nel mercato dei monopattini elettrici ed è convinta che questo mercato, in Italia, sia solo all’inizio. Per capire meglio la mentalità e i progetti di Micro abbiamo fatto una chiacchierata con Lorenzo Fascina, Urban Mobility Manager dell’azienda svizzera.

 

Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"

Da dove nasce l’idea di Micro e quali sono gli obiettivi che l’azienda vuole raggiungere?

“Noi siamo nel mercato dei monopattini elettrici dal 2013, quindi siamo stati precursori in questo campo che adesso è molto battuto. La filosofia aziendale è concentrata sulla micromobilità sia per bambini che per adulti e il nostro fondatore ha avuto l’ambizione, già nel 1996 con il lancio del monopattino muscolare (a spinta), di investire in questo settore. Già all’epoca, soprattutto in Svizzera, era un mercato presente e buono mentre negli altri mercati non era molto presente questo prodotto. La nostra prima generazione (con i prodotti X1, X2, X3) si è chiusa nel 2017 quando, anche grazie alle aziende di sharing economy (Birdi, Helbiz, Lime), abbiamo iniziato a produrre i nostri monopattini anche per più mercati con le esigenze di quei paesi. Così è nata la seconda generazione con Micro Merlin che ci ha dato buonissimi risultati e da lì siamo partiti per creare un prodotto di punta, livello premium, come il Micro Explorer. Che è il nostro prodotto di punta. L’obiettivo è quello di avere tra le mani un prodotto che si possa integrare con quello che viene definito “ultimo miglio” e che si possa inserire in un utilizzo che si accosta ad auto e mezzi pubblici. L’Explorer è nato per avere un feeling ottimo, per essere durevole nel tempo, avere ottime performance, compatto e leggero”.

L’avvento delle compagnie di electric scooter sharing ha fatto da volano per i monopattini elettrici o vi ha tolto mercato?

“Direi che per noi è stato assolutamente positivo perché ha aperto un mercato nuovo. C’erano pochissime persone che utilizzavano questo tipo di veicoli nel mondo. Mentre adesso gli utenti hanno familiarizzato con questi mezzi e adesso le persone vogliono il loro monopattino adatto alle loro esigenze, customizzato per loro e soprattutto oggi con il problema della pandemia da Covid. Prima la clientela vedeva il monopattino come un mezzo per il tempo libero, poi è diventato un mezzo utilissimo per la mobilità quotidiana”.

Perché viene demonizzato dalla stampa?

“È una fase. Capita sempre in tutti i mercati. Anni fa è successo in Francia, poi in Germania e adesso in Italia. È normale, purtroppo. La verità è che spesso l’immagine viene “sporcata” dall’utilizzo improprio di alcuni utenti delle aziende sharing e i giornali cavalcano l’onda del monopattino come prodotto da evitare. Sarà un’ondata passeggera, però sicuramente esiste una parte di marketing negativo che è arrivato, ma siamo convinti che, come in altri mercati, sia passeggero. Basta solo approfondire e familiarizzare con il mezzo. Tra l’altro, i monopattini Micro sono omologati in Germania, che richiede una particolare omologazione per controllare la qualità dei mezzi, e questo garantisce che i monopattini siano sicuri. Poi sono le persone che guidano il mezzo e possono renderlo pericoloso, ma questo succede anche con un’auto, una moto, una bici, qualunque mezzo se usato impropriamente diventa pericoloso”.

 

"è una fase, quella della demonizzazione dei monopattini che oggi viviamo in italia e che abbiamo visto anche su altri mercati. passerà, come è accaduto altrove"

Ritieni sia necessario l’uso del casco per il monopattino?

“Come per la bicicletta o qualsiasi mezzo che venga utilizzato in una strada in cui ci sono le automobili è raccomandabile, anzi necessario l’uso del casco. Io ritengo che una normativa che obbliga il casco sia giusta. Noi sul nostro sito, sul manuale e sul packaging, consigliamo l’utilizzo del dispositivo di sicurezza. Sono un po’ stupito che in molti paesi europei non sia ancora obbligatorio”.

Secondo te l’utilizzo intenso di monopattini elettrici porterà a un miglioramento delle strade e all’aumento delle piste ciclabili?

“Il trend potrebbe portare a far considerare questa cosa alle amministrazioni comunali. Le percentuali indicano che sono migliaia le persone che preferiscono andare a lavoro in monopattino oppure, scendendo dalla metro, fare gli ultimi chilometri in micromobilità piuttosto che a piedi. Credo che l’utilizzo intenso di questi mezzi potrebbe portare a riconsiderare la qualità dei manti stradali delle nostre città, ma ci vorranno anni”.

Vi è stato d’aiuto il Bonus Mobilità che è stato messo in campo dal Governo?

“C’è stato un incremento delle vendite, ma c’è stata anche molta confusione. Non è stato chiaro per gli utenti come e quando utilizzarlo. Di certo ha permesso a tutti di fare un bel passo in avanti da un punto di vista di percezione. Se ne vedono di più in giro e quindi di conseguenze altre persone voglio acquistarlo. Direi che è stata una manovra di marketing più che un vero e proprio aiuto alle famiglie.“Noi siamo un’azienda svizzera che ha anche una sede in Cina dove ci sono dei nostri colleghi che è un team misto tra cinesi, italiani, tedeschi e spagnoli. Il team in Svizzera, insieme al team che si trova in Cina, seguono il design e lo sviluppo prodotto. Come detto, tra le nostre peculiarità c’è l’attenzione alla longevità del mezzo, alla durabilità ed è per questo che utilizziamo più alluminio che plastica, anche per una questione di design ed etica. Inoltre, puntiamo sulla manutenibilità, cioè fare prodotti con un ciclo di vita lungo. Il nostro monopattino se tra qualche anno ha un problema non viene sostituito, ma semplicemente viene cambiata la parte rotta o rovinata e il mezzo rimane lo stesso. Noi garantiamo la presenza di parti di ricambio (spare parts) e abbiamo una rete molto capillare di assistenza. Questo permette al cliente finale di mantenere il proprio mezzo e di sostituire solo la parte non funzionante e questo è un vantaggio per i clienti che non devono cambiare il mezzo, per il nostro brand e per non creare altri rifiuti, ad esempio. Ed è il motivo per cui il costo iniziale del nostro monopattino è più alto, perché è una fascia premium e c’è una gestione del design, del valore costruttivo e della manutenibilità che non hanno i nostri competitor”.

 

"Il bonus mobilità è stata più una mossa di marketing che un reale aiuto alle famiglie"

Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"

Parliamo di Micro Explorer che ho avuto il piacere di testare per qualche giorno. Devo dire che il feeling con il mezzo non è immediato, anche per via del freno che è molto deciso e invasivo. Il modo migliore che ho trovato per guidarlo in sicurezza è quella di decelerare con il freno motore e poi frenare con quello posteriore a “pedale” (si preme con il piede il parafango posteriore che si appoggia sulla ruota).

“L’efficacia della frenata è molto importante. Diciamo che in monopattini che hanno il motore nella ruota anteriore, come l’Explorer, la frenata più utilizzata frequentemente è quella del freno motore che consente di ridurre drasticamente la velocità del monopattino. In effetti l’Explorer ha una frenata molto incisiva, voluta soprattutto per l’omologazione in Germania in quanto è richiesto uno spazio d’arresto molto ristretto e per questa abbiamo adottato questa tipologia di frenata molto incisiva. Stiamo lavorando per andare incontro anche agli utenti che non amano questo tipo di intervento aggressivo dell’impianto frenante in modo tale che l’arresto incisivo avvenga solo alla fine della pressione della leva del freno. Il consiglio nostro è di decelerare proprio come dicevi perché la frenata corretta con l’Explorer è usando entrambi i freni. Quello posteriore, che non tutti montano, anche per risparmiare sulla costruzione del mezzo, va utilizzato e anzi è un deterrente che aiuta ad evitare una scorretta posizione in fase di frenata di emergenza (ossia con il peso troppo avanti). La posizione corretta di guida del monopattino, infatti, non è con i piedi paralleli, ma con un piede avanti alla pedana, vicino l’asta, e uno dietro leggermente appoggiato sul parafango, pronto a frenare o aiutare la sterzata”.

Come fosse uno skateboard, in sostanza?

“Esattamente, con la differenza che il busto deve essere orientato nella direzione di Marcia. Così guidi meglio, hai più manegevolezza e agilità. E soprattutto sei in controllo totale del monopattino. C’è un'attenzione particolare dietro, siamo un brand premium e abbiamo intenzione di continuare a comunicare la nostra idea sulla sicurezza e vogliamo portare sul mercato prodotti comunicati nel modo migliore per mantenere alta la nostra immagine. Abbiamo dei programmi anche per i monopattini per bambini, abbiamo delle campagne nelle scuole per insegnare ai bambini, ai ragazzini, come guidare questo tipo di veicolo che non è più pericoloso di altri. Anzi, se incontrassimo, a velocità non elevata, un ostacolo davanti di noi e non possiamo frenare, possiamo scendere dal mezzo, cosa che non puoi fare con la bicicletta, ad esempio. È un vantaggio che solo con l’informazione e l’educazione a questo mezzo è possibile conservare nel nostro bagaglio culturale”.

 

Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"

Come mai la scelta di una ruota standard, i monopattini non stanno andando verso pneumatici più grandi?

“La tendenza è quella di aumentare le dimensioni delle ruote e in effetti anche noi lo abbiamo fatto rispetto alla nostra generazione precedente. Abbiamo deciso, facendo un compromesso con la portabilità e il peso, di scegliere una ruota sopra gli 8 pollici che riteniamo che sia sufficientemente sicura, ma anche noi abbiamo in gamma, non con l’Explorer, pneumatici con dieci pollici, ma la compattezza e la portabilità sono di livello inferiore. Inoltre, le nostre ruote non sono ad aria, ma sono piene. Perché pur avendo qualche limite da un punto di vista del comfort, che però superiamo con delle ottime sospensioni - che molti nostri competitor non hanno - riteniamo che avere la gomma piena dà dei vantaggi a livello di manutenzione e di sicurezza. La gomma sgonfia in un monopattino è pericolosissima, quindi abbiamo optato per evitare sempre questa opzione e alleviando le possibili noie di stabilità, scomodità e vibrazioni sul manubrio con le sospensioni, sia anteriori che posteriori. L’Explorer, addirittura, ha la possibilità di regolare la sospensione posteriore dall’utente finale”.

Cosa ne pensa dei monopattini che vengono venduti in Italia da aziende asiatiche che promettono velocità ben superiori a quelle consentite dalla legge?

“Penso che si dovrebbe intervenire e che sono proprio quelle aziende che entrano nel mercato solo per lucrare e che non sono interessate al prodotto in sé, ma solo al business che gira dietro a quel prodotto. Inoltre, vendere questo tipo di monopattini sporca l’immagine e qui torniamo al motivo per cui spesso i monopattini elettrici vengono demonizzati. Gli importatori dovrebbero fare dei controlli dettagliati prima di vendere un prodotto che viola le regole di un paese. I nostri monopattini sono programmati per velocità' non superiori a 30km/h e comunque limitati a seconda della massima velocità' consentita dello specifico mercato in cui vengono commercializzati”.

Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"
Lorenzo Fascina (Micro): "I monopattini sono demonizzati? E' solo una fase di passaggio"

Tutto ciò che serve per muoversi agilmente in città: dalle biciclette elettriche agli scooter, dai monopattini ai mezzi in sharing. Dueruote e Quattroruote uniscono le proprie competenze per offrire una guida alla mobilità urbana nell’era post-Covid.

Torna allo speciale

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV