La quarta generazione della naked Yamaha ha raggiunto la piena maturità: motore sempre gustosissimo ma controlli ancora più efficaci e una ciclistica rivista in toto, per garantire il massimo del godimento
Che compleanno MT-09! Già, sembra ieri eppure… sono passati già dieci anni dal suo debutto, da quel “The Dark Side of Japan” della prima versione che ha stravolto il mondo delle naked di cilindrata medio alta. E ora, a una decade da quella prima versione che ha costretto gli altri all’inseguimento, ecco che la tre cilindri Yamaha si rifà completamente il trucco costringendo, ancora una volta, la concorrenza a prendere atto e correre ai ripari.
Tantissime le novità, a cominciare dal suo nuovo faro anteriore che ora trova posto in una scocca che lo rende più equilibrato nel design complessivo della moto. Nuovo è anche il serbatoio, posizionato più in basso, che ora incorpora nella parte superiore due griglie che rimandano direttamente al pilota le sonorità a più alta frequenza. Per rendere le sensazioni di guida ancora più godibili…
COM'E' FATTA: ELETTRONICA DA PRIMA DELLA CLASSE
Non è solo una questione di stile: inedita anche la posizione in sella grazie al riposizionamento del manubrio (che ora è più in basso e regolabile su due posizioni), e delle pedane pilota, anch’esse regolabili. Sempre da punto di vista del pilota, sotto al suo sguardo prende posto un nuovo e ricco pannello TFT a colori da 5 pollici, completamente connettibile grazie all’app MyRide, che permette di gestire moltissimi parametri della moto direttamente dal proprio telefono, fino ad arrivare alla navigazione “turn by turn” supportata da una app di garmin.
La MT permette al pilota di scegliere tra tre diverse modalità di guida, con settaggi dei sistemi di assistenza preimpostati. Inoltre, sono presenti due ulteriori settaggi completamente personalizzabili; questa operazione può essere eseguita direttamente sul pannello TFT o dal proprio smartphone. Nelle mappe custom si possono regolare la risposta del gas, il traction control, il controllo dell’impennata e della derapata slide, l’ABS e il quickshifter (bidirezionale). Tutti i controlli elettronici sono gestiti da una piattaforma inerziale a sei assi. Non manca, un cruise control molto facile da azionare e comodo quando si vuol far distendere un po' il propulsore.
Rimane naturalmente confermato il cuore pulsante della MT-09 e, abbracciato al suo telaio in alluminio a diamante, troviamo il tre cilindri CP3 da 890 cc e 119 cavalli a 10mila giri. Come tradizione per questo motore, troviamo anche una sostanziosa coppia: 93 Nm a 7.000 giri. Yamaha rende disponibile poi le versioni depotenziate per patente A2, limitata e illimitata. Il pacchetto sospensioni è composto da una forcella KYB a steli rovesciati pluriregolabile da 41 mm (con nuove molle) e un ammortizzatore anch’esso pluriregolabile, dotato di un link riprogettato.
L’impianto frenante vede l’introduzione di una pompa freno anteriore radiale Brembo da 16 mm, con leva regolabile nella distanza, che agisce su una coppia di dischi (anteriori) da 298 mm.
COME VA: ATTITUDINE AL DECOLLO
La prima sensazione una volta saliti in sella è che la posizione sia globalmente più raccolta. Attenzione, non scomoda, anzi: si percepisce subito una maggior padronanza del mezzo. Ci sono blocchetti elettrici multifunzione molto intuitivi, il nuovo display è visibile e chiaro, le informazioni immediatamente interpretabili.
Inoltre, bastano pochi chilometri per prendere confidenza e ritrovare tutto quello di buono che abbiamo sempre goduto alla guida della naked giapponese. Senza, ovviamente, dimenticare il motore e la sua resa globale, che è sempre il protagonista assoluto. Il tre cilindri ronfa sornione ai bassi regimi e concede un ritmo da passeggio senza innervosirsi sussultando. Il pilota è poi accompagnato, aspetto non trascurabile, da un sound sempre coinvolgente che diventa melodia quando si affonda il gas per riprendere velocità.
Tutto il pacchetto trasmissione funziona alla grande, con il quickshifter di terza generazione che ha una resa da riferimento per velocità e precisione; il cambio è poi assecondato da una frizione morbida e progressiva da azionare.
Certo è che, se il percorso lo permette, si resiste poco alla tentazione di iniziare ad alzare il ritmo per permettere alla MT di dare il meglio di sé. E qui, il passo avanti nella resa dinamica del tre cilindri di Iwata a si percepisce subito. L’anteriore mantiene la super reattività che l’ha sempre contraddistinto, ma ha perso finalmente per strada, quasi completamente, quel nervosismo che in alcuni frangenti rendeva la guida impegnativa.
La Bridgestone S23 anteriore attacca il punto di corda come un fulmine e dal manubrio arrivano informazioni nitide e precise. Si può scendere ad angoli importanti contando sempre su un appoggio solido e rassicurante e nei cambi di direzione vien fuori la nuova anima più controllata e solida della nuova MT. La moto segue i comandi ma lo fa avendo perso per strada la tendenza a rialzarsi in maniera fin troppo rapida, prendendo in contropiede il pilota.
Tutto è più rotondo e fluido e ogni manovra richiede poco impegno fisico; anche l’uso del corpo non risulta essere così fondamentale per ottenere una guida brillante ma sicura. Anzi, adesso sono proprio i cambi di direzione uno degli aspetti più esaltanti della guida di questa naked. Le curve a medio raggio in rapida sequenza sono il suo terreno di caccia preferito (complice anche il peso contenuto in 193 kg in ordine di marcia) e di sicuro sono poche le moto in grado di tenere il suo passo. In uscita di curva, quando si riprende in mano il gas, arriva il secondo aspetto esaltante di questa moto: il motore risponde con puntualità chirurgica al comando dell’acceleratore.
Conta poco qual è il rapporto inserito perché anche nelle marce alte il tre cilindri spinge con forza e proietta corpo e macchina verso la svolta successiva. Utilizzato sempre intorno al suo regime di coppia massima, circa 7.000 giri, ha un tiro esaltante. A questi regimi le fucilate del quickshifter diventano ancora più precise, sia a salire che in scalata, e tutto il pacchetto elettronico lavora alla grande. Su tutto il Lift-control che gestisce la brutale tendenza della ruota anteriore a puntare il cielo fino in terza marcia. Il settaggio del controllo dell’impennata, modificabile nella soglia di intervento, permette di prodursi in decine di metri di impennata con la ruota staccata di un paio di spanne dall’asfalto... goduria pura. Traction e controllo dello slide non si sono mai palesate durante il nostro test, anche in virtù del fatto che gli asfalti di Lanzarote regalano sempre un grip incredibile.
STUPIRSI SEMPRE
E non è tutto: voce frenata; la nuova pompa Brembo fa la differenza e basta un dito per ottenere decelerazioni importanti. Inoltre, il feeling alla leva è sempre eccellente. Nelle decelerazioni più aggressive la risposta della forcella è sostenuta, pur continuando a leggere le asperità dell’asfalto; non è difficile entrare in curva con ancora il freno in mano, senza rimbalzi o perdite di feeling con il pneumatico anteriore. Valido anche il lavoro dell’ammortizzatore che sostiene senza problemi le bordate di coppia. Che non mancano affatto…
Tutto ciò determina caratteristiche dinamiche uniche, che continuano a far rimanere la MT-09 in cima alla nostra lista delle nostre naked preferite; si può godere anche andando a spasso, anche se ha una forte vocazione all’uso “teppistico”. Rispetto a prima, però, è tutta un’altra musica. Sia per la voce, più forte, potente, vicina, sia per l’equilibrio generale e la maturità raggiunta in questi dieci anni.
PREZZI E DISPONIBILITA'
Divertentissima, ben fatta e ricca nella dotazione e nella personalità, la nuova MT-09 è disponibile in tre colorazioni (grigio, blu e nero) ad un prezzo di 10.899 euro.
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