Anteprime
Kawasaki Z650RS: la PROVA!
Kawasaki lancia il secondo modello "Rétro Sport", una fascinosa media basata sulla bicilindrica Z650 ma che si rifà nel look alla Z650 B1 del 1977
Quando si dice la moto giusta al momento giusto. Perlomeno per noi, reduci da una settimana particolarmente complessa, funestata oltretutto da un meteo che avrebbe messo alla prova il più incallito degli ottimisti, preparare la borsa per una trasferta nel sud della Francia era un bel modo di staccare la spina e ritrovare il buonumore. Destinazione Marsiglia, dove Kawasaki ci ha invitati per il press test della nuova Z650RS, la seconda verdona dopo la Z900RS della nuova famiglia RS di Akashi. RS sta per “Rétro Sport”, e infatti anche questa media ostenta fortissimi richiami stilistici alle leggendarie Kawasaki Z degli Anni 70 pur conservando un cuore moderno, mutuato al 100% dalla Z650.
Ci aspetta quindi una giornata di guida rilassata con ovviamente il chiaro obiettivo di scoprire le caratteristiche dinamiche di questa nuova modern classic ma anche, perché no, di goderci qualche ora spensierata trotterellando tra le strade piene di curve delle montagne provenzali.
Ritorno al futuro
La mattina del test, di fronte alla lunga fila di Z650RS vestite nell’istituzionale verde Kawa che ci attendono, il colpo d’occhio rimanda subito ad un parcheggio di moto di cinquant’anni fa. La RS ha davvero un look vintage, e a uno sguardo veloce potrebbe sembrare una moto d’epoca perfettamente conservata. Ferma sul cavalletto “riempie lo spazio” come una moto adulta, sembrando più grande di quello che in realtà è e anche della sorella Z650: un po’ lo stesso effetto che fa la Yamaha XSR700 rispetto alla MT-07. Su tutto spicca il serbatoio, perfettamente verniciato con tanto di filetti a contrasto e scritta Kawasaki in rilievo, che riprende in toto quello della Z650B1 del 1977 ed è l’elemento più fortemente distintivo nel design della media giapponese. Si raccorda perfettamente ai fianchetti laterali e al classico codino “duck tail”, dalle dimensioni importanti rispetto ai gusti attuali ma molto armonica con il design della RS. Immancabile il faro anteriore tondo, sempre in stile rétro ma con moderna tecnologia a LED, di cui è dotato pure il gruppo ottico posteriore.Tecnica nota
Tecnicamente, dicevamo, la Z650RS è in tutto e per tutto uguale alla Z650 da cui deriva. Una moto compatta e leggera, con un motore razionale e affidabile secondo la tradizione Kawasaki. Il twin parallelo da 649 cc nella sua versione più aggiornata è omologato Euro5 ed eroga 68 CV a 8.000 giri con 64 Nm di coppia a 6.700 giri; è disponibile anche in versione 35 kW per i possessori di patente A2. Non c’è il ride-by-wire, ma la gestione è con doppia valvola a farfalla di cui una comandata da centralina; inoltre la frizione è assistita e antisaltellamento. Il telaio è a traliccio come su tutte le ultime Kawasaki; il telaietto è montato meno inclinato e più orizzontale, in linea con lo stile della moto. Restano la forcella tradizionale da 41 mm, che su una modern classic non sfigura affatto, e il mono regolabile nel precarico, montato molto inclinato ma comunque con link di fissaggio al forcellone. Le ruote sono a razze sottili, con un disegno che ricorda le ruote a raggi come sulla Z900RS, mentre in campo freni l’unica concessione alla nostalgia sta nel fatto che i due dischi anteriori da 300 mm con pinze a doppio pistoncino sono tondi, e non a margherita come su molte moto di Akashi. A sorvegliare il tutto provvede un ABS di provenienza Bosch.
Una volta saliti in sella confermiamo che la RS dà al suo pilota la sensazione di trovarsi su una moto più “grande”, pur mantenendo tutta la facilità di approccio di una media: il peso percepito è davvero basso – 187 i chili dichiarati in ordine di marcia – e si appoggiano agevolmente entrambi i piedi a terra. Merito di una sella piatta e piacevolmente imbottita posizionata a 820 mm da terra (ma si può scendere fino a 800 mm con la variante bassa) e dei fianchi stretti all’altezza del raccordo tra serbatoio e sella.
Per farci sentire nel pieno dei “seventies”, sotto ai nostri occhi non c’è il solito TFT Kawasaki ma due strumenti circolari, con tanto di lancette, rivestiti da una pregevole cromatura. Nel mezzo un piccolo pannello LCD rimanda le informazioni necessarie durante la guida. La posizione a bordo prevede un busto piuttosto eretto, per via di un manubrio montato su riser decisamente alti. Braccia distese e pedane correttamente posizionate per una tipologia di moto che abbandona l’approccio decisamente più sportivo della Z650.