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Yamaha MT: tante naked per tutti i gusti
Abbiamo provato la gamma Yamaha MT 2023, dalla piccola MT-03 alla grintosa MT-09 SP fino alla maxi MT-10 SP, ma ci siamo concentrati in particolare sulla bicilindrica MT-07. Ecco come vanno, pregi e difetti
Il 2013 è stato un anno fondamentale per Yamaha. A Spalato la casa giapponese presentò per la prima volta alla stampa la tanto attesa MT dotata dell’inedito motore tre cilindri CP3. A distanza di dieci anni sembra quasi superfluo sottolineare il livello di successo riscosso dalla famiglia MT che ha fatto segnare numeri davvero importanti. E stiamo parlando di oltre 420.000 esemplari venduti nel mondo in 10 anni, un dato senza dubbio significativo, con l’Europa a farla da padrone con il 72% dell’immatricolato totale.
Attualmente la gamma MT soddisfa ed abbraccia una clientela quanto più ampia possibile con modelli che vanno dalla piccola 125 cc monocilindrica perfetta per i motociclisti in erba, per passare alla bicilindrica MT-03 da 320 cc e di seguito alla MT-07, sempre bicilindrica e vera e propria regina delle fun bike e, una volta raggiunta una certa esperienza di guida, pronti a farsi ingolosire dalla MT-09 nella sua ultima versione, ormai raffinata da tutte le ruvidità del primo modello e con un pacchetto elettronico da riferimento. Per arrivare al vertice della gamma con la MT-10 mossa dal muscoloso quattro cilindri in linea da oltre 160 CV di potenza massima di derivazione R1.
Anche il mercato italiano ha apprezzato moltissimo la gamma MT arrivata a soddisfare oltre 37.000 clienti in dieci anni con percentuali che invitano a riflettere. La più amata nel nostro paese è senza dubbio la MT-07 con il 42% dell’immatricolato totale seguita a ruota dalla MT-09 che fa segnare un bel 35%. Interessante anche il dato della 125 che stacca un 12% sul totale ad indicare che l’interesse dei 16 enni verso il mondo moto sta conoscendo nuova linfa. Chiudono MT-03 ed MT-10 con rispettivamente il 6% e il 5%
YAMAHA MT: LA GAMMA AL GRAN COMPLETO
Noi abbiamo passato un’intera giornata in compagnia dell’intera gamma per rinfrescarci la memoria sulle grandi qualità del progetto MT. E’ sempre molto istruttivo poter saltare da una sella all’altra senza soluzione di continuità per mettere in luce in tempo reale pregi e, perché no, i difetti delle quattro versioni che abbiamo guidato sulle colline dell’entroterra toscano con la giornata divisa in due parti: mattinata dedicata alle muscolose MT-09 e MT-10 declinate nella raffinata versione SP e, dopo la pausa pranzo, via veloci in sella alle più piccole MT-03 e MT-07.
In generale tutte le quattro versioni che abbiamo guidato hanno mostrato una grande maturità di progetto mettendo in campo eccellenti prestazioni in base al loro segmento, un ottimo feeling regalato al pilota fin dai primi metri e, in generale, un grande gusto nella guida sia a ritmi da passeggiata che nella guida più sportiva.
YAMAHA MT-07: LE CARATTERISTICHE
Forse è anche per il tipo di percorso scelto dagli uomini di Yamaha per questo test che la nostra attenzione è stata calamitata dalla media bicilindrica MT-07, un vero e proprio “cacio sui maccheroni” quando le strade sono caratterizzate da ritmi medi e una infinita sequenza di curve. Capiamo bene perché la MT-07 sia stata, negli anni, la più amata dagli italiani. Praticamente tutto confermato per la versione 2023 fatto salvo il cruscotto che guadagna un ricco pannello TFT a colori da 5 pollici che, tramite l’app MyRide, può essere connesso al proprio smartphone. Si possono inoltre scegliere due layout diversi. Una manna per i giovani clienti che hanno la necessità di rimanere sempre connessi.
Tecnicamente troviamo il riuscito motore Cp2 Crossplane da 689 cc, pieno di personalità ad ogni regime, che eroga poco più di 73 cavalli a a 8750 giri con 67 Nm di coppia a 6500 giri. Per i possessori di patente A2 esiste anche la versione depotenziata a 35 Kw. Semplice ma efficace il telaio in acciaio a diamante al quale si fissano forcella tradizionale e un ammortizzatore dotato di leveraggi progressivi, entrambi non regolabili. Doppio disco anteriore da 298 mm di diametro con pinze ad attacco radiale. Pneumatici da 120/70 all’anteriore e un bel 180/55 al posteriore. Il serbatoio contiene 14 litri di carburante e, una volta pieno, concorre a fermare l’ago della bilancia a 184 in ordine di marcia.
Non c’è molto altro da aggiungere perché la Yamaha MT-07 rimane una moto poco complessa, niente elettronica, ma con moltissime qualità. A cominciare dalla facilità con la quale muove i primi metri ricordandoci subito perché l’abbiamo sempre così amata. Posizione in sella corretta con manubrio ampio il giusto per una grande sensazione di controllo. Frizione morbida e risposta del comando del gas abbastanza precisa pur se non completamente priva di on-off. Il cambio funziona in maniera efficace e, per la versione 2023, regala la predisposizione al montaggio del quickshifter.
YAMAHA MT-07: LA PROVA
E dopo pochi chilometri è subito “fun”. La Yamaha MT-07 regala sorrisi a profusione. Poco peso, stretta tra le gambe, viaggia come una lepre con una semplicità disarmante. Zero fatica fisica per il pilota. Il motore c’è sempre e spinge con un buon vigore fin dai regimi più bassi. Naturalmente, da bicilindrico fasato a 270 gradi, regala il meglio ai medi dove la bella coppia spinge fuori dalle curve senza esitazioni. Ed è proprio in questi frangenti che appare uno degli aspetti più divertenti della guida della MT07, la sua propensione a sollevare la ruota anteriore da terra esibendosi in coreografici monoruota all’uscita di ogni curva. E per chi scrive, non molto esperto di “rizze”, tutto sembra più facile che mai segno di un perfetto equilibrio ciclistico e di una distribuzione dei pesi efficace. La spinta dei 73 cavalli non accenna a calare nemmeno nella parte alta del contagiri anche se conviene mettere sempre una marcia in più per rimanere nella parte più redditizia della curva di coppia.
La Yamaha MT-07 è sufficientemente precisa nello scendere in curva anche se necessità di un minimo di apprendistato vista la sua velocità nel rispondere ai comandi del pilota. I cambi di direzione vengono affrontati in maniera molto efficace con il giusto mix di rapidità e controllo. Le sospensioni, pur non regolabili, manifestano un setting ben realizzato mettendo in campo una buona capacità di assorbire le asperità dell’asfalto e un sufficiente sostegno quando si alza un po’ il ritmo. Anche la frenata ci è piaciuta con decelerazioni importanti che arrivano a fronte di una minima pressione alla leva. Poco invasivo l’ABS, aspetto non trascurabile vista la propensione della MT07 alla guida brillante.
Il grande pregio è sicuramente quello di poter poi guidare anche a ritmi blandi godendosi il percorso con la Yamaha MT-07 che trotterella risultando sempre piacevole. Un equilibrio generale da riferimento per la media di Iwata che diverte senza affaticare ne richiedere troppo impegno al pilota.
La Yamaha MT-07 è funzionale anche come moto di tutti i giorni, ben realizzata e con un prezzo decisamente molto interessante fissato in 7.999 euro f.c.
Un unico appunto va alle vibrazioni che sono sempre abbastanza percepibili pur senza risultare mai eccessivamente fastidiose visto il tipo di frequenza.
C’è quindi una MT per ogni gusto, per ogni capacità di guida e per ogni portafoglio. Non rimane che saltare in sella dopo aver scelto la preferita.
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