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QJ Motor ATR 125: la prova del mini crossover +VIDEO+

Marco Boni
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Agile e allo stesso tempo stabile, il QJ Motor ATR 125 veste i panni di un crossover ma in cilindrata ridotta puntando tanto sulla guidabilità, senza dimenticarsi di quanto deve essere pratico uno scooter da città

QJ Motor ATR 125: la prova del mini crossover +VIDEO+
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QJ Motor ATR 125: la prova del mini crossover +VIDEO+
Non sono ancora una moda, ma ormai di scooter crossover ne abbiamo visti diversi. Il tutto è partito con L'X-ADV di Honda, di grossa cilindrata (per essere uno scooter), declinato poi in una cilindrata minore (l'ADV 350). Ma anche Peugeot ha lanciato un 400 e andando verso una riduzione di cubatura, adesso arriva QJ che con il suo ATR 125 porta lo scooter crossover alla portata di patente A1 e B. Uno stile che deve piacere ma sicuramente ha dei vantaggi sicuri, soprattutto legati alla guida grazie a una struttura più articolata rispetto ai classici scooter da città.  

Una linea da grande

A vederlo in foto sembra più grande, in realtà l’ATR 125 è contenuto in quanto dimensioni, probabilmente l’effetto è dato dallo sviluppo tanto verticale dello scudo anteriore. L’aspetto è in linea coi dettami stilistici della categoria: scudo dalle linee nette che lo rendono articolato, manubrio in stile naked e un grosso gruppo ottico anteriore. A dare carattere ancora all’anteriore è il parabrezza regolabile e la forcella a vista, mentre dietro continua con un tunnel centrale molto ingombrante e una linea che finisce sul codone dall’aspetto robusto. Come nel caso delle dimensioni, QJ si ricorda che ha progettato uno scooter da città e infatti lascia a disposizione un vano sottosella abbastanza capiente da contenere un casco jet di medie dimensioni e due vani portaoggetti nel retroscudo di cui uno dotato di doppia presa: USB e USB C. L’equipaggiamento si conclude con un display TFT a colori, ampio per un 125 e pieno di informazioni, tra cui l’indicatore di pressione dei pneumatici.  

Tecnica semplice e corretta

ATR 125 fa un po’ il grande per l’aspetto ma bisogna ricordarsi che è comunque un 125. Il motore raggiunge una potenza dichiarata, vicino a quella massima consentita, si parla di 14,7 CV, con la particolarità della presenza del controllo di trazione, mentre la ciclistica rimane quasi classica.
Le sospensioni sono composte da una forcella telescopica all’anteriore con steli tradizionali, mentre dietro si trova il classico doppio ammortizzatore ma con serbatoi in color oro che donano un aspetto un po’ più sportivo. L’impianto frenante è composto da dischi idraulici dotati di ABS, nonostante non sia ancora obbligatorio per la cilindrata, un punto in più sulla sicurezza.  

Seduta da ruota alta

Anche a bordo viene fuori l’anima da crossover che QJ ha dedicato all’ATR 125. L’altezza da terra della sella è di 770 mm, ciò consente di poggiare facilmente le gambe a terra e allo stesso tempo si ottiene quella sensazione di uno scooter ruota alta quindi con gamba distesa, nonostante le ruote siano da 14” all’anteriore e 13” dietro. Il manubrio è alla giusta altezza per una gestione facile e le braccia non si stancano alla lunga, mentre per le gambe lo spazio non è molto; le pedane sono strette a causa del tunnel centrale molto ingombrante e la parte alta, per posizionarsi con gambe distese, è troppo verticale e difficilmente utilizzabile. Se poi si superano i 185 cm di statura, come nel mio caso, si tocca con le ginocchia la zona del retroscudo.  

Come va

L'habitat naturale dell’ATR 125 è naturalmente la città, ma solo per via della cilindrata. Iniziamo col motore, un classico 125 in cui però la trasmissione è decisamente ben riuscita; offre uno spunto rapido per calmarsi quasi subito e gestire la velocità in maniera più lineare fino al massimo che conta circa 100 km/h. Inutile parlare di vibrazioni, praticamente assenti se non qualche risonanza da fermo, ma nulla di che. Inoltre, è presente lo Start&Stop disinseribile che elimina questo fattore una volta al semaforo. Per il resto poi lo scooter ce lo si gode a pieno: il peso di soli 140 kg in ordine di marcia rende facilmente gestibile a basse velocità l’ATR 125 e questo combinato a una seduta alta con manubrio largo permette di muoversi facilmente nel traffico avendo sempre una sensazione di pieno controllo. Le sospensioni poi aiutano in città, tarate per affrontare anche il pavè, purtroppo con il limite del doppio ammortizzatore posteriore che in caso di buche più grandi soffre un po’ e il comparto freni è adatto all’utilizzo urbano con un buon effetto mordente, ricordando la presenza dell’ABS che migliora la sicurezza. Una volta lanciato l’ATR 125 non è da meno in quanto capacità e diventa stabile grazie alla struttura centrale che aumenta la rigidità generale. Non deve affrontare l’autostrada, per ora, però può essere adatto agli spostamenti extraurbani o per chi abita appena fuori dalla città per utilizzarlo come commuter di tutti i giorni, grazie anche al buono spazio di carico e alla facilità di utilizzo.  

Prezzo e considerazioni

QJ ATR 125 è già disponibile al prezzo di 3.000 euro f.c. nelle tre colorazioni: grigio con cerchi verdi, rossa con cerchi neri e nero con cerchi e dettagli rossi. È poi disponibile una versione con cerchi a raggi e bauletto a 3.200 euro f.c. Il prezzo è perfettamente in linea con la dotazione e per 200 euro converrebbe aggiungere i due accessori (soprattutto il bauletto) per aumentare lo spazio di carico totale. Punto forte dell’ATR 125 è la guidabilità, stabile quando lanciato ma agile a basse velocità grazie all’impostazione della seduta in sella, inoltre, da non dimenticare la presenza di ABS e controllo di trazione, solitamente presenti su prodotti premium in questa categoria. Tra i difetti il tunnel centrale eccessivamente ingombrante, è vero che si deve scendere a compromessi e avere tutto non è mai possibile, ma avere giusto quella mobilità in più per le gambe non sarebbe male. E anche il cupolino genera una protezione aerodinamica davvero ridotta.  
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125 QJ Motor QJ

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