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Royal Enfield Classic 650: il piacere dell'essenziale +VIDEO+
Siamo volati nell’Inghilterra del Nord, per la prova su strada della nuova proposta di Royal Enfield, la Classic 650. Un nome che racconta molto - ma non tutto - dell’essenza dell'inedita 650 della casa anglo-indiana, che affonda orgogliosamente le radici nel proprio passato senza per questo esserne schiava
Più che un test ride, la prova della Classic 650 è stata un viaggio nel tempo. Già, perché le contee del Northumberland e della Cumbria sono terre di austere fortificazioni medievali, di allevatori di pecore e di ex miniere di carbone, e così lo sfarzo dei castelli e la quiete delle brughiere si contrappongono alle cupe atmosfere dell’epoca vittoriana, figlie della seconda rivoluzione industriale.
La nuova Classic 650, seppur all'apparenza così simile alle sue antenate, è invece una moto moderna. Per Royal Enfield non bisogna confondere la parola “moderno” con “complesso”: sulla Classic 650 regna infatti la semplicità. Di utilizzo, di gestione e soprattutto di sensazioni.
ROYAL ENFIELD CLASSIC 650: UNA PESANTE EREDITÀ
Semplicità non è sinonimo di scarsa cura nei dettagli, infatti nessun componente è lasciato al caso e più la si osserva più si apprezzano sia i suoi particolari, sia la sua visione di insieme, che certamente è in grado di rubare ben più di uno sguardo e di trasmettere un senso di solidità costruttiva. Abbiamo un classico serbatoio a goccia, una sella a ogiva che nella configurazione monoposto lascia in bella vista il parafango posteriore bombato, il cui supporto ricorda, volutamente, le prime Bullet 350 degli anni ’50, e un bel faro circolare con cornice metallizzata, con tanto di flangia parasole. Ma la Classic 650 è adatta anche per due persone: è infatti possibile montare la sella del passeggero con relativo supporto e telaietto di sostegno.
Presenti inoltre leve freno e frizione regolabili nella distanza dal manubrio, assemblaggi ben realizzati, e nessun cavo fuori posto intorno al motore. I blocchetti elettrici in alluminio si caratterizzano per i pulsanti di forma circolare, da azionare con una rotazione degli stessi. Apprezzabili, e dal gusto retrò, anche le manopole bombate.
La strumentazione è composta da un tachimetro analogico circolare, che integra le spie di servizio e da uno schermo LCD che comunica la marcia inserita, l’orario, il livello del carburante e l’odometro totale e parziale. È possibile scorrere le varie informazioni tramite un pulsante collocato nel blocchetto sinistro, facilmente utilizzabile anche durante la guida. Non manca anche il piccolo navigatore “Tripper” di Royal Enfield, un piccolo display a colori di forma circolare, che è possibile connettere allo smartphone tramite apposita App in modo da navigare con Google Maps. Assente invece il contagiri. La modernità fa capolino anche nella fanaleria a LED, anteriore e posteriore, e nella presenza di una presa USB di tipo C. Tuttavia, escluso l’ABS, è assente qualsiasi tipo di aiuto elettronico alla guida.
ROYAL ENFIELD CLASSIC 650: COM'È FATTA
La piattaforma è quella della Super Meteor 650 e della Shotgun 650, con cui la Classic condivide motore e telaio. Royal Enfield è una delle Case che sta applicando con più meticolosità il concetto delle piattaforme, realizzando con pochi tocchi allestimenti diversi per venire incontro al pubblico più ampio possibile. Abbiamo dunque il collaudato bicilindrico parallelo da 648 cc raffreddato ad aria e olio, in grado di erogare 47 CV a 7.250 giri/min e 52,3 Nm di coppia a 5.650 giri/min, valori che spianano la strada anche ai possessori di patente A2.
Il motore, oltre ad essere portante, è strategicamente concepito anche per essere parte integrante del design, grazie al look vintage donato dalle alette di raffreddamento e dalla finitura metallizzata del basamento. Dai due cilindri esce un doppio scarico, anch’esso metallizzato, che si sviluppa passando sotto le pedane rivestite in gomma. Il carattere elastico e corposo del motore, unito al timbro di voce emesso dagli scarichi, invoglia a ruotare la manopola del gas senza parsimonia.
Il telaio è un classico tubolare in acciaio, mentre le sospensioni, firmate Showa, consistono in una forcella a steli tradizionali da 43 mm all’anteriore ed in una coppia di ammortizzatori al posteriore, regolabili nel precarico. L’impianto frenante, dotato di ABS a due canali, beneficia di un disco singolo da 320 mm all’avantreno, con pinza flottante a doppio pistoncino, e di un disco singolo da 300 mm al retrotreno, sempre con pinza flottante a doppio pistoncino.
Le misure vitali raccontano di un interasse di 1.475 mm e di un peso di 243 kg in ordine di marcia, rilevato cioè con il serbatoio da 14,8 litri pieno al 90% e con tutti gli altri fluidi a bordo. Le ruote sono a raggi nelle atipiche misure 18"-19", e montano pneumatici da 140/70-18 al posteriore e 100/90-19 all’anteriore.
ROYAL ENFIELD 650: ERGONOMIA E COMFORT
Una volta in sella, ci si rende conto che, nonostante il peso importante, è stato fatto tutto il possibile per mantenere basso il baricentro della moto, fattore che aiuta non poco quando occorre districarsi a bassa velocità nei percorsi cittadini, tra incroci, semafori e rotonde, per giunta, nel nostro caso, sul lato sinistro della strada (“the proper side of the road”, come dicono con un piglio di orgoglio gli inglesi). Anche grazie all’altezza della sella posta a 800 mm si poggiano i piedi a terra con facilità, rendendo le manovre da fermo più agevoli di quanto si possa immaginare guardandola.
La posizione di guida è rilassata e, in generale, è stato raggiunto un buon equilibrio tra il controllo e il comfort complessivo. L’abitabilità è buona, il busto è eretto, le gambe sono leggermente protese in avanti rispetto alla seduta, mentre spalle e gomiti, appena piegati, vanno ad afferrare un manubrio largo che restituisce la sensazione di avere tutto sotto controllo.
Le vibrazioni generali sono presenti solo agli alti regimi in fase di rilascio sulla sella e, più lievemente, sulle pedane. La sella è ampia e ben sagomata anche se risulta fin troppo rigida nella parte anteriore, dove si tende maggiormente a posizionarsi. In autostrada, a 130 km/h, si viaggia in sesta marcia con il motore in coppia, mentre la totale assenza di protezione dall'aria espone il busto ad un effetto vela superati i 120 km/h.
Nonostante il peso importante, il baricentro basso rende il comportamento della classic sincero e intuitivo
ROYAL ENFIELD CLASSIC 650: COME VA
Nel nostro percorso di oltre 200 km, che si arrampica fra le brughiere, i muretti a secco e gli allevamenti di pecore dei monti pennini, dove abbiamo incontrato pioggia, nebbia e strada bagnata, in assenza di controllo di trazione è stato il feeling immediato che trasmette il motore 650 a rivelarsi cruciale. Già dai bassi regimi, anche nelle marce più alte, si apprezza il funzionamento lineare e senza strappi del bicilindrico, che consente una guida rilassata e senza stress, e con un filo di gas si viaggia accompagnati dal piacevole borbottio che fuoriesce dagli scarichi.
Se si cerca di alzare il ritmo però il brio non manca affatto, perché il meglio viene fuori ai medi regimi, quando l’erogazione diventa più consistente. Spingersi oltre però serve a poco, perché agli alti la spinta cala e ben presto si avverte l’intervento del limitatore. La rapportatura del cambio consente di pennellare con buona andatura le curve in seconda, terza e quarta marcia, aiutati da un comando della frizione morbido e da una leva che rimane precisa negli innesti anche alzando il ritmo, a patto di azionarla con decisione.
Le quote ciclistiche suggeriscono un comportamento più votato alla stabilità che all’agilità, indole confermata dalla prova dei fatti. La Classic non è un fulmine nello scendere in piega nel misto – non è nata per questo – e richiede una guida rotonda, ma in cambio ti ripaga con buone doti di stabilità e di scorrevolezza nel veloce. In questo aiuta anche un comportamento sincero da parte delle sospensioni, adeguate alla tipologia di moto, che risultano in grado di fornire il supporto necessario e di limitare il beccheggio sia nelle frenate più aggressive che nelle accelerazioni più decise. Se l'asfalto si fa più sconnesso, i due ammortizzatori posteriori tendono ad avere una risposta più rigida, ma mai in modo da mettere in crisi la schiena del guidatore.
Un discorso a parte lo merita l’impianto frenante, con il comando del freno anteriore che risulta ben modulabile, ma per ricercare un po’ di mordente occorre stringere la leva con decisione. Molto incisivo, invece, il freno posteriore, cui basta però una media pressione sul comando per tendere a bloccare la ruota, causando l’intervento dell’ABS.
il bicilindrico 650 si fa apprezzare per le sue proverbiali doti di elasticità e trattabilità ai medi regimi
ROYAL ENFIELD CLASSIC 650: STILE SENZA TEMPO
La Classic 650 viene proposta in 4 colorazioni: Black Chrome, Bruntingthorpe Blue, Teal Green e Vallam Red, ossia la colorazione dell'esemplare in prova. La colorazione cromata avrà un costo maggiore di circa 300 euro. A proposito di prezzo, sebbene non si abbiano ad oggi informazioni ufficiali in merito, dovrebbe essere in linea con quello della Shotgun e della Super Meteor 650. Nel prezzo saranno compresi anche 3 anni di garanzia.
Sarà presente inoltre un ricco catalogo di accessori, ritagliato per le esigenze del mercato occidentale e orientale. Quest'ultimo, come è facile immaginare, è in termini di volumi di cruciale importanza per il marchio anglo indiano, il quale, nell'ultimo decennio, è riuscito ad ottenere una crescita esponenziale dei volumi di vendita a livello globale.
Con la Classic 650 ci si porta dunque a casa una moto dalla linea intramontabile, con la quale si può (ri)assaporare il semplice piacere di una gita fuori porta senza troppo impegno fisico e mentale, ma che può essere anche una valida alleata nel tragitto casa-lavoro. Pochi fronzoli e molta sostanza, dunque, e si viaggia così accompagnati dagli stilemi del marchio più antico del mondo fra quelli ancora in attività.
Un marchio che, soprattutto negli ultimi anni, ha saputo evolversi, trasformarsi e adattarsi ai cambiamenti, pur rimanendo fedele a sé stesso. È in quest'ottica che sono stati realizzati i motori 650, che strizzano l'occhio al mercato europeo, terreno fertile per le medie di Royal Enfield: prova ne è, fra l'altro, l'apertura del centro di ricerca e sviluppo nel cuore dell'Inghilterra. La Classic 650 è uno dei frutti di questa evoluzione e, se queste sono le premesse, non vediamo l'ora di assaggiarne molti altri.
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