Yamaha MT-07: una e trina
Il nuovo faro a tre elementi diventa il segno distintivo della nuova generazione delle MT. La prima a svelarsi è la bestseller MT-07, che con pochi intelligenti ritocchi conferma le tante qualità della sua formula vincente
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La MT-07 è stata costantemente la naked più venduta del mercato fin dalla sua presentazione nel 2014
Sorprende... ma non troppo
Ve lo diciamo subito: dal vivo funziona. Sì, è un po’ più robotica; ma nel complesso ha un sapore tecnologico, meno “fantascientifico” di certe Kawasaki. Del resto (ri)prendere i motociclisti di sorpresa era uno degli obiettivi del progetto, perché il rompere gli schemi è nel DNA delle MT. La MT-07 e la MT-09, infatti, sono uno dei rari casi di moto esteticamente “di rottura” a ottenere successo sul mercato. E per “rari casi” intendiamo uno ogni 10 anni: negli ultimi trenta, è successo solo tre volte: con la Ducati Monster, con la BMW GS e con le due Yamaha MT. Modelli che hanno in sé, oltre a un aspetto spiazzante, una proposta così forte da permettere loro di imporsi come nuovo riferimento. L’aria cupa e l’indole da motardona stradale delle due MT erano indubbiamente coraggiose, eppure hanno consentito a entrambe (aiutate da un prezzo a dir poco aggressivo) di imporsi nelle classifiche di vendita: la MT-07, in particolare, è stata costantemente la naked più venduta del mercato fin dalla sua presentazione nel 2014 (a fine 2020 ha superato al photofinish la Kawasaki Z900).The Dark Side of Japan: la terza generazione della MT-07 non rinuncia al suo lato oscuro e ricco di fascino
Euro5 e più dotata
Dopo un aggiornamento quasi soltanto estetico nel 2018, la MT-07 arriva quindi all’appuntamento con la Euro5, ottenuta senza incremento di cilindrata, ma a prezzo di un pizzico di pepe (i 73,4 CV e 67 Nm corrispondono a 1,6 CV e 1 Nm in meno) ma anche, ottima notizia, di un aggravio di peso inavvertibile: +1 kg. Ben avvertibile invece è il cambio di connotati: le forme restano simili, ma le prese d’aria più accentuate e soprattutto il faro LED diviso in tre parti – che riprende la forma del logo MT – ne cambiano non poco il look. La sella ha una diversa conformazione ed è abbinata a un nuovo manubrio in alluminio, a sezione conica e più ampio, che modifica la posizione di guida ed è abbinato a leve freno e frizione verniciate in nero. L’impianto frenante è quello della MT-09 prima serie: dischi freno anteriori da 298 mm di diametro (erano 282 mm) con pinze semi-monoblocco, e posteriore da 245 mm. Per finire, il ponte di comando conta su un passaggio dei cavi più ordinato, teste forcella ridisegnate e una nuova strumentazione, sempre LCD ma più ampia e a illuminazione negativa. Gli specchietti sono simili a quelli della MT-09 e ci sono le frecce LED. Per finire, sui cerchi a 10 razze arrivano le gomme Michelin Road 5.Il nuovo cruscotto LCD a sfondo nero è semplice ma molto chiaro e ricorda quello della MT-09 SP di penultima generazione. Si controlla da un cursore sul bracciale sinistro del manubrio
Si ricandida a regina
Nel complesso si tratta di modifiche che non mutano la sostanza della naked di Iwata: telaio in acciaio con motore portante, bicilindrico CP2 fasato a 270° povero di elettronica ma ricco di personalità e una guida più coinvolgente rispetto alla media del settore. Le sospensioni sono poco sofisticate e non ci sono i riding mode o il traction control; ma la MT-07 è ancora offerta a meno di 7.000 euro f.c., un prezzo a cui è difficile dire di no, specie a fronte di doti di abitabilità e di guida che le consentono di soddisfare non solo i neofiti, ma anche i motociclisti di ritorno. Insomma, la MT-07 ha cambiato il concetto di “entry level” offrendo qualcosa di più di quello che ci si è sempre aspettato da quel segmento (e da quel prezzo). E se è vero che il suo dominio è insidiato da sempre nuove proposte come la Benelli 752 S o la recente Triumph Trident 660, la bicilindrica di Iwata non teme le concorrenti e si ricandida a regina ripresentandosi al via della stagione dopo aver cambiato il giusto, e nulla più.storm fluo, tech black o icon blue? la scelta è tra colorazioni intense e ancora profondamente Yamaha
Su strada
Uno degli obiettivi di progetto per questa terza generazione della MT-07 era farle raggiungere la “maturità”: e bisogna dire che, pur nei pochi cambiamenti ricevuti fin dal debutto, che la prima impressione in sella è proprio questa. Il manubrio più largo (+30 mm), alto (+12 mm) e arretrato (-10 mm), la sella più stretta nella parte anteriore che consente di toccare terra ancora più agevolmente, la strumentazione più ampia e accattivante comunicano un senso di moto più abitabile ma anche più “adulta”. Il manubrio della precedente MT-07 ci era sempre sembrato un po’ strettino, mentre questo determina una posizione di guida più aggressiva, a gomiti larghi e più simile a quella della MT-09, senza perdere di immediatezza nel contatto. Proprio l’immediatezza è l’altra arma vincente che la MT-07 ha sempre avuto, e che abbiamo ritrovato nella presentazione sulle strade del Salento (questo strano inverno Covid ha fatto riscoprire un po’ di itinerari nostrani in alternativa alla classica Spagna). È tutto magnificamente accordato: il motore pronto senza essere brusco, il cambio corto e preciso, la frizione morbida, i freni potenti il giusto ma non troppo reattivi e le sospensioni sempre neutre nel leggere l’asfalto. È una moto che da sempre solletica i pruriti sportivi e fa venir voglia di giocare: il che spiega perché si sia guadagnata così presto e così stabilmente la stima di tanti motociclisti – cosa non facile per una entry-level.Sali, accendi e vai: la MT-07 si conferma una delle naked più immediate del mercato. La nuova sella e il nuovo manubrio hanno aumentato abitabilità e sensazione di controllo
Motore di carattere
La presa del manubrio è come dicevamo più naturale, e si unisce a una sella dalla conformazione davvero azzeccata: ben imbottita nella parte posteriore, stretta davanti per agevolare gli spostamenti longitudinali e favorire la guida d’attacco quando ci si vuole togliere qualche soddisfazione. Cosa che è da sempre nelle corde di questa fun-bike, grazie all’ottimo amalgama tra i suoi comparti a partire dal telaio, dalle quote azzeccatissime: la moto comunica sempre una bella sensazione di leggerezza e di agilità, senza diventare "ballerina" sul veloce. Alla rigidezza dell'insieme collabora con funzione portante il motore CP2, che con il passaggio alla Euro5 non ha perso carattere anche se è forse un pizzico meno brillante. Pur essendo un propulsore “no frills”, senza fronzoli, ha soluzioni tecniche di pregio come il design compatto del cambio, i cilindri con offset e il trattamento DiASil per ridurre gli attriti, i pistoni forgiati. Ha ricevuto un nuovo airbox, un nuovo impianto di scarico e ingranaggi del cambio dalle lavorazioni più accurate per ridurne la rumorosità. La nuova mappatura dell’iniezione lo ha addolcito e resta in assoluto uno dei motori più facili e godibili nell’uso stradale: più che vibrare pulsa, vivo ma mai fastidioso, e da bravo “Master of Torque” ha coppia fin dai regimi più bassi, anche se inizia a spingere con convinzione verso i 4.000 giri, con un ulteriore impulso a 7.000 giri e un bell’allungo fino a 9.000. Certo, ci sono naked con il triplo della cavalleria: ma sulle strade di tutti i giorni non si sente la mancanza di nulla, e questa è una delle grandi doti di questa Yamaha.Il twin CP2 fasato a 270° e ora omologato Euro5 è responsabile di buona parte delle qualità della MT-07: è diventato ancora più lineare, senza rinunciare a quel carattere brillante che lo fa spiccare tra i motori di questa categoria
Ottime come sempre le doti ciclistiche della MT-07, che fa della leggerezza e della precisione le sue doti migliori. Non ama però le strade sconnesse
Fatevi sotto
Con oltre 125.000 pezzi venduti in Europa dalla sua nascita – la metà del totale delle MT – la MT-07 fa stabilmente parte dell’ecosistema che Yamaha ha costruito attorno a questa famiglia, del quale fa parte una ampia gamma di accessori. Per il 2021 sono previsti due pacchetti, lo Sport Pack con componenti estetiche ed eventualmente lo scarico Akrapovic completo e l’Urban Pack con un piccolo plexi, una presa USB e il bauletto. C’è anche la versione da 35 kW per i patentati A2. Insomma: anche se il panorama delle naked medie si è molto arricchito e movimentato da un anno a questa parte, c’è da scommettere che la Yamaha MT-07 resterà protagonista, forte di un nome che è ormai una garanzia di divertimento a portata di mano e che questa edizione 2021 non fa che comfermare.Nella puntata 51 di DueruoteTG trovate tutte le grandi novità per questa stagione: dalle Tracer alle MT, dalla R6 agli scooter