Keeway RKF 125: la regina del mercato

GUSTO EUROPEO

Al primo colpo d’occhio la RKF piace. Pur arrivando dal gruppo cinese QJ, (Qjian Jiang), il più grande per capacità produttiva nel settore delle due ruote, il gusto “europeo” è subito evidente. L’ufficio ricerca e sviluppo di Keeway è infatti acquartierato in Italia, e la RKF strizza l’occhio al design che piace nel Vecchio Continente.

Moderno e aggressivo il faro anteriore, sormontato da un piccolo cruscotto ben integrato. Molto curato il portatarga in alluminio, segno di una bella attenzione ai dettagli. Dobbiamo onestamente riconoscere che in alcune viste la RKF ricorda alcune naked di maggior cubatura, ma tra le 125 è spesso stato così. Una piccola nuda quindi, appariscente nella sua colorazione flash green, ma con tutto al posto giusto. Il livello di finiture è adeguato considerando che il prezzo è di 2.690 euro c.i.m. (quasi la metà di una KTM 125 Duke, dotata però di ABS) e che non abbiamo rilevato nessun componente che desse l’impressione di poca cura. Il motore è un monocilindrico a quattro tempi, raffreddato a liquido, alimentato a iniezione, con testa monoalbero a quattro valvole. Da sottolineare l’adozione di ben tre candele, per migliorare la combustione e contenere le emissioni inquinanti. Se una volta il “twin spark” era orgoglio di marketing per esempio dell’Alfa Romeo 155, ora siamo arrivati al “triple spark”! Questo monocilindrico eroga 12,7 CV a 9.500 giri/min, quindi è meno potente rispetto ad altri 125 che riescono a raggiungere i 15 CV “pieni” ammessi dal Codice della Strada. La coppia massima è di 10 Nm a 8.500 giri/min. Il telaio è un traliccio di tubi di acciaio, le ruote da 17” calzano pneumatici da 100/80 all’anteriore e 130/70 al posteriore. Due i dischi freno: anteriore da 260 mm di diametro e posteriore da 220.

La sella, comoda, è a 810 mm da terra e permette di appoggiare agevolmente entrambi i piedi. Una volta a bordo, troviamo una posizione abbastanza raccolta, con il manubrio vicino e le pedane correttamente distanziate. Il motore prende vita senza quasi emettere alcun suono – ah, che nostalgia ripensare ai 125 2T tutti fumo e scampanellii metallici – e ci infiliamo nel traffico. In città la RKF dà subito confidenza ed è piacevole da guidare. Le sospensioni filtrano a dovere le asperità, denotando una corretta taratura per una buona via di mezzo tra sostegno idraulico e comfort di guida. La piccola naked ha le giuste prestazioni per potersi muovere agevolmente, con il suo 4T che sale di giri senza aver mai il fiato corto, un pacchetto frizione-cambio molto efficace e una frenata incisiva, a patto di applicare però una certa forza alla leva se si vogliono ottenere decelerazioni repentine. Il peso di 147 kg dichiarati in ordine di marcia, rende agevole la gestione della RKF anche nelle manovre da fermo.

MOTO SVELTA

Visto però che le moto 125 dovrebbero anche essere per gli adolescenti il primo mezzo di trasporto per mettere in autonomia il naso fuori dalle mura cittadine, con la Keeway RKF 125 ci siamo spinti fuori città guidandola in una bella strada tutta curve e ripartenze. La “verdina” è davvero divertente e invita a una guida bella sportiva senza tirarsi indietro. Svelta nello scendere in piega – quasi troppo vista la risposta dell’anteriore ai comandi del pilota davvero fulminea – è rapidissima nei cambi di direzione che vengono però gestiti senza alcun nervosismo. Il pacchetto ciclistico sosterrebbe senza alcun problema anche una potenza decisamente superiore, e il motore della RKF si presta volentieri a rimanere nella parte altissima del contagiri, dove offre il meglio, con una spinta addirittura inaspettata.

Una vera e propria palestra, questa RKF 125, dove iniziare a farsi le ossa in vista di una “carriera” da motociclista. Certo, negli Anni 90 avevamo 125 2T iper prestazionali, curatissime ma anche costose... ma ormai parliamo di un’era geologica lontana. Godiamoci ora queste 125 4T che, sempre di più, stanno aiutando a mettere in sella tantissimi giovani.