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Triumph Bonneville: la PROVA!

Pino Mottola
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Triumph Bonneville: la PROVA!
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Triumph Bonneville: la PROVA!
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Triumph Bonneville: la PROVA!
Triumph Bonneville: la PROVA!
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Triumph Bonneville: la PROVA!
Triumph Bonneville: la PROVA!

Nel segmento delle modern classic la Casa inglese è il riferimento assoluto, perché produce moto dal look intramontabile ma dalla tecnologia assolutamente moderna: abbiamo provato le rinnovate T100, Street Twin e T120

Per il 2021 la Casa inglese dà una bella spolverata a tutte le classic. L’obiettivo? Uno solo! Mantenere intatto il loro fascino intramontabile e, allo stesso tempo, migliorare il piacere di guida.
In questa annata pazza fatta di shortage di prodotto e ritardi nelle disponibilità, arrivano con un po’ di ritardo – rispetto alla classica stagionalità Triumph – le rinnovate Bonneville MY2021.
Protagoniste di questa primaverile presentazione tra le strade della Franciacorta e della Valpolicella ci sono le più “piccole” Bonneville T100 e Street Twin e l’ammiraglia T120, anche nella versione Black Edition.
 

AMINA CLASSICA, SOSTANZA MODERNA: ECCO LA T100

Ma procediamo con ordine analizzando separatamente le due famiglie di moto. E partiamo confrontando le due 900: la Bonneville T 100 - che ha beneficiato di parecchi interventi che ne hanno aumentato la sostanza - e lei, la Street Twin, il best seller inglese, la porta d’accesso alla gamma classic di Casa Triumph.
Quella che cambia di più è la più classica delle due, la Bonnie T 100. La guardi e sembra sempre lei, però c’è molta più ciccia: il motore ha ora 65 CV a 7.400 giri – 10 in più – e 80 Nm di coppia a 3.750 giri. Il bicilindrico in quest’ultima release lo conosciamo bene, perché è parente strettissimo di quel 900 cc già montato anche sulla Street Twin, però ora è Euro5 e sposta il limite del contagiri 500 giri più in là.

TRIUMPH BONNEVILLE T100

Un motore più prestante, quindi, ma anche più leggero, grazie a un albero motore dalla minore inerzia, contralberi più leggeri, cover frizione più sottile e coperchio della distribuzione in magnesio. Insomma, un bel contributo alla riduzione complessiva di 4 kg della T100 MY 2021.
Novità anche all’anteriore, con una nuova forcella a cartuccia più raffinata e un freno anteriore con pinza Brembo a 2 pistoncini rivisto. C’è ovviamente l’ABS, ma anche il controllo di trazione, disinseribile.
Sul fronte dello stile non si scende a compromessi grazie a una serie di elementi che inneggiano allo spirito più classico: c’è la strumentazione con doppio elemento circolare rinnovata, la finitura bianca sulla sella nera, le guance sul serbatoio, oltre a tutta una serie di elementi cromati e al parafango posteriore in acciaio.
 

SBARAZZINA, RIBELLE MA ACCOGLIERNTE: ECCO LA STREET TWIN

Cambia anche la Street Twin, ma meno: pur avendo nella sostanza lo stesso motore, il suo twin aveva già gli stessi valori di coppia e potenza che oggi esprime la T100, quindi 65 CV e 80 Nm di coppia, espressi entrambi a un numero di giri un po’ più elevato.
La Street resta una classic, però è più sbarazzina, più fresca. La ricetta rimane la stessa che ne ha decretato il grande successo fin dal lancio nel 2015, un mix di semplicità, accessibilità, gusto e stile ovviamente.
Per il 2021, oltre a essere Euro5, è più leccata nell’estetica: nuovi cerchi in lega, sella più spessa di 10 mm, fianchetti ridisegnati e numerosi dettagli come i supporti del faro e le finiture del corpo farfallato in alluminio spazzolato, oltre alle cover del motore nere.

TRIUMPH STREET TWIN

T100 VS STREET TWIN: LE DIFFERENZE

Sia la T100 che la Street Twin hanno una comoda presa USB sotto la sella ma, look a parte, quali sono le differenze tecniche tra le due? Hanno la stessa potenza, ma sulla Street Twin è espressa 100 giri più in alto (50 giri in più la coppia), che ha le mappe Road e Rain (una sola per la T100). I cerchi sono a raggi sulla T100 e a razze sulla Street, Street che monta una pinza freno anteriore a 4 pistoncini, 2 sulla T100. Lato strumentazione la T100 monta il più classico doppio elemento circolare, più moderno il quadrante singolo della Street Twin. E differenti sono anche gli scarichi.
TRIUMPH BONNEVILLE T100: MALEDETTAMENTE CONSERVATRICE
La Street Twin poi è più corta di 75 mm, ha un’altezza sella più bassa di 25 mm (765 vs 790), ha valori di avancorsa e angolo di inclinazione minori rispetto alla T100, un serbatoio da 12 litri meno capiente di 2,5 litri, ma – soprattutto – la Street Twin è più leggera di ben 12 kg rispetto alla sorella T100, cioè 216 chili verso 228 in ordine di marcia. In più sono differenti anche le pedane: sulla Street Twin hanno un andamento più lineare nella zona dell’attacco rispetto a quelle della T100 che, di conseguenza, toccano prima in curva. Peccato, infine, che su entrambe le moto la luce sia a led solo al posteriore. Ma, numeri a parte, andiamo a vedere come vanno.
TRIUMPH STREET: LA REINCARNAZIONE DEL CLASSICO

DINAMICAMENTE STILOSE

La Street è sempre lei, un po’ piccola ma super accessibile e facilissima. È una di quelle moto in grado di mettere tutti a proprio agio e - nella gamma Classic - è senza dubbio la più semplice, con una posizione naturale. Quasi identica la posizione in sella della T100, ma ancora un po’ più rilassata - se possibile - grazie a un minore angolo di piega delle gambe. Comode le selle, hanno un’imbottitura fin troppo morbida.
Costruite dalla medesima piattaforma dichiarano anche le stesse prestazioni, ma all’atto pratico non sono identiche nella guida. Il loro comportamento, infatti, rispecchia la loro immagine. Nei tratti più urbani e trafficati si equivalgono sfoderando grande immediatezza e praticità, ma quando le strade iniziano ad attorcigliarsi e il ritmo si alza un po’ emergono le differenze: la Street Twin è più… in tutto.  Grazie al minore peso è più leggera e maneggevole, soprattutto nei cambi di direzione e in fase di inserimento. La Street ti invoglia a spingere un po’ di più, anche perché le pedane non grattano facilmente l’asfalto come sulla T100.
LA TRIUMPH STREET TWIN DANZA LEGGERA TRA I VIGNETI VENETI
 È più da “passeggio”, la Bonnie, e lo è volutamente. È così per differenziarsi dalla sorella minore: il freno anteriore è molto dolce, ma anche meno potente rispetto a quello della Street Twin, che dà l’impressione di essere un po’ più brillante a livello di motore. E a proposito del twin da 900 cc, si conferma essere, anche in questa versione Euro5, un’unità ricca di personalità, tagliata perfettamente per questo genere di moto: montato sulla T100, poi, le fa fare un netto passo in avanti dal punto di vista delle prestazioni. È un motore gustoso, pieno ai bassi, godurioso con la marcia lunga quando si sfrutta il sottocoppia, ma anche propenso all’allungo quando si superano i 4.500 giri fino all’intervento del limitatore oltre i 7.000 giri. Un motore ottimo per passeggiare ma che – come abbiamo potuto misurare in presentazione stampa - non si tira certo indietro quando il ritmo si alza. Dove il twin convince di più è ai medi, grazie alla sua coppia robusta, enfatizzata da un sound che riempie l’aria diventando colonna sonora. Ricordavamo maggiore on-off su queste due 900, ma è stata una gradevole sorpresa non ritrovarlo.
LA TRIUMPH T100 IN AZIONE TRA LA FRANCIACORTA E LA VALPOLICELLA

Le "modern classic" Triumph T100 e Street Twin sono due moto che pur appartenendo allo stesso segmento – quello delle modern classic – hanno differenze evidenti che dal look si trasferiscono alla dinamica di guida.

BONNEVILLE T120: L’AMMIRAGLIA

Altra protagonista della presentazione è la regina delle modern classic, e non solo di casa Triumph: parliamo della Bonneville T120, la sorella maggiore della T100, quella con il twin da 1.200 cc, 8 valvole, manovellismo di 270°, 80 CV a 6.550 giri, coppia poderosa di 105 Nm a 3.500 giri e, ovviamente, aggiornato Euro5. Per il 2021 su di lei hanno fatto parecchi lavoretti, in primis per abbassare il peso: dal motore sono stati tolti 4 kg riducendo le masse interne in movimento – e di conseguenza le inerzie – a partire dall’albero motore; dai nuovi cerchi in alluminio, invece, sono stati “cavati” ben 3 kg, a tutto vantaggio dell’agilità. Novità anche sul fronte dell’elettronica: le due mappe motore sono ora aggiornate e il cruise control è disponibile di serie, così come il traction control disinseribile. Rispetto alla sorella T100 ha un impianto di illuminazione full led e ci sono novità anche al freno anteriore, che monta un doppio disco a due pistoncini.
Su una moto come la Bonneville lo stile è tutto. A Hinckley lo sanno e a ogni release impreziosiscono la loro ammiraglia. Su questa MY 2021 c’è un nuovo iconico stemma in metallo cromato, ma la cura nel nascondere fili, cavi e tutta la tecnologia che la T120 si porta dietro è maniacale. Davvero riuscita la versione T120 Black, che mixa in maniera convincente componenti neri - come i cerchi e lo scarico - all’elegante sella marrone con logo Triumph in rilievo.
LA TRIUMPH BONNEVILLE T120 NELLA TENEBROSA VERSIONE BLACK

IDENTICHE QUOTE, DIFFERENTE SOSTANZA

In sella sembra di essere a bordo della T100, ed è solo in movimento che si percepiscono le differenze. Il motore continua a essere un generatore di emozioni. Giri il gas e ti butta addosso tutta la sua inebriante coppia, secchiate di Nm che ti trasportano da una curva all’altra: il valore massimo si raggiunge a 3.500 giri ed è proprio lì, tra i 3 e i 5.000 che ci si gode al massimo il twin inglese. Rispetto alla T100 ci sono 15 CV e 25 Nm di coppia, oltre alla sesta marcia e a un disco all’anteriore in più. A parte l’avancorsa maggiore (+1,2 mm) le quote della T120 sono le stesse della T100, ma rispetto alla 900 pesa 12 kg in più (236 kg). Pur se più pesante, la dinamica di guida ricorda quella della T100, anche per la facilità con cui si arriva a grattare le pedane quando si decide di utilizzare la T120 in maniera “arrogante”. Lei – la big Bonnie – ama essere condotta in maniera rotonda, con discese in piega morbide, anche perché quando si forza si avverte di più il peso. Quando si “pennella” su una strada aperta e panoramica e davvero gustosa, perché se apprezzano in toto tutte le qualità: possenza della timbrica, spinta sostanziosa e sincerità della ciclistica. In linea con la moto la frenata, che nonostante il doppio disco rimane sempre morbida e mai invasiva.
LA BONNEVILLE T120 BLACK IN AZIONE: MISTERIOSA

TRE MOTO, TRE STEP DI PREZZO

Queste tre moto sono disponibili in tre differenti colori ciascuna. E differenti sono anche i prezzi (f.c.): si parte da 9.090 euro per la più sbarazzina Street Twin, 11.100 per la più classica T100 e 12.990 euro per l’ammiraglia T120.
Ma su una Triumph – si sa – il prezzo può lievitare in fretta, perché la casa inglese mette a disposizione, per queste moto, una sterminata lista di accessori originali, da sempre un fiore all’occhiello capace di sedurre gli appassionati del marchio e non solo loro.  
Triumph Bonneville: la PROVA!
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Triumph Bonneville: la PROVA!
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