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Yamaha Niken GT, come in un videogioco
Non solo pieghe assolute: c'è anche un motore dal carattere forte. Così la rinnovata tre ruote Yamaha ci ha indotti in tentazione, una curva dopo l'altra. Ma il suo meglio lo dà in ottica touring. Costa 17.999 euro f.c.
Nei videogiochi puoi fare mosse irreali. Arrivi in curva troppo veloce, un colpetto al joystick e la moto si piega di botto, spigola, si raddrizza, rispigola. Come se le leggi della fisica non esistessero. Con la Yamaha Niken è lo stesso. La curva chiude più del previsto? Tiri giù l’anteriore di forza, come mai potresti fare con una moto normale. Le due ruote davanti danno un’aderenza ignota a noi motociclisti all’antica. Un concetto superiore di cui fidarsi e nel quale, nel giro di poche curve, si inizia a credere ciecamente. La Niken permette pieghe assolute (si può inclinare fino a 45°), con le orecchie per terra come si diceva una volta, senza spasmi o accelerazioni cardiache per il pilota. Va giù, va giù, va giù, in una sensazione di totale sicurezza. Poi inizia a strisciare sotto, con facilità, informazione dal mondo reale che va ad aggiungersi all’angolo di piega segnato sul display, che al bar permetterà infinite discussioni tra amici. Tutto questo, accoppiato a un motorone dalla schiena esagerata, porta a una spregiudicata goduria nella guida sportiva.
YAMAHA NIKEN GT 2023, SPIRITO SPORTIVO
E sì, perché il tre cilindri da 890 cc qui rinuncia a 4 CV (sono 115 rispetto ai 119 della Tracer 9) ma è ancora più generoso, in modo da spingere agevolmente i 270 kg con il pieno della Niken (47 in più della Tracer 9). Non lo si direbbe a vedere i dati delle schede tecniche, che recitano una coppia max di 90,7 Nm a 7.000 giri per la Niken e 93 (sempre a 7.000 giri) per la Tracer 9, ma vi posso assicurare che al polso la sensazione è di un tiro ai medi bestiale, che – complice quell’aderenza impossibile da trovare su una moto normale – porta a guidare la Niken a ritmi eclatanti. E così, complici le spettacolari strade curvilinee dove si è svolto il press test (in Sardegna) e l’oggettiva capacità di divertire, stacco sempre un po’ più in là e apro sempre un po’ prima… Certo, in questi concitati frangenti la Niken tende un filo ad allargare la traiettoria in uscita di curva, quindi bisogna tenersi nel taschino un po’ di margine. Inoltre, solo nella guida sportiva, richiede un certo lavoro di braccia nei cambi di direzione. Esigenza che, come vedremo più avanti, scompare a ritmi tranquilli.Ecco, non ho capito niente. Vi ho detto quello che la Niken ti tira fuori, ma che non andrebbe fatto. Colpa mia, dei miei istinti motociclistici, di un passato da smanettone che questa moto ha saputo tirarmi fuori. Non si dovrebbe guidare così la Niken. Perché poi, la volta che sbagli a prendere le misure oppure ti ritrovi una macchina che passa col rosso, ti ritrovi che stai andando fortissimo con un mezzo dalla massa importante. Tutta quella enorme sicurezza che ti dà l’anteriore non dovrebbe essere utilizzata per scopi bellico/sportivi, ma essere tenuta da parte per avere un margine di sicurezza, in qualsiasi condizione, inavvicinabile da qualsiasi motocicletta tradizionale. Per andare via tranquilli quando piove, quando l’asfalto è brutto, quando trovi il brecciolino in traiettoria o anche quando sei in viaggio per l’Elefantentreffen e inizia a nevicare. In una moto che è giustamente inquadrata nella famiglia Sport Touring, quell’appoggio totale della Yamaha Niken sull’anteriore dovrebbe essere sfruttato tutto per il lato touring.