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Prove della redazione

KTM 690 Duke R, Ducati Hypermotard 796

Alfredo Verdicchio il 30/05/2012 in Prove della redazione
KTM 690 Duke R, Ducati Hypermotard 796
KTM 690 Duke R
690 cc / 51,5 kW (70 CV) / 1 cilindro / Euro 3
€ 9450 c.i.m.
Ducati Hypermotard 796
803 cc / 59,6 kW (81 CV) / 2 cilindri a L / Euro 3
€ 8990 c.i.m.

Sono l'alternativa alle naked per qualità, fascino trasmesso e prestazioni. Il prezzo elevato e lo scarso comfort le rendono un prodotto di nicchia. Ma che divertimento!

Vivere la città di traverso. Un modo molto personale per sentirsi liberi di staccare dal quotidiano e guardare il mondo dalla propria moto con una prospettiva non convenzionale, di «taglio». Comfort zero, praticità men che meno. Su questo tipo di moto, però, il divertimento è assicurato: le due protagoniste a ogni colpo di gas regalano dosi abbondanti di adrenalina. Meglio di un'energy-drink. Ducati Hypermotard 796 o KTM 690 Duke R, lo stile non cambia, minimalista all'ennesima potenza. Ma con gusto, con attenzione al dettaglio, nulla di cheap. La seduta alta offre il giusto punto di vista per tenere sotto controllo il traffico e permette di dilettarsi in traversi e pieghe scenografiche. La bolognese e l'austriaca, comunque, non sono una il clone dell'altra, entrambe hanno una propria spiccata personalità.

Hyperfacile

Era da tempo che si attendeva una versione della motardona bolognese dall'approccio più immediato e spinta da un motore più gestibile da tutti. Eccoci così accontentati. Della «millecento» resta il fascino di un look davvero riuscito, mentre arrivano importanti semplificazioni tecniche. La forcella, dagli steli più piccoli, è priva di qualsiasi regolazione, il telaio perde le parti forgiate - più pesanti e costose - e la sella dista da terra 20 mm in meno. Il motore dal «696» riprende solo l'architettura e la frizione APTC (Adler Power Torque Clutch) con funzione di antisaltellamento. Aumenta la cilindrata per l'accresciuta corsa del pistone, quest'ultimo modificato nel disegno della parte superiore. Il volano deriva dalla 848 e i carter sono stati ridisegnati e alleggeriti. A conti fatti, la somma di tutte queste modifiche ha portato anche a una sostanziosa riduzione di peso: in totale 12 chili. Non è un caso che sin dai primi metri la «796» appaia molto più maneggevole e immediata della maxi Hyper. La seduta meglio progettata trasmette un maggior controllo della moto e accresce il feeling: nel traffico, non fosse per i fastidiosi specchietti posti all'estremità del manubrio, ci si muoverebbe con una rapidità nota solo a poche naked. Nei continui stop-and-go imposti dal ritmo urbano, si apprezza il motore, fluido e rapido nel prendere giri, meno la frizione, poco dosabile e dall'attacco un po' brusco, come sulla stessa Monster 696. La Hypermotard 796, però, non è tutta zucchero e miele, all'occorrenza sa essere anche aggressiva. Sotto i 2500 giri il twin strappa un pochino, ma una volta superati i 3000 si regolarizza e inizia la scalata del contagiri. Il motore pur non troppo potente, ha una progressione piuttosto vigorosa: mostra i muscoli tra i 4000 e i 6500 giri, senza disdegnare un allungo convincente fin poco sopra gli ottomila. La ciclistica, sui tratti veloci stabile e precisa, nel misto svelto mostra una certa disarmonia. Colpa in parte della forcella, regolata morbida, ma soprattutto dell'ammortizzatore che, per la taratura fin troppo rigida, fatica a copiare le imperfezioni della strada scaricandole sull'avantreno. Il risultato è che quest'ultimo mostra una continua tendenza a «chiudere». Ottimo, invece, il feeling con i freni, entrambi dosabili e con l'anteriore dall'attacco potente e mai troppo aggressivo.

Il duca «R»inghia

Di tutt'altra pasta l'austriaca, tanto rigida da far apparire comoda la panca dei vecchi tram. Nulla di nuovo, visto che in KTM quella «R» sulle fiancatine significa solo tre cose: prestazioni, prestazioni... e prestazioni. Per entrare a far parte del club, bisogna sottoporsi a un duro allenamento stile Tana delle Tigri: pesi per irrobustire gambe e braccia, corsa e corda per fare fiato e perdere i chili in eccesso. È la monocilindrica più potente in commercio e con un rapporto peso-potenza da acquolina in bocca: 70 CV per 148 kg, di fronte alla più muscolosa Hypermotard con lei non si sfigura di certo. Ai bassi il «mono» austriaco scalcia non poco, per regolarizzarsi solo intorno ai 3500 giri. Da questo range si apprezza l'effetto benefico della maggiore cubatura. Ma è oltre i cinquemila che tutto si accelera: in un lampo la lancetta del contagiri schizza sin oltre gli ottomila. Del piccolo «Duca» non convince la seduta: si sta dritti col busto, il che ne limita l'uso ad ampio raggio, dove la Ducati regala qualcosa in più in fatto di comfort. Alle alte velocità è impossibile non aggrapparsi al manubrio innescando così fastidiosi alleggerimenti a causa della taratura rigida delle sospensioni. In fin dei conti l'habitat naturale della KTM è il misto. La forcella è molto comunicativa, scorre bene e copia discretamente l'asfalto. Così come il «mono» che gode di una buona progressione. La Duke tra le curve è di una reattività quasi disarmante, sia in ingresso sia nei cambi di direzione dove i 20 chili in meno rispetto alla Hyper si sentono tutti. Precisione e stabilità non vengono mai meno, anche quando si agisce con decisione sul gas o sul freno anteriore, davvero potente e dosabile al millimetro. Insomma, la Duke nel guidato è un'arma letale, adrenalina al 100 per cento; la Hyper è invece meno impegnativa ma allo stesso tempo molto divertente. Fidatevi, difficile scegliere.

Dati Tecnici

 
KTM 690 Duke R
KTM
690 Duke R
Ducati Hypermotard 796
Ducati
Hypermotard 796

Motore

1 cilindro a 4 tempi 2 cilindri a L a 4 tempi

Raffreddamento

a liquido ad aria

Alesaggio corsa

102,0x84,5 mm 88,0x66,0 mm

Cilindrata (cc)

690,0 cc 803,0 cc

Rapporto di compressione

12,5:1 11,0:1

Distribuzione

monoalbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro desmodromica a 2 valvole per cilindro

Alimentazione

iniezione elettronica iniezione elettronica

Lubrificazione

a carter secco carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

13,5 litri (di cui 2,5 di riserva) 12,4 litri

Frizione

multidisco in bagno d’olio con dispositivo antisaltellamento e comando idraulico multidisco in bagno d’olio con dispositivo APTC e comando idraulico

Telaio

a traliccio a traliccio

Materiale

acciaio in acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella rovesciata da 48 mm completamente regolabile forcella rovesciata da 43 mm non regolabile

Sospensione post/regolazioni

forcellone con monoammortizzatore completamente regolabile monobraccio in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico molla e ritorno idraulico

Escursione ruota ant/post

140 mm/ 140 mm 165 mm/ 141 mm

Pneumatico ant/post

ant. 120/70-17, post. 160/60-17 ant. 120/70-ZR17, post. 180/55-ZR17

Freno anteriore

a disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini doppio disco semiflottante in acciaio da 305 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini e due pastiglie

Freno posteriore

a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino a disco singolo in acciaio da 245 mm e pinza a doppio pistoncino

Lunghezza

non disponibile 2120

Altezza sella

865 825

Interasse

1472 1455

Peso a secco

148 kg 167 kg

Potenza max/giri

51,5 kW (70 CV) a 7500 giri 59,6 kW (81 CV) a 8000 giri

Coppia max/giri

70 Nm (7,14 kgm) a 5500 giri coppia 75,5 Nm (7,7 kgm) a 6250 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

risultati emersi dall’esame strumentale parlano chiaro, il nuovo bicilindrico bolognese di 803 cc è davvero un bel prodotto: fluido quanto serve per non spaventare troppo i meno esperti, aggressivo a sufficienza da conquistare i favori dei più smaliziati. Di tutt’altra pasta il «mono» di Mattighofen che, avvantaggiato dal peso totale inferiore di 34 kg e da un cambio rapportato corto, nella prova di accelerazione riesce a sopperire i 10 CV in meno. La prova sorpasso, invece, pone l’accento sulla scarsa elasticità della Duke-R ai bassi regimi dove, a differenza della Hypermotard - molto più fluida e pronta - ha una erogazione poco regolare. Gli spazi di frenata confermano l’ottima modulabilità dell’impianto Ducati e la «cattiveria» di quello KTM che paga una maggiore tendenza al sollevamento del posteriore nonostante la buona distribuzione dei pesi.

Curva di accelerazione

KTM 690 Duke R, Ducati Hypermotard 796

Condizione della prova

Cielo velato
Vento 1 m/s
Temperatura aria 3°C
Pressione atmosferica 997 mb
Temperatura asfalto 4°C

Rilevamenti

 
KTM 690 Duke R
KTM
690 Duke R
Ducati Hypermotard 796
Ducati
Hypermotard 796

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 182,6 (35,50 s) 191,7 (34,0 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 13,1 s (163,1 km/h) 12,6 s (170,1 km/h)
0-1000 m 25,5 s (178,3 km/h) 24,5 s (188,9 km/h)
0-90 km/h 3,8 s (48,0 m) 3,7 s (53,0 m)
0-130 km/h 6,7 s (138,8 m) 6,6 s (142,3 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 7,9 s (232,5 m) 3,7 s (214,0 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (76,7 m) 2,3 s (75,0 m)
50-0 km/h 2,5 s (25,0 m) 2,3 s (22,9 m)

CONSUMO

Urbano 14,5 km/l 14,9 km/l
Extraurbano 16,9 km/l 17,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 15,0 km/l 15,5 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 154,5 kg 190,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 52,5/47,5 46,0/54,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 47,5/52,5 45,5/54,5

Pagelle

 
KTM 690 Duke R
KTM
690 Duke R
Ducati Hypermotard 796
Ducati
Hypermotard 796

In sella

KTM 690 Duke R: da motard vera, manubrio molto vicino al corpo e busto eretto.
Ducati Hypermotard 769: la seduta ricorda quella di una nuda, con il busto leggermente in avanti.
3.0
3.0

Comfort

KTM 690 Duke R: qualche vibrazione di troppo sulle pedane; la sella è poco imbottita.
Ducati Hypermotard 769: discreto anche per il passeggero. La forcella filtra bene le sconnessioni.
2.5
3.0

Dotazioni

KTM 690 Duke R: frizione antisaltellamento, tre mappature e sospensioni regolabili.
Ducati Hypermotard 769: discrete, con le leve regolabili e la frizione antisaltellamento.
4.0
3.0

Qualità percepita

KTM 690 Duke R: elevata, buone le finiture, le verniciature e la componentistica.
Ducati Hypermotard 769: rispetto alla KTM si avverte a occhio nudo una qualità inferiore.
4.0
3.0

Capacità carico

KTM 690 Duke R: nel sottosella c’è spazio per la trousse d’attrezzi e un bloccadisco.
Ducati Hypermotard 769: priva di qualsiasi nicchia che possa essere venduta come portaoggetti.
2.5
0.5

Motore

KTM 690 Duke R: i cc in più lo hanno solo migliorato: «prende» prima e allunga tanto.
Ducati Hypermotard 769: offre elasticità e tanta sostanza ai medi, divertente nel misto.
4.5
4.0

Trasmissione

KTM 690 Duke R: gli innesti delle marce sono precisi anche se poco morbidi.
Ducati Hypermotard 769: frizione morbida, ma «attacca» tardi. Il cambio è rapido negli innesti.
2.5
3.5

Sospensioni

KTM 690 Duke R: tarate rigide, offrono precisione e reattività. Viene meno il comfort.
Ducati Hypermotard 769: la forcella morbida filtra le buche ma soffre nella guida cattiva.
4.5
3.0

Freni

KTM 690 Duke R: cattivi ma con comandi modulabili per gestire le situazioni difficili.
Ducati Hypermotard 769: «forti» ma gestibili anche dai meno esperti perché poco aggressivi.
4.0
4.0

Su strada

KTM 690 Duke R: ha tutto, rapidità, precisione, trazione e feeling con l’avantreno.
Ducati Hypermotard 769: divertente ed equilibrata. Se si forza si sente il «mono» troppo rigido.
4.0
3.0

Versatilità

non disponibile
0.0
0.0

Prezzo

KTM 690 Duke R: costa come una naked «mille», però ha motore e ciclistica sofisticate.
Ducati Hypermotard 769: non è regalata, ma ha fascino, si guida bene ed è più fruibile.
2.0
3.0

Pregi e difetti

 
KTM 690 Duke R
KTM
690 Duke R
Ducati Hypermotard 796
Ducati
Hypermotard 796

PREGI

Prestazioni motore, Ciclistica, Peso Erogazione motore, Gestibilità freni, Comfort generale

DIFETTI

Prezzo, Cambio impreciso, Comfort Forcella morbida, Ammortizzatore rigido, Specchietti

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