Un po’come quella collega vestita piuttosto castigata e con gli occhiali, poco appariscente, di cui alla fine ti innamori. Non sarà il più bello e nemmeno il più performante, eppure nella sua categoria (quello dei commuter urbani che strizzano l’occhio alla tangenziale) è il migliore. Perché? Perché il SYM Jet 14 200 ha una serie di doti che, messo insieme, lo rendono irresistibile. Leggerezza, agilità e funzionalità. Cos’altro chiedere? Ah sì, c’è anche il prezzo (3.099 f.c., ma sui SYM si può sempre spuntare qualcosa...). Insomma, what else? 

SYM JET14 200: COM’E’ FATTO 

Il SYM Jet 14 200 è uno degli scooter più datati della gamma taiwanese (sappiamo già che entro la fine dell’anno arriverà una sua versione Evo, e diremmo anche: meno male). Lo si vede dai piccoli dettagli: zero elettronica (il display è un Lcd piuttosto datato), cavi a vista nella zona del manubrio (dai, si può fare di meglio) e comandi abbastanza fané (manca il lampeggiante per gli abbaglianti, tanto per dirne una). Eppure... eppure questo Jet 14 conquista. Ha la pedana piatta – a dire il vero anche piuttosto ampia, comoda se si vuole portare qualcosa tra le gambe – e un gas con una bella risposta. Ha i cerchi da 14 pollici e una gommatura sottile, che lo rendono quasi una bicicletta in mezzo al traffico. Merito anche, come dicevamo poc’anzi, del peso decisamente contenuto: 134 chili a secco, praticamente nulla nello scodinzolare all’interno del traffico cittadino. 

SYM JET14 200: COME VA 

Gli amici di SYM sono leggermente ottimisti: il Jet 14 200 infatti non è un 200 cc, ma ha un monocilindrico Euro5 raffreddato ad aria dalla cubatura di 169 cc. Ma poco importa: la potenza è di 12,2 CV, più che sufficiente a destreggiarsi nel traffico cittadino e financo andare su autostrade e tangenziali per brevi tragitti, con il tachimetro che veleggia attorno ai 110 km/h. La frenata, assicurata da un disco anteriore da 260 mm e da un posteriore da 220, è modulabile ed efficace, solida come un mediano della Germania Ovest ai Mondiali del 1974, e rafforzata dall’Abs (certo, il controllo di trazione sarebbe gradito, ma tant’è, lo aspettiamo sulla versione Evo).

E se della pedana abbiamo già detto, una parola va spesa per il sottosella, che ospita caschi jet di qualunque dimensione e integrali di piccola foggia. Al netto dei passeggeri fastidiosi (nel mio caso il collega Federico Garbin, fin troppo abituato alle raffinate sospensioni delle moto, che si è lamentato dei contraccolpi degli ammortizzatori posteriori), il responso è largamente positivo: il Jet 14 fa egregiamente il suo lavoro pur non essendo ammortizzato da Ohlins. Per il resto, il SYM Jet 14 200 ha davvero tutto, anche la porta Usb per ricaricare uno smartphone, nascosta nel vano portaoggetti collocato sulla sinistra del retroscudo.  

Se proprio vogliamo trovargli un difetto, lo possiamo imputare solo alla palette colori modalità mestizia, che offre il grigio pastello e il nero opaco. Tutto sommato, i migliori colori per chi cerca uno scooter e intende lavarlo ogni 4 anni (che poi è lo stesso tempo della garanzia offerta da SYM su tutta la gamma...).