Anteprime
Aprilia SR GT: (oltre) lo scooter
Quando un semplice scooter non basta più, ci vuole un mezzo che alla praticità unisca emozioni partendo da uno stile diverso e da scelte tecniche che ampliano il suo orizzonte di utilizzo
Nel 1992 Aprilia lanciava l’SR. Per quegli anni fu una svolta: con il suo look racing, le prime livree replica, rubò il sonno a più di una generazione e lasciò un segno. Per il mondo dello scooter era un periodo florido. Nel 1993 arrivò lo Scarabeo, un altro successo Aprilia la cui storia negli anni si incrociò con quella dell’SR, versione dopo versione in un crescendo di cilindrate, ma animando per anni la polarità tra mood rétro e mood sportivo.
Trent’anni dopo la storia prosegue ma inizia una nuova era. Il nuovo SR GT è una rivoluzione, e anche questa volta è subito lo stile a far parlare di lui. Del resto, la nuova frontiera della sportività è il mondo Adventure, che sa trasformare anche un casa-ufficio in un’esperienza. La soluzione scelta da Aprilia è stata quindi puntare su un design d’impatto, su dettagli motociclistici, su una ciclistica solida e versatile senza però trascurare la praticità. Il risultato? È un mezzo che finora ha pochi competitor sul mercato, e questa sua unicità può fare ancora di più la differenza in chi cerca un mezzo facile, pronto per affrontare la giungla… urbana.
Lo stile
Compatto ma ben piantato, il nuovo SR GT ha nel DNA lo stile delle ultime moto Aprilia, partendo dal faro a led incastonato nello scudo che riprende le forme delle sportive RS660 e in cui spicca il plexi ben dimensionato. Filante anche la vista laterale in cui il tunnel centrale, oltre a ospitare il serbatoio, unisce in modo armonioso l’anteriore con il codino alto e slanciato che resta quasi sospeso, visto che il portatarga è a filo ruota posteriore. In Aprilia hanno lavorato sulla ciclistica come sanno fare loro, e oltre al telaio a doppia culla con tubi di acciaio ad alta resistenza il punto forte sono senz’altro le sospensioni Showa a corsa lunga, pensate magari non tanto per le avventure off-road quanto per massimizzare il comfort di guida di tutti i giorni e per concedersi qualche uscita su una strada bianca. Nello specifico la forcella con steli da 33 mm ha un’escursione di ben 122 mm, e al posteriore c’è una coppia di ammortizzatori sempre Showa da 102 mm di escursione, con precarico delle molle regolabile su 5 posizioni. La distanza minima dal suolo è di 175 mm, non pochi e che consentono di superare senza problemi i dossi o scendere dal marciapiede senza toccare sotto.
Passando alla dotazione, niente smart key ma una chiave tradizionale. La strumentazione è un display LCD da 5,5” chiaro e ben leggibile, pronto a connettersi con il sistema di connettività Aprilia MIA che consente di abbinare via Bluetooth lo smartphone allo scooter per la gestione di chiamate, messaggi e musica. L’SR GT ha un animo sportivo, ma offre anche tanta praticità con un vano sottosella da 25 litri che consente di ospitare un casco full jet lasciando spazio per altri oggetti; ci sono poi in opzione un bauletto in plastica da 32 litri o uno in alluminio da 33 litri. Comodo il cassettino retroscudo portaoggetti con presa USB.
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Due motori, due anime
Aprilia SR GT è disponibile 125 o 200. Identiche nella sostanza, le due versioni si differenziano per il motore. In entrambi i casi si tratta di monocilindrici, quattro valvole, della famiglia Piaggio i-get. Il 125 cc è lo stesso montato sul Piaggio Medley, con potenza massima 11 kW a 8.750 giri e una coppia di 12 Nm a 6.500 giri. Sull’SR GT fa poi il suo esordio il 174 cc da 13 kW a 8.500 giri e 16,5 Nm a 7.000 giri, un motore che adotta soluzioni pensate per aumentare il rendimento e abbinato a una trasmissione CVT con frizione più grande. Presente su entrambi il sistema Start&Stop. Se le prestazioni sono simili, anche nei consumi la differenza è davvero poca, e per il 125 la percorrenza nel ciclo WMTC arriva a 40 km/l che scendono di poco, 38,5 km/l, per l’SR GT 200. Queste caratteristiche unite al serbatoio da 9 litri, si traducono in un’autonomia massima di circa 350 km.Simili in tutto e per tutto (o quasi…)
Le strade intorno a Rapallo sono state un ottimo banco prova per affrontare diverse situazioni e tante salite e discese. L’Aprilia SR GT si fa notare per il suo look, ma colpisce anche per la silenziosità con cui si avvia, merito dello start&stop già apprezzato sul Medley. Come su molti scooter Honda, anche qui il classico motorino di avviamento è infatti sostituito da una macchina elettrica brushless collegata direttamente all’albero motore, che elimina del tutto il rumore all’avviamento. Inoltre, entrambi i motori al minimo risultano poco rumorosi e le vibrazioni quasi nulle. La sella è ampia e la posizione di guida che si assume naturale, meno arretrata rispetto ad altri scooter e quindi più attiva. Inoltre, il rivestimento antiscivolo consente di restare ben saldi sulla seduta, che essendo alta dà la sensazione di dominare la strada. Efficace il manubrio largo in stile crossover, fissato coi riser, che garantisce un’ottima presa e trasmette una bella sensazione di controllo, consentendo di impostare le curve con molta sicurezza. Intuitivi i comandi sul manubrio. Il tunnel centrale è comodo da stringere e invita a mantenere una posizione sempre attiva, ideale nella guida veloce, con i piedi ben inseriti nelle pedane che consentono di indirizzare con precisione lo scooter nelle svolte e di renderlo reattivo nei cambi di direzione. Il tunnel alto non lascia però spazio per il trasporto di zaini e borse. E se invece di correre si vuole guidare in relax, i piedi si possono sempre allungare… lo spazio, se non siete oltre al metro e ottanta, è sufficiente.
In sella al 125, già dalla prima accelerata si capisce il lavoro fatto sul propulsore: l’erogazione è fluida e molto progressiva, la trasmissione ben tarata. L’SR GT è facile, immediato in città e bastano pochi metri per apprezzarne l’efficacia negli ingressi in curva, con un anteriore preciso. Da riferimento la maneggevolezza nel traffico: in città ci si destreggia bene e le sospensioni lavorano senza remore per assorbire le sconnessioni dell’asfalto, aiutate dai pneumatici “tuttoterreno” con battistrada semitassellato montate su cerchi da 14” all’anteriore e da 13” al posteriore, con sezioni da 110/80 e 130/70. E quando è lanciato, l’SR GT resta stabile e ben piantato infondendo sicurezza.
Passando dal 125 al 200, che può viaggiare in tangenziale e autostrada, le differenze sono minime ma si sentono: con 2 kW in più nella sostanza il 200 sfodera maggiore grinta e ha una trasmissione più pronta. La differenza di peso di soli 4 kg – 148kg contro i 144 kg del 125 – è ciò che mantiene la guidabilità fluida e agile in ambito urbano ma quel poco più di potenza fa la differenza in extraurbano dove il 200 risulta più reattivo e pronto per qualche salita più ripida. Nei lunghi trasferimenti lo scudo è protettivo, mentre il plexi è un po’ basso.
Su entrambi la frenata è ben modulabile, sul 125 è garantita da dischi da 260 mm all’anteriore e 220 mm dietro, con sistema CBS. L’ABS, previsto solo sul 200 e sulla ruota anteriore, è ben tarato ed entra in funzione solo in caso di necessità.