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Benelli Leoncino 800: la famiglia si allarga

Redazione
dalla Redazione il 31/03/2022 in Anteprime
Benelli Leoncino 800: la famiglia si allarga
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La Benelli Leoncino 800 è una modern classic solo nel look! Nella prima presa di contatto ha convinto da subito: ha un motore di carattere dal sound ficcante, un look che non passa inosservato e un prezzo super interessante.

Se ce l’avessero detto solo pochi anni fa non ci avremmo mai creduto: Benelli, oggi, è uno dei player più importanti del mercato moto italiano. Diamo un po’ di numeri. I dati consolidati del 2021 ci dicono che è cresciuta del 57%, raggiungendo i 13mila pezzi venduti, con una quota di mercato di quasi l’11% e con la TRK 502 best-seller assoluta della categoria moto. L’obiettivo per il 2022? Arrivare a 15mila unità.

Proprio per questo a Pesaro non si dorme sugli allori e in attesa della TRK 800, un altro boost alle vendite arriverà, anzi arriva, dalla Leoncino 800, offerta in due versioni: Trail, più offroad (verrà presentata a fine aprile) e lei… la protagonista della prova!

La Leoncino 800 è una modern classic figlia del nuovo corso Benelli, ed è disegnata dal Centro Stile pesarese capitanato da Stefano Casanova. È una Leoncino, non si scappa: in certi dettagli ricorda la sorella 500, come nella zona del serbatoio dove c’è lo stemma e anche sul parafango anteriore, dove troneggia il leone di Pesaro. Lei, però, è più muscolosa, tutta. Il serbatoio in acciaio da 15 litri è il vero elemento di design, più maschio, più nerboruto e si raccorda alla perfezione con il fianchetto sotto la sella realizzato in metallo, dando vita a un interessante gioco di linee.

La moto è ben fatta e se da lontano sa attirare gli sguardi grazie al look, avvicinandosi convince anche per la qualità complessiva dell’assemblaggio. Anche sollevando la sella si notano una certa razionalità e ordine nel posizionamento della batteria dei cablaggi vari. Qualche finitura potrebbe essere migliore, come ad esempio la fusione della pinza del freno e qualche cover del motore sparsa qua e là, ma il livello generale, soprattutto se pensiamo al prezzo di 7.490 euro, è buono.

Benelli Leoncino 800: la famiglia si allarga

A SPASSO SUL MURAGLIONE

Da seduti la posizione è relax: sella larga e comoda, manubrio dalla piega molto scrambler e piedi che trovano le pedane in maniera naturale, né troppo avanti, né troppo indietro.
Pronti via ci si trova in una posizione leggermente avanzata verso l’avantreno, ma mai affaticante, anzi. A Pesaro hanno fatto un bel lavoro su questo punto: nonostante la completa esposizione all’aria in sella si sta davvero bene, anche grazie a una seduta molto rastremata vicino al serbatoio, più larga nella sua zona posteriore e dallo schiumato sostenuto ma non fastidioso. Ma i tecnici capitanati da Marco Bellucci hanno curato molto bene anche l’ergonomia: le gambe cingono la Leoncino in maniera naturale, senza trovare nessun fastidioso impedimento nel telaio o nel motore. 
L’abbiamo guidata sulle mitiche strade dell’appennino tosco emiliano, passo del Muraglione compreso, in un toboga dove l’asfalto liscio come un biliardo si alterna a tratti davvero malmessi e lo abbiamo fatto anche con la pioggia. E qui l’anima del Leoncino - che è una doppia anima - si è svelata: a Pesaro gli hanno voluto dare quote da naked, come ad esempio l’avancorsa da 94,5 mm, accoppiate a una postura più relax, così da potersi gustare strade e panorami e, allo stesso tempo, assecondare anche chi ha voglia di alzare un po’ il passo, cosa che con la Leoncino si può fare benissimo.

Benelli Leoncino 800: la famiglia si allarga

Convincente il motore: ha masse in movimento importanti e, proprio per questo, non è super reattivo quando si va a prendere in mano il gas a bassi regimi. Poi però acquista corpo e sostanza e inizia a distendersi fino a circa 6.500 giri, quando cambia tonalità allungando con decisione fino ai 9.000 giri (il limitatore è ai 9.500)

TANTE LUCI, POCHISSIME OMBRE

Una moto sana, quindi, anche grazie a una ciclistica sana: al telaio in acciaio a traliccio sono vincolati il mono infulcrato direttamente nel forcellone e regolabile nel precarico e nell’estensione e la gigantesca forcella a steli rovesciati da 50 mm di diametro e 130 mm di escursione. Ma diamo qualche altro numero, già che ci siamo: 320 è il diametro in mm dei dischi anteriori morsi da pinze radiali a 4 pistoni, 17 è la misura in pollici dei cerchi, 805 sono i mm dell’altezza sella e 222 i kg di peso in ordine di marcia.

Non è un peso piuma la Leoncino 800 – un po' come tutte le Benelli – diciamo però che il suo… è un peso statico, perché a Pesaro sono stati bravi a farlo sparire una volta in movimento. Complice anche il manubrio largo, nei cambi di direzione e nelle curve in serie la Leoncino danza che è un piacere. Ma visto che parliamo di guida c’è da approfondire un po’ il discorso, soprattutto per quel che riguarda la forcella, che ha un comportamento non omogeneo al variare delle condizioni del manto stradale: se quando l’asfalto è liscio il funzionamento è ok, quando ci  si trova a guidare nei tratti più bucati tende a essere meno precisa, soprattutto in curva. Morbida nel primo tratto, così da assorbire le sconnessioni a tutto vantaggio del comfort – che si è rivelato ottimo su pavé e sampietrini anche grazie a un mono che fa bene il suo lavoro e non scalcia sulle buche – tende poi a lavorare poco nella parte bassa: molto meglio di conseguenza far scorrere la moto il più possibile, evitando le staccate violente e privilegiando la guida rotonda.

Sia chiaro: su una strada tutta curve ci si possono togliere parecchie soddisfazioni alla guida, anche perché la scelta della gomme Pirelli MT60 RS si è rivelata perfetta, sia per il profilo tondo sia per il grip (ottimo anche sul bagnato). Lo avete capito: sulla forcella siamo andati per il sottile, anche perché con un leggero fine tuning potrebbe migliorare un prodotto già di per sé riuscito. Insomma, la Leoncino 800 convince e il merito è anche del suo motore.

Benelli Leoncino 800: la famiglia si allarga

TWIN DI CARATTERE

Il cuore è un bicilindrico parallelo da 754 cc, bialbero, 4 valvole per cilindro, doppio corpo farfallato da 43 mm, cambio a 6 marce e frizione antisaltellamento. Esprime 76 CV a 8.500 giri e 67 Nm di coppia a 6.500 giri.
Il suo antenato è il twin della 752, completamente rivisto - anche grazie a una consulenza della Riccardo - ed è ancorato all’interno del telaio senza andare a stressare il telaio. C’è ora una nuova testa ridisegnata per integrare il sistema di aria secondaria e ottimizzare aspirazione e raffreddamento, sistemi di aspirazione e scarico riprogettati, cartella di distribuzione irrigidita e altri dettagli come la zona di spray dell’iniettore.

Particolari attenzioni anche alla trasmissione, grazie a interventi su frizione, asservitore di coppia e rapporto finale, ora più corto grazie a una corona da 46 denti e non 43. Interventi anche all’iniezione e alla calibrazione della ECU Delphi e all’impianto di scarico, capace di regalare alla Leoncino 800 un sound molto ficcante.

Chi compra una moto di questo tipo pretende una timbrica di scarico definita, personale, qualsiasi essa sia: bene, la Leoncino 800 ce l’ha, ed chiara, forte, definita. Convincente il motore: ha masse in movimento importanti e, proprio per questo, non è super reattivo quando si va a prendere in mano il gas a bassi regimi. Poi però acquista corpo e sostanza e inizia a distendersi fino a circa 6.500 giri, quando cambia tonalità allungando con decisione fino ai 9.000 giri (il limitatore è ai 9.500). Un bel motore, senza dubbio, con sound e sostanza. E buono anche il cambio, preciso e morbido, un po’ meno modulabile la frizione, un po’ brusca e poco fluida nell’attacco; c’è un po’ di on-off e di freno motore, ma solo nelle marce basse.

Benelli Leoncino 800: la famiglia si allarga

LA MECCANICA AL POTERE

L’elettronica applicata alla guida è assente: c’è l’ABS, è chiaro, però non ci sono riding mode e controlli vari. Un inno alla semplicità, lo stesso che ha fatto la fortuna, e continua a farla, della piattaforma CP2 Yamaha, quella con il motore bicilindrico 700 per capirci. Ma, visto che siamo in tema di elettronica non manca però il pannello TFT e impianto luci a LED. Nel corso della prova, nonostante la pioggia, non abbiamo mai sentito l’esigenza del controllo di trazione: insomma, il margine di sicurezza è altissimo, anche grazie a una erogazione morbida nel primo tratto di apertura del gas. Ottimo il lavoro fatto per contenere le vibrazioni – bravi! – migliorabile il feeling con i freni: la potenza non manca, ma all’anteriore ci vorrebbe un po’ di mobulabilità in più, mentre al posteriore l’ABS entra troppo in fretta.

Signori, la Leoncino 800 è arrivata sulla terra in due colori, grigio e verde, entrambi con finitura satinata. Ha tutte le carte in regola per far bene e, siamo sicuri, andrà a togliere qualche quota di mercato a moto che – ora – animano la parte alla della classifica moto. Lei è già dai concessionari: sarà un successo? Non lo sappiamo, ma la probabilità è altissima.

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