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Triumph Speed Twin 900 2025: bella (non solo da vedere) e godibile
Contenuto tecnico moderno in un’inconfondibile veste classica. La nuova roadster media di Hinckley piace per il carattere del motore, pieno e pastoso, e per la ciclistica equilibrata e rotonda. Una moto da guidare davvero
È arrivata nel 2023 a sostituire la vecchia Street Twin e già oggi, dopo soli un paio d’anni, la Triumph Speed Twin 900 si rinnova. Il model year 2025 della sportiva classica media di Hinckley non tradisce la filosofia modern classic, uno dei fiori all’occhiello della casa britannica, ma si rinnova puntualmente per risultare più moderna e al passo con i tempi.
Numerose le novità rispetto al modello precedente, soprattutto dal punto di vista meccanico. In particolare, la ciclistica è stata completamente rinnovata: telaio ridisegnato, sempre in acciaio, nuovo forcellone in alluminio, nuova forcella, una Marzocchi da 43 mm ora rovesciata, nuovi ammortizzatori, sempre Marzocchi ma ora con piggy back e regolabili nel precarico molla. Nuovo il freno anteriore, con pinza radiale a quattro pistoncini.
Non poco, insomma, ma anche come estetica qualche ritocco c’è. Intanto, la già menzionata forcella rovesciata, che influisce anche sul colpo d’occhio, poi si notano un gruppo ottico rivisto, carter motore e coperchi dei corpi farfallati risagomati, nuovi parafanghi e una sella più sottile e lineare.
Per provarla, siamo volati in Spagna, nei pressi di Gibilterra, per approfittare di un meteo clemente che, anche a metà dicembre, garantisce temperature miti e asfalto perfettamente asciutto.
IL PRIMO CONTATTO
Triumph è Triumph, non ci piove. La casa di Hinckley ha fatto della cura del dettaglio uno dei propri marchi di fabbrica e la Speed Twin 900 2025, nonostante sia una “media” e non si classifichi come “premium” (non è una 1200, per intenderci), non si discosta da questa filosofia. Il nuovo model year lo si distingue immediatamente dal vecchio per la forcella rovesciata, che dona un tocco di freschezza ad un insieme che mescola sapientemente classico e moderno. Insomma, non è una Bonneville pura, c’è tanto nero satinato al posto del cromato, ci sono cerchi in lega a 8 razze e c’è un fanale anteriore sì rotondo ma full LED: la Speed Twin 900 va in cerca di sportività per dar vita ad un ibrido davvero riuscito. Belle tutte e tre le colorazioni: Pure White con fascia azzurro arancio che richiama gli storici colori da corsa Gulf; Phantom Black con accenti in grigio e oro; Aluminium Silver con il logo Triumph incorniciato in rosso. Ineccepibili i dettagli e le lavorazioni delle superfici. Nulla è fuori posto, non ci sono cavi, connettori o metalli economici in vista; bella l’alternanza vuoto pieno tra i tubi del telaio, i cilindri e i coperchi dei corpi farfallati.ESTETICA RETRÒ, MA MECCANICA MODERNA
La scheda tecnica è tutto sommato semplice, non ci sono tanti ammennicoli elettronici né sospensioni pluri regolabili: la Triumph Speed Twin 900, nel suo essere una “media”, vuole essere concreta e immediata, anche per rimanere abbordabile. Il propulsore è il classico bicilindrico parallelo Triumph, 900 cc tondi, 8 valvole, singolo asse a camme e manovellismo a 270°. Le prestazioni non fanno paura: ci sono 65 cavalli ma ben 80 Nm già a 3.800 giri. Il model year 2025 è comunque al passo con i tempi: il comando del gas è elettronico, c’è una piattaforma inerziale e ci sono due riding mode, Road e Rain, che adattano la mappa motore, il controllo di trazione e l’ABS, entrambi con funzione cornering. Della ciclistica abbiamo in larga parte già detto e, oltre al nuovo telaio, nuovo forcellone e alle nuove sospensioni Marzocchi, troviamo un impianto frenante con disco anteriore singolo da 320 mm e pinza radiale a 4 pistoncini. Le ruote, come accennato, sono in lega e sono da 18” all’anteriore e 17” al posteriore, con pneumatici da 100/90 e 150/70. La sella standard è a 780 mm da terra, ma esiste l’opzione da 760, il serbatoio tiene 12 litri e il peso con il pieno è di 216 kg. Concludiamo parlando della strumentazione: la Speed Twin 900 model year 2025 prevede un display misto LCD/TFT con connettività bluetooth per smartphone; si possono gestire telefonate in entrata e in uscita e supporta la navigazione turn-by-turn.TRIUMPH SPEED TWIN 900: COME VA
Sali a bordo e trovi subito una posizione confortevole. Sella morbida, 15 mm più alta rispetto al precedente modello ma comunque piuttosto vicina a terra: si tocca agevolmente con entrambe le piante dei piedi anche senza essere molto alti. La distanza con le pedane è comunque ragionevole, visto che queste sono state abbassate di circa 6 mm. Inedito anche il posizionamento del manubrio, leggermente più alto e avanzato. La postura è, pur comunque generalmente raccolta, più distesa di prima e in definitiva più comoda quando si sta in sella per qualche ora. Di alto livello le finiture: la vista dal ponte di comando è appagante, i comandi a manubrio sono ben fatti e trasmettono solidità. La strumentazione è intuitiva, dopotutto non ci sono decine di opzioni tra cui perdersi. Le leve di freno anteriore e frizione sono regolabili e quest’ultima, pur essendo a filo, è tenerissima. Giri la chiave, si attiva il sistema d’iniezione. Bottoncino, il twin inglese prende vita e ti conquista subito con la sua sonorità profonda e ben scandita. Si sentono le pistonate, sembra di poterle contare una ad una. Prima, e si muovono i primi metri. Ci vogliono pochi chilometri per capire che il bicilindrico Bonneville 900 HT (per High Torque) è il protagonista della vicenda. Possiede un bellissimo carattere, è morbido, pastoso, si lascia sfruttare già dai 2.000 giri ed è bello elastico, anche l’allungo verso i 6.000 non è male. Ma il suo pezzo forte sono i bassi, è sfruttando le marce lunghe che si gode davvero.
A proposito di marce lunghe, va segnalato che, nonostante quello che si potrebbe credere, il cambio a 5 rapporti non è assolutamente un limite. La spaziatura è davvero azzeccata e la quinta è distesa a sufficienza per viaggiare a 120-130 orari attorno ai 4.000 giri con davvero poche vibrazioni. D’accordo, non c’è alcun riparo aerodinamico, ma questo è un altro discorso.
Tornando al carattere del motore, la differenza tra le mappe Road e Rain è sensibile. La Road è piuttosto pronta, non scorbutica, ottima per tutte le situazioni e per quando si guidi con attitudine sportiveggiante, anche se paga un leggero effetto on-off alla prima apertura del gas. Con la Rain il twin diventa più lento a prendere giri, l’erogazione della potenza è sensibilmente più smorzata e può essere utile su fondi a scarsa aderenza.
In tema di ciclistica, non si può non notare l’ottimo lavoro svolto dai tecnici Triumph nella ricerca di un assetto equilibrato. La taratura delle sospensioni è davvero azzeccata, mai cedevole né rigida, ci si trova quindi a guidare una moto priva di beccheggio, sempre ben frenata, assolutamente composta nella guida sportivaquando si insiste con il gas o con il freno anteriore, ma allo stesso tempo comoda su asfalti rovinati e su dossi e buche.
Nello specifico, la forcella non affonda nemmeno quando si stacca con un po’ di veemenza; la prima impressione è di una scorrevolezza non eccelsa, ma il comportamento dinamico è in definitiva inappuntabile. Altrettanto buono il sostegno degli ammortizzatori, non si sono riscontrati ondeggiamenti sugli avvallamenti affrontati a velocità sostenuta. Bella la discesa in piega, sempre omogenea e naturale. In questo, la ruota anteriore da 18” aiuta a conferire rotondità al gesto e non è nervosa come potrebbe forse essere se ci fosse un 17.
Nota di merito per l’impianto frenante, soprattutto l’anteriore. Non si pensi che disco singolo equivalga a scarsa potenza, tutt’altro. Il rotore da 320 e la pinza radiale a 4 pistoncini svolgono invece un lavoro egregio: alla prima pressione sulla leva la forza frenante c’è, senza essere brusca. Non potentissimo invece il posteriore, che rimane però ben modulabile.
Insomma, la Speed Twin 900 2025 è una moto da guidare, non solo da guardare, per quanto bella e rifinita. Al bar farà la sua porca figura, non si discute, ma chiama a gran voce la scampagnata in collina o in montagna a ritmo allegro. L’unico limite, ma connaturato al tipo di moto, è l’assenza di qualsiasi protezione dall’aria, aspetto che rende inevitabilmente stancanti le lunghe tratte autostradali. Ma, se quello che cercate è una roadster tecnicamente moderna e dinamicamente capace, con un tocco di stile retrò, beh, potrebbe decisamente fare al caso vostro.
Per mettersi in garage un esemplare di Triumph Speed Twin 900 in versione 2025, bisognerà sborsare non meno di 9.795 euro, il prezzo di listino franco concessionario. Sarà disponibile dal mese di febbraio anche in allestimento A2 depotenziata a 35 kW.